FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (3 lettori)

dondiego49

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una ragione su questa discesone ??

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dondiego49

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da ringraziare il nostro ggiulare pinochio


Cina cresce, ma le Borse perdono colpi
Spread, si apre solco tra Spagna e Italia





L'indice Pmi della prima economia asiatica si conferma al ritmo di crescita più veloce degli ultimi due anni, ma mette solo in parte i mercati di buonumore in una fase di incertezza per le elezioni americane. Milano cede l'1,3%, lo spread sale sopra 155 punti: pesa l'incertezza sul referendum, rischia di ridimensionarsi il "tesoretto" da 11 miliardi del prossimo triennio. Il governatore giapponese Kuroda ammette che non riuscirà a portare i prezzi al +2% di R. RICCIARDI


Clinton-Fbi, anche i mercati preoccupati Agenda: in attesa delle Banche c
 

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da ringraziare il nostro ggiulare pinochio


Cina cresce, ma le Borse perdono colpi
Spread, si apre solco tra Spagna e Italia





L'indice Pmi della prima economia asiatica si conferma al ritmo di crescita più veloce degli ultimi due anni, ma mette solo in parte i mercati di buonumore in una fase di incertezza per le elezioni americane. Milano cede l'1,3%, lo spread sale sopra 155 punti: pesa l'incertezza sul referendum, rischia di ridimensionarsi il "tesoretto" da 11 miliardi del prossimo triennio. Il governatore giapponese Kuroda ammette che non riuscirà a portare i prezzi al +2% di R. RICCIARDI


Clinton-Fbi, anche i mercati preoccupati Agenda: in attesa delle Banche c
L'Italia torna a soffrire il mal di spread: Spagna mai così lontana dal 2012

Nel prossimo triennio, l'Italia prevede un tesoretto da 11 miliardi grazie al calo delle spese per interessi: rischia di ridimensionarsi in caso di instabilità politica post-referendum. Impatti anche sulla crescita: con un aumento dello spread di 50 punti, l'Italia lascerebbe sul terreno oltre 5 miliardi di Pil all'anno. L'esperto: "Rialzo dei tassi fisiologico, prematuro ogni allarme sui conti"

di RAFFAELE RICCIARDI
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MILANO - Fattori comuni mondiali e peculiarità italiana. E' difficile, in un mondo incerto e interconnesso, isolare le motivazioni alla base dei movimenti di mercato, ma davanti alla crescita dei rendimenti dei titoli di Stato italiani degli ultimi giorni gli addetti ai lavori indicano un elemento di originalità: l'instabilità politica che il governo potrebbe soffrire incaso di sconfitta al referendum. Una situazione che diventa ancor più evidente nel raffronto con la Spagna, che condivide con l'Italia il presidio della "periferia" dell'Eurozona, ma sta vivendo un Rinascimento di fiducia che si tramuta in rendimenti dei Bonos in discesa. La forbice nei confronti dell'Italia si è ampliata nettamente, fino a una cinquantina di punti base: livello che non si vedeva dall'inizio del 2012.
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Cinque anni di spread tra Italia e Spagna: il confronto è tornato "in rosso" per i titoli tricolori

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Dopo la fiammata che ha accomunato gli "ex Piigs" all'indomani del referendum su Brexit, le strade di Roma e Madrid si sono separate. Nei report delle grandi banche d'affari e sulla stampa finanziaria anglosassone, il voto italiano sulla riforma costituzionale ha acquisito il ruolo dello spauracchio numero uno per la tenuta europea, dopo le urne inglesi; di contro, l'assenza di un governo iberico (risolta solo nelle ultime ore) non ha frenato il calo dei rendimenti sui Bonos. "E' da inizio anno che la Spagna ha performato meglio", spiega Luca Cazzulani di Unicredit, grande esperto del segmento obbligazionario: "A gennaio pesava la loro mancanza di governo, poi il quadro è cambiato: l'Italia ha ingenerato preoccupazione con il referendum, Madrid ha sistemato gradualmente la sua situazione interna. Negli ultimi giorni si è un po' accentuato il trend".
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Rendimenti a confronto: dopo Brexit, quelli dei titoli decennali spagnoli sono scesi molto più di quelli italiani. Negli ultimi giorni, spiegano gli addetti ai lavori, pesa anche il cambio di riferimento del titolo italiano adottato dalla piattaforma Bloomberg

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E così, come mostra il grafico, mentre i decennali italiani sono arrivati a rendere quasi l'1,7% sul mercato secondario, ai massimi dello scorso febbraio, quelli spagnoli stazionano intorno all'1,2%.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni, il famoso "termometro" che era impazzito al culmine della crisi dei debiti sovrani, è intanto risalito sopra 150 punti base: erano 95 a inizio anno, ma - va ricordato - più di 160 il giorno di Brexit. Qui è bene precisare che il calo dei titoli di Stato - e quindi il rialzo dei rendimenti - è stato generalizzato durante ottobre: ha riguardato i titoli americani e britannici, francesi e tedeschi. A motivarlo, i dati sulla ripresa dell'economia e dell'inflazione, sia nell'Eurozona che negli Usa: lasciano presagire che si possa andare verso una "normalizzazione" delle politiche monetarie delle Banche centrali. A ciò, aggiunge Cazzulani, va sommato "l'ultimo dato sul Pil britannico del terzo trimestre: è cresciuto dello 0,5%, più delle attese, e da quel momento il mercato ha iniziato a chiedersi se non fosse stato troppo pessimista nel valutare gli effetti di Brexit. Questo, insieme alle continue discussioni sulla potenziale estensione del Qe della Bce e sulla sua efficacia, ha portato la risalita dei rendimenti".
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Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni: negli ultimi giorni staziona intorno a 150 punti base. Anche i rendimenti dei titoli tedeschi sono risaliti ultimamente fino allo 0,2% circa, sulle prospettive di ripresa dei prezzi

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Ma come spesso accade, in queste circostanze l'Italia sembra soffrire più degli altri. Nell'ultima asta del Tesoro, il Btp scadenza 2026 è stato assegnato con un rendimento annuo lordo dell'1,6%, in aumento di 39 punti base rispetto all'asta precedente e ai massimi dal novembre dell'anno scorso. E ha fatto sorgere il dubbio: potrà l'Italia replicare le aste da record dei mesi scorsi, spinte dalle politiche della Bce?

Un clima favorevole che ha alleggerito i conti pubblici. Il costo degli interessi sul debito italiano è sceso dal 4,6% del Pil del 2014 al 4 attuale ed è visto giù fino al 3,4% nel 2019. L'ultimo aggiornamento del Documento di economia e finanza ha fissato le previsioni puntuali: l'anno prossimo le spese si attestano a 63,58 miliardi. Un'analisi di Unimpresa sulla legge di Bilancio mostra che nel triennio 2017/2019 si prospettano minori costi su Bot e Btp per 11 miliardi di euro rispetto al livello di spesa del 2016. Numeri ora a rischio per la fiammata dei rendimenti? "Dobbiamo valutare con cautela l'andamento delle aste: è vero che gli ultimi Btp sono stati più cari, ma la vendita del Tesoro è arrivata proprio nel mezzo di un repricing generale dei titoli di Stato che ha generato la risalita globale dei rendimenti. Non dimentichiamoci poi che il costo medio del debito italiano è intorno al 3%: gli attuali livelli di prezzo contribuiscono ancora ampiamente ad abbatterlo", dettaglia ancora Cazzulani per il quale è "prematuro" ogni allarme sulla correlazione tra rendimenti e conti pubblici.

Le conseguenze del voto sono comunque dibattute. Gli analisti del Credit Suisse hanno ad esempio predicato calma, spostando piuttosto il mirino sulle banche: "Le implicazioni di mercato di un 'no' alla riforma costituzionale" si vedrebbero "sul probabile rinvio degli sforzi di ricapitalizzazione delle banche" (vedi Mps), mentre i rendimenti dei titoli di Stato andrebbero incontro a un rialzo "ma sarebbero ampiamente protetti dal Quantitative easing della Bce". Un "sì" si rifletterebbe in una riduzione degli spread e in un "moderato" aumento della propensione al rischio verso le istituzioni finanziarie italiane da parte degli investitori. Insomma, nelle sale operative si teme più per la solidità delle banche che per le dirette ripercussioni del voto sui Btp nostrani.

Non è poi solo sul costo diretto del debito che rischia di riverberarsi la maggiore instabilità finanziaria: è ancora la nota di aggiornamento del Def a contenere una interessante "analisi di rischio" sulle previsioni macroeconomiche, che mostra l'impatto sulla crescita del Pil al variare delle assunzioni che stanno alla base delle stime sui conti. Alla voce del "peggioramento condizioni finanziarie", i tecnici del Tesoro hanno immaginato un "profilo alternativo della curva dei tassi d'interesse a partire da marzo 2017, data che secondo i piani attuali segnerebbe il termine del Qe della Bce, ipotizzando un ampliamento dello spread del Btp di 50 punti base (attualmente siamo 25 punti sopra la media da inizio anno, ndr). A quest'ultimo viene associato un costo per l'accesso al credito maggiore di quanto ipotizzato nel tendenziale". Si ha così la quantificazione del potenziale freno alla crescita nel corso dei prossimi anni: in soldoni, quell'allargamento dello spread di 50 punti rischia di valere -0,3 punti percentuali di Pil sia per il 2018 che per il 2019: minore crescita per oltre 5 miliardi all'anno.spread
btp
 

dondiego49

Forumer storico
... $CPC CBUE Options Total PUT/CALL
... di cosa si tratta???
- è un bastian contrario come il VIX
... Il put call ratio è la semplice divisione aritmetica tra il volume delle put (ribassiste) ed il volume delle call (rialziste) trattate al Cboe di Chicago.

Cosa sta a significare questo indicatore? Storicamente, quando questo indicatore supera l’unità di valore, significa che c’è un eccesso di pessimismo
... oggi il put call ratio vale 1,43 !!!!!! un valore che non si trova di frequente ... poi ...
... posizione estrema chiama reazione contraria quindi ... animooo!!!!

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