e qualcuno ancora si fa rimbambire con questi ricatti, senza accorgersene che solo il MIB è sprofondato causa banche, causa decreti demenziali, causa gestione del governo demenziale di mps (banca che tra l'altro tutti sanno in che mani stava politicamente parlando).
trattasi di borsa, solo borsa, con inviti in tv a comprare mps risanata (quando quotava 0,51) e balle su quanto fossero le migliori del mondo le banche italiane.
a casa mia si chiama aggiotaggio......
Dannoso tirare in ballo democrazia ed economia: non collasseranno se la riforma non passa
Davide Giacalone - Mer, 21/09/2016 - 08:08
Fermiamo l'incoscienza. Il referendum è stato impostato nel peggiore dei modi, le esagerazioni portano male.
Arriverà il giorno dopo e chi avrà sostenuto che sono minacciate la stabilità e l'economia, come chi avrà raccontato che è in forse la democrazia, avrà pesanti responsabilità, comunque vada a finire. Sono false entrambe le cose. Quirinale e Corte costituzionale s'attrezzano a parare il colpo.
Dal 2000 a oggi siamo cresciuti 18 punti in meno dell'Eurozona, il che esclude responsabilità da scaricare fuori dai confini. Sono tutte interne. Dal 2007 al 2014 abbiamo perso 8 punti più degli altri. Ovvio che i posti di lavoro languano quanto il Pil. I soli tagli alla spesa li dobbiamo alla Banca centrale europea, incapaci di praticarli all'interno. Reclamiamo deficit e lasciamo crescere il debito, come se fossero soluzioni e invece sono il male. Lo spread distanzia sempre più quello spagnolo, come nei peggiori momenti. Questi sono i pericoli che gravano sul mondo produttivo e sui pagatori di tasse, non la sorte del Cnel o i labirinti legislativi. Far credere che questi dati saranno visti con maggiore severità se gli italiani (come spero) voteranno «No» è da incoscienti. Significa chiamarsi i guai.
Se la riforma dovesse passare non collasserebbe la democrazia, ma si popolerebbe di nuove mezze tacche nominate. Più di oggi? Incredibile, ma possibile. Aumenterà il già patologico trasformismo e s'intensificheranno le transumanze parlamentari. La riforma è un guazzabuglio dilettantesco, ma il precipizio s'alloca fuori da quella, nel sistema elettorale: diventeremmo la sola democrazia al mondo in cui, per legge, deve per forza esistere una maggioranza assoluta monocolore; il solo posto in cui al ballottaggio non vanno i singoli da eleggere, ma le greggi da pascolare. Qui entrano in gioco le date e gli abitanti del Colle.
Ancora oggi (roba da matti) non sappiamo quando si voterà, ma il presidente del Consiglio annunciò che lo si sarebbe fatto il 2 ottobre. Successivamente la Corte costituzionale fissò al 4 l'udienza sulla legge elettorale. Quindi dopo il referendum. Per tre ragioni: a) con la Costituzione vigente quel sistema elettorale è non solo incostituzionale, ma improponibile, visto che serve per una Camera e ce ne sono due; b) perché solo dopo il referendum si saprà se quel sottoprodotto in latinorum potrà mai essere applicato; c) per non lasciare un inquietante vuoto nel caso in cui vincano i «No». Dal Quirinale stopparono Renzi: si voterà solo dopo che la legge di stabilità sarà approvata da almeno un ramo del Parlamento. Traduzione: se cadi il giorno dopo dobbiamo potere fare un decreto legge. Siccome l'Italicum è l'insuperabile pietra dello scandalo, se la Corte avesse mantenuto l'udienza del 4 si sarebbe trovata a risolvere non un problema giuridico, ma politico: Renzi sa che la legge va cambiata, ma preferisce non essere lui ad ammetterlo. Marameo: hanno, ragionevolmente, posticipato l'udienza.
Dice Renzi: se volete cambiare l'Italicum fatelo, basta che vi troviate una maggioranza. No, perché la maggioranza non c'era nemmeno per approvarlo, fu il governo a forzare, mettendo la fiducia (sul sistema elettorale! orrore!). Quindi inutile che faccia il vago: tocca alla maggioranza, a lui, rimediare. Tanto più che incardinare una riforma è il solo modo per rinviare ulteriormente il giudizio costituzionale.
Pensare di metterci una toppa, raccontando in giro che se gli italiani non vanno a votare «Sì» scoppierà il caos e l'instabilità, diventeremo deboli e saremo assaliti dalla speculazione, è temerario. Roba da giocatori d'azzardo, ma con i soldi degli altri.
la (dis)informazione italiota blatera di effetto trump e NO al referendum? bene:
1-cina che sarebbe la vittima del protezionismo US in caso di vittoria di trump oggi fa +1, ieri nn è crollata e dow ieri -0,4 mica -2,5 come qui;
2-speculazione per il NO? la speculazione causa banche ha colpito da quel decreto legge demenziale per salvare il povero papà boschi, massacrando tutte le banche e facendo perdere in poco + di 2 mesi oltre il 30% al MIB. e quella speculazione ha 2 nomi: renzi e boschi, speculazione che ha già colpito (vedere tutti gli altri indici dove stanno dove sta il MIB).
aggiungo una domanda: quando avevamo il + amato dai mkt (monti) mi pare si fosse andati bellamente al 12K (agosto 2012), quindi lo spettro dei mkt lo si agita solo quando serve e ci si dimentica poi della realtà.
e a proposito di realtà e non di terrorismo dei giornaloni dei poteri ultra marci:
Produttività, Italia ultima in Europa - Il Sole 24 ORE
estrapolo:
talia fanalino di coda in Europa per la produttività del lavoro: nel 2015 è diminuita dello 0,3%, mentre aumentava in media dell’1,6% nei 28 paesi dell’Unione europea e dell’1,1% nell’area Euro.
ancora con le favole del jobs act?