La bomba di Feltri: il Governo Renzi sarà abbattuto dall'economia
"L'esecutivo in carica non può vivere a lungo per motivi indipendenti dalla politica, più o meno apprezzata, del premier. Sarà abbattuto dall'economia i cui dati, lungi dall'essere migliorati, sono destinati a peggiorare se non addirittura a crollare".
Questo il pensiero di Feltri che sul Giornale dipinge uno scenario davvero negativo per l'attuale premier.
"Le avvisaglie non mancano e sarebbe da stolti trascurarle. Il Pil non cresce, anzi cala. Le tasse non sono affatto diminuite se si tiene conto dell'impennata prossima di quelle locali. I consumi vanno giù e andranno ancora più giù allorché sarà obbligatorio ritoccare l'Iva. Di conseguenza, la produzione industriale consoliderà la propria crisi, e la sola cosa che avrà un notevole incremento sarà la disoccupazione. Detto questo, detto tutto. Matteo ha recentemente dichiarato che il Paese è stato rimesso in moto e che ora si tratta soltanto di farlo ripartire. In effetti è ripartito, ma sta andando a marcia indietro. Dal che si evince che la manovra firmata dal presidente del Consiglio, e preparata dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, non è neppure un brodino, ma acqua fresca. Lascerà il brutto tempo che ha trovato."
"Qualcuno obietterà che Renzi potrebbe giocare la carta della resistenza a Palazzo Chigi. Teoricamente è possibile. In pratica, no. Perché - ripetiamo - il problema non è politico, bensì economico; per fronteggiarlo il premier dovrebbe azionare per l'ennesima volta la leva fiscale in un'Italia esausta, priva ormai della forza necessaria a sopportare altre tasse, le più alte d'Europa e forse dell'intero Occidente. Trascurando il fatto che le polemiche sempre più infuocate tra compagni conservatori e compagni innovatori (renziani) impedirebbero all'esecutivo di lavorare allo scopo di scongiurare una crisi devastante.
Una consultazione anticipata in primavera è pressoché certa. Ciò convalida quanto abbiamo sempre sostenuto: la nostra impalcatura istituzionale, eretta sui detriti del fascismo, non permette che il governo governi. Esso ha esclusivamente la facoltà di proporre le leggi, mentre l'approvazione delle medesime è affidata ai parlamentari, che hanno un solo interesse: garantirsi la rielezione. Meno fa, meno rischia di scontentare qualcuno, salvo scontentare tutti".