tutto procede uguale come in Italia anche in Francia chi sbaglia va a casa subito
Francia, le spese pazze della dirigente
40.910 euro in taxi (e ha l’auto blu)
Agnès Saal, presidente dell’Istituto nazionale audiovisivi, era subentrata a Mathieu Gallet, epurato per l’arredamento dell’ufficio da 70 mila euro
di Stefano Montefiori, corrispondente da Parigi
Agnès Saal, presidente dell’Istituto nazionale francese audiovisivi (Afp/Faget)
Agnès Saal, presidente dell’Istituto nazionale francese audiovisivi (Afp/Faget)
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Alla vigilia del consiglio di amministrazione del 23 aprile, i dirigenti dell’organismo pubblico francese Ina (Istituto nazionale audiovisivi) hanno ricevuto una curiosa lettera anonima riguardo le abitudini negli spostamenti di Agnès Saal, presidente dal maggio 2014. Saal dispone di auto blu con autista, eppure in 10 mesi alla testa dell’Ina ha speso 40 mila 915 euro di taxi. Fanno 135 euro al giorno, un bel record. Dopo giorni di polemiche, Saal ha annunciato ora le sue dimissioni, su richiesta della ministra della Cultura, Fleur Pellerin.
Spiegazioni
Nei giorni della crisi economica e del malumore diffuso contro le élite, l’incomprensibile fattura del taxi della signora Saal ha scatenato indignazione. Lei ha cercato di spiegare in che modo è riuscita a spendere tanto dei soldi del contribuente. «In quanto presidente dell’INA, ho una vettura di servizio con autista. Ma non posso farlo lavorare 12-15 ore al giorno né il sabato e la domenica, quindi uso un abbonamento ai taxi G7 (una delle società di taxi di Parigi, ndr), perché non ho la patente». L’ipotesi di usare i mezzi pubblici non è contemplata.
Il figlio
C’è poi il dettaglio dei 6.700 euro (nell’ambito dei 40.915) imputabili non direttamente a lei ma al figlio. «Ho fatto lo sbaglio di comunicargli il codice dell’abbonamento - ammette Saal -, ammetto la mia responsabilità e aggiungo che ho immediatamente rimborsato quei soldi». E ancora la questione dei 7.800 euro fatturati il sabato e la domenica. Spesi tutti per appuntamenti professionali? «Non è facile stabilire se una corsa di taxi per un evento nel quale rappresento l’Ina è professionale o personale», ha spiegato al Figaro, aggiungendo che «l’uso professionale del taxi durante i weekend rappresenta all’incirca un terzo o un quarto del totale». Anche qui Saal si è impegnata a rimborsare il resto.
A Radio France
Agnès Saal l’anno scorso ha preso il posto di Mathieu Gallet, che è stato di recente scagionato dall’Ispezione generale delle finanze, ma la cui immagine resta indebolita dai 69.000 euro spesi per l’arredo in palissandro di Rio del suo nuovo ufficio di presidente di Radio France (il servizio pubblico radiofonico).
Scarpe da lucidare
Gli affari Saal e Gallet sono gli ultimi di una serie che vede i protagonisti talvolta assolti dalle inchieste ufficiali, ma macchiati a vita agli occhi dell’opinione pubblica. È il caso per esempio di Aquilino Morelle, un tempo il consigliere più stretto del presidente François Hollande, costretto alle dimissioni nell’aprile del 2014 per le accuse di avere accettato lavori di consulenza per i laboratori farmaceutici quando ancora lavorava per l’Ispezione generale degli affari sociali. Poche settimane fa Aquilino Morelle ha annunciato di essere stato completamente scagionato. Ma nei giorni dello scandalo venne fuori anche che aveva convocato una volta all’Eliseo l’uomo dal quale si faceva abitualmente lucidare le scarpe, per farsele lustrare seduto tra gli ori e gli stucchi del palazzo presidenziale. Una debolezza non illegale, ma che gli ha stroncato irrimediabilmente la carriera politica.