FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (4 lettori)

dondiego49

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secondo me la forza sta finendo :D

anche perche faccio il tifo per che scenda :lol::lol::lol:
 

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dondiego49

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L'intervista a P.Origlia
Piazza Affari: un rimbalzo che non cambia il trend

News alert: Origlia Pietro Davide Pantaleo, PUBBLICATO: 4 ore fa
Per info visita il sito: pietro-pitt-origlia.it


Al ribasso massima attenzione a ritorni sotto la soglia dei 21.000 punti, evento che favorirebbe una discesa sui minimi della scorsa settimana prima e su quelli di agosto in seguito. L'intervista a P.Origlia.


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Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte da Davide Pantaleo a Pietro Origlia.
L'indice Ftse Mib si è riportato con grinta al di sopra dei 21.000 punti dopo aver testato la soglia dei 20.500. Sarà questa la volta buona per un recupero più duraturo nel breve?
Rispetto ad una settimana fa non cambia il "sentiment" sui principali mercati azionari internazionali che continuano ad essere sotto stress in scia ai timori legati al rallentamento della crescita cinese, ( al riguardo attenzione al dato in arrivo dall'indice PMI) ma sopratutto allo scandalo Volkswagen che potrebbe avere forte e durature ripercussioni sull'intero settore "automotive".
In questo contesto le uniche news positive potrebbero arrivare ancora una volta dalla BCE che in scia al ritorno della deflazione nell'area euro potrebbe non solo aumentare, ma anche estendere il suo QE.
Sul valutario ancora una volta poco da segnalare con l'EURO che transitando in area 1.115 nei confronti del DOLLARO si conferma sempre all'interno di quel trading range (1.08-1.145) che tiene in "ostaggio" i prezzi da diversi mesi.
Dopo essersi avvicinato ai minimi di agosto in area 20250-20150, tornano gli acquisti sul nostro indice principale, anticipati da alcune divergenze rialziste presenti su alcuni indicatori, il cui rimbalzo potrebbe spingersi nelle prossime ore in direzione dei 21500 e a seguire 21700-21750 punti. Questo però non cambierebbe quel trend che rimane ancora al ribasso e che muterebbe solo con il ritorno delle quotazioni sopra l'area dei 22250-22300 punti.
Al contrario al ribasso massima attenzione a ritorni sotto la soglia dei 21 mila punti, sotto cui andremmo a rivedere i minimi dell'ultima settimana posti sui 20500 e a seguire verso i 20250-20150 punti.
(Pagina 2)
Grazie al rally di ieri Unicredit si è riportato poco sopra i 5,5 euro, mentre Intesa Sanpaolo in area 3,15 euro. Consiglierebbe di acquistare questi due titoli sui livelli attuali?
Nonostante il rimbalzo delle ultime ore rimane sempre impostato al ribasso il trend del titolo UNICREDIT.
Al rialzo primi segnali positivi arriveranno solo oltre i 5.90-6 euro, mentre la rottura dei 5.30 euro confermerebbe la debolezza in atto.
Situazione identica sul titolo INTESASANPAOLO che grazie alla tenuta dei forti sostegni posizionati sulla soglia dei 3 euro ha visto il ritorno di quella liquidità che potrebbe spingere i prezzi in direzione delle prime resistenze situate sui 3.30 euro.
Ieri Tenaris è sceso in controtendenza rispetto al mercato, mentre Saipem ha chiuso in positivo, mostrando però minore forza rispetto al mercato. Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?
Tendenza primaria al ribasso per TENARIS che con la rottura dei 10.40-10.30 euro andrebbe a rivedere i suoi minimi di periodo posizionati sulla soglia dei 10 euro.
Situazione delicata anche per SAIPEM che con la rottura dei 7 euro invierebbe un ulteriore segnale SHORT.
Qual è il suo giudizio su due protagonisti del settore assicurativo quali Generali e UnipolSai? Quali indicazioni operative ci può fornire per entrambi?
Rimbalzo in corso per il titolo GENERALI, il cui recupero potrebbe spingersi in direzione delle prime resistenze posizionate sui 16.80 euro.
Tendenza ancora al ribasso per il titolo UNIPOLSAI che con la rottura degli 1.9 euro invierebbe un ulteriore segnale di debolezza.
(Pagina 3)
Primi segnali di allentamento della pressione ribassista si avrebbero solo con il ritorno dei prezzi sopra l'area dei 2.10 euro.
In caso di ulteriori recuperi del mercato, quali sono i titoli da tenere sotto la lente in questa fase?
Tra i titoli impostati al rialzo segnalo IREN con conferme oltre le forti resistenze posizionate sugli 1.45 euro.
A seguire ATLANTIA oltre area 25.15 euro ed infine BANCA IFIS con il break delle prime resistenze situate in area 20.20 euro.

Buon trading

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dondiego49

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la vendetta dei reietti
La Germania? Adesso è diventata una bomba nel cuore dell'Europa

News alert: Deutsche Bank Rossana Prezioso, PUBBLICATO: 30 settembre 16:54


Casi di corruzione messi a tacere o non tanto pubblicizzati, banche perennemente salvate dal governo, riforme sulle pensioni che vanno contro la sostenibilità, industria troppo polarizzata sulla Cina, un cavallo ormai perdente. Siamo sicuri che la Germania è ancora affidabile?


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Oggi ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble parlando alla "RedaktionsNetzwerk Deutschland” ha dichiarato che alla fine del processo di rinnovamento che, giocoforza, riguarda la Volkswagen la società non sarà più la stessa. Quello che spaventa è che se va male la Germania va male tutta l'Europa. Ma siamo sicuri che forse non siamo stati troppo ciechi sulla realtà?
Tra le tante conseguenze per Volkswagen

Infatti, le prime conseguenze dello scandalo, al di là dei provvedimenti legali, delle class action, delle multe (18 miliardi come ) e delle perdite di capitali, si incarnano anche nella ristrutturazione del gruppo. Seicentomila persone in tutto che lavorano per la ditta simbolo del made in Germany, o stesso che ha subito il tracollo di immagine ma che ha dimostrato una paradossale coerenza nel creare una truffa sistematica con la stessa perizia che lo ha reso famoso (e fino a ieri affidabile) in tutto il mondo.
Simboli ormai vuoti

Simbolo della Germania nel bene e nel male, sia nella cooperazione tra i vari poteri che l’hanno gestita, sia per l’efficienza organizzativa di una collaborazione fra potere politico e sindacati (collaborazione suggellata anche da qualche festicciola resa piccante dalla presenza di procaci professioniste del piacere che proprio la Volkswagen a suo tempo organizzò) e per la granitica forza del suo prodotto. Peccato che alla fine la granitica forza si basasse su un escamotage truffaldino degno del più banale luogo comune che gli stessi tedeschi hanno sempre appioppato all’anima latina e cioè il vizio di violare le regole sistematicamente per avere un proprio tornaconto: a suo tempo lo fecero i greci che vennero puniti proprio in nome di un principio teutonico violato oggi da Berlino. Anzi da Wolfsburg, sconosciuto paesino della Sassonia famoso solo come
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Azienda tedesca non più sinonimo di efficienza?

In effetti con il calo costante degli investimenti si potrebbe sospettarlo dal momento che attualmente sono inferiori alla media europea; e qui ci troviamo fratelli considerando che nemmeno l’Italia si interessa molto del miglioramento del comparto industriale. Per chi deve investire non si tratta più di Germania o Italia, tutta l’Europa è troppo costosa, meglio puntare all’estero.
E dal momento che ci si trova a guardare in faccia chi per anni ha ironizzato sul decadentismo dell’Europa meridionale, impossibile non citare il vero tallone d’Achille della nazione e cioè il sistema bancario, complice di bolle immobiliari in Spagna, Grecia, Irlanda senza contare quei famosi derivati che per Deutsche Bank vale 20 volte il Pil della Germania. E volendo allungare l’occhio proprio sulle banche è altrettanto impossibile non ricordare come se da un lato gli istituti più grandi sono stati salvati di volta in volta da un governo che, buon per lui, compatto, forte, stabile ma soprattutto ricco, si è sempre potuto permettere il lusso di togliere le castagne dal fuoco alle grandi Too big to fail, dall’altro ha evitato alla miriade di piccole realtà di credito, le casse rurali e di risparmio, di passare sotto le Forche Caudine della Bce.
Il vantaggio di Berlino?

L’export, troppo, ma anche troppo polarizzato su settori e zone geografiche specifiche: grande industria (fino a che la reputazione regge…) e Cina (fino a quando il pil di Pechino regge…). Intanto tra le mura domestiche mancano laureati, apprendisti, infrastrutture, investimenti, ricerca e
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Per chi volesse un’ultima sottolineatura sui disservizi è possibile citare quelli della Lufthansa che più volte ha deciso di dar vita a scioperi a sorpresa con lo stesso spirito che ha animato le riunioni dei dipendenti di Pompei, prima, e del Colosseo non più tardi di qualche giorno fa. Nel caso della compagnia aerea ad essere lasciati a terra furono decine e decine di passeggeri. Anche italiani. Per i dipendenti che curavano la gestione di scavi e anfiteatro Flavio si parlava di decine e decine di turisti. Anche tedeschi.

innovazione.
sede della mastodontica azienda.
 

dondiego49

Forumer storico
ok caricato un loto sollo perche lo stoc orario lo vedo sui minimi
ma vorrei ancora uno per il mio normale :(
 

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