dondiego49
Forumer storico
penso che 22,225 sia il top per oggi
ma e sollo una mia opinione ,io o scaricato a un tik dal massimo meta del mio leva 7 perdendo 90€
FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (5 lettori)
- Creatore Discussione dondiego49
- Data di Inizio
ma e sollo una mia opinione ,io o scaricato a un tik dal massimo meta del mio leva 7 perdendo 90€
dondiego49
Forumer storico
dondiego49
Forumer storico
poi potrebbe continuare up per tutta la settimana
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WANTED
Forumer storico
se va li va anche a 21,770
Non credo o almeno spero di no.
La solita finta come fanno spesso , no ?
Finto break ancora sotto 21000 e poi UP.
Non oggi pero.
dondiego49
Forumer storico
vediamo a 22.225 li resta il mio top di giornata circa logico
dondiego49
Forumer storico
vediamo a 22.225 li resta il mio top di giornata circa logico
se scende da li 22,150 poi 22,100 poi 22,025 e poi vediamo
dondiego49
Forumer storico
si festeggia questo ma ma
Usa, Russia e Ue a fianco della Francia. E le borse salgono
Rossana Prezioso, PUBBLICATO: 2 ore fa
LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
BCEQuantitative EasingDraghi Mario
I timori di crolli, almeno nell'immediato, sono stati fugati da una serie di aiuti e rassicurazioni che comprendono anche alcuni dati macro inaspettatamente positivi.
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I timori di crolli, almeno nell'immediato, sono stati fugati da una serie di aiuti e rassicurazioni che comprendono anche alcuni dati macro inaspettatamente positivi.
Indice Zew
Primo fra tutti l'indice Zew dalla Germania che ha sottolineato come la fiducia degli investitori tedeschi sia in netto miglioramento, 10,4 punti dal precedente dato di ottobre arenatosi a 1,9 e che batte anche le attese degli esperti i quali on guardavano oltre i 6 punti. Un numero che ha un valore molto forte perché conferma che la strada della ripresa c'è anche sul futuro. Inoltre il rialzo registrato in ordine sparso su un po' tutte le piazze europee evidenzia come i timori finora temuti non si stiano realizzando nemmeno ora che la Francia ha dato il via alla sua azione di risposta agli attentati di venerdì e gli Usa hanno intensificato i bombardamenti nelle zone di rifornimento dell'Isis. Per la precisione si tratterebbe di un attacco che ha portato alla distruzione di 116 camion da parte dei caccia statunitensi nei pressi di Deir al-Zour, in Siria, vicino al confine con l'Iraq. Proprio grazie al commercio di petrolio di contrabbando, venduto a prezzi pari alla metà di quelli di mercato, già di per sé al di sotto di oltre il 50% rispetto ai massimi storici, l'Isis riesce a incassare circa 1,5 milioni di dollari al giorno apri a 40 milioni al mese. Un'operazione che si unisce a quella messa a punto nei giorni scorsi dagli aerei russi che hanno distrutto alcuni punti di rifornimento vicino Homs e altri camion cisterna.
L'Europa sta con Parigi
Intanto l'Europa, dopo la richiesta del presidente francese Francois Hollande, ha deciso di attivare la clausola di difesa collettiva prevista dall’art. 42.7 del Trattato di Lisbona e di appoggiare Parigi con una scelta unanime di piena collaborazione.
Insomma uno scenario che a qualcuno ha già fatto pensare ai prodromi di venti di guerra ma che per i mercati invece sono segnale di compattezza e unità contro il nemico ormai giudicato comune persino dalla Russia la quale ha ammesso che la causa dello schianto dell’Airbus di una compagnia aerea russa che provocò la morte di 224 persone il 31 ottobre scorso sia frutto di un attentato degli estremisti islamici.
Intanto, come detto, le borse europee segnano un costante rialzo che epr Piazza Affari arriva a toccare l'1,5% e che è spinto anche dalle parole di Peter Praet, membro della Bce il quale ha confermato i sospetti che giravano sulle decisioni della prossima riunione della Bce prevista per il 3 dicembre, decisioni che riguarderebbero una modifica delle direttive che regolano il Quantitative Easing. L'orientamento comune sarebbe per un incremento delle misure prese per riuscire a stimolare un'inflazione che finora non ha dato segni notevoli o anche solo incoraggianti verso una ripresa costante e che vada al di là dello 0,1%. Infatti sebbene il piano di assistenza varato da Francoforte abbia ormai oltre 8 mesi di vita, non sembra sia riuscito a realizzare le numerose (forse troppo) aspettative.
Sul tavolo, perciò, tra le opzioni più interessanti, quella di un prolungamento in calendario del QE il quale non scadrebbe più a questo punto nel settembre del 2016 ma un anno dopo ovvero nel 2017. Da considerare, inoltre, anche un taglio dei tassi di deposito come strategia complementare, così come anche un aumento dei miliardi immessi nel sistema, finora 60 ma che alla fine potrebbero diventare 70.
ma ma Usa, Russia e Ue a fianco della Francia. E le borse salgono
Rossana Prezioso, PUBBLICATO: 2 ore fa
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BCEQuantitative EasingDraghi Mario
I timori di crolli, almeno nell'immediato, sono stati fugati da una serie di aiuti e rassicurazioni che comprendono anche alcuni dati macro inaspettatamente positivi.
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I timori di crolli, almeno nell'immediato, sono stati fugati da una serie di aiuti e rassicurazioni che comprendono anche alcuni dati macro inaspettatamente positivi.
Indice Zew
Primo fra tutti l'indice Zew dalla Germania che ha sottolineato come la fiducia degli investitori tedeschi sia in netto miglioramento, 10,4 punti dal precedente dato di ottobre arenatosi a 1,9 e che batte anche le attese degli esperti i quali on guardavano oltre i 6 punti. Un numero che ha un valore molto forte perché conferma che la strada della ripresa c'è anche sul futuro. Inoltre il rialzo registrato in ordine sparso su un po' tutte le piazze europee evidenzia come i timori finora temuti non si stiano realizzando nemmeno ora che la Francia ha dato il via alla sua azione di risposta agli attentati di venerdì e gli Usa hanno intensificato i bombardamenti nelle zone di rifornimento dell'Isis. Per la precisione si tratterebbe di un attacco che ha portato alla distruzione di 116 camion da parte dei caccia statunitensi nei pressi di Deir al-Zour, in Siria, vicino al confine con l'Iraq. Proprio grazie al commercio di petrolio di contrabbando, venduto a prezzi pari alla metà di quelli di mercato, già di per sé al di sotto di oltre il 50% rispetto ai massimi storici, l'Isis riesce a incassare circa 1,5 milioni di dollari al giorno apri a 40 milioni al mese. Un'operazione che si unisce a quella messa a punto nei giorni scorsi dagli aerei russi che hanno distrutto alcuni punti di rifornimento vicino Homs e altri camion cisterna.
L'Europa sta con Parigi
Intanto l'Europa, dopo la richiesta del presidente francese Francois Hollande, ha deciso di attivare la clausola di difesa collettiva prevista dall’art. 42.7 del Trattato di Lisbona e di appoggiare Parigi con una scelta unanime di piena collaborazione.
Insomma uno scenario che a qualcuno ha già fatto pensare ai prodromi di venti di guerra ma che per i mercati invece sono segnale di compattezza e unità contro il nemico ormai giudicato comune persino dalla Russia la quale ha ammesso che la causa dello schianto dell’Airbus di una compagnia aerea russa che provocò la morte di 224 persone il 31 ottobre scorso sia frutto di un attentato degli estremisti islamici.
Intanto, come detto, le borse europee segnano un costante rialzo che epr Piazza Affari arriva a toccare l'1,5% e che è spinto anche dalle parole di Peter Praet, membro della Bce il quale ha confermato i sospetti che giravano sulle decisioni della prossima riunione della Bce prevista per il 3 dicembre, decisioni che riguarderebbero una modifica delle direttive che regolano il Quantitative Easing. L'orientamento comune sarebbe per un incremento delle misure prese per riuscire a stimolare un'inflazione che finora non ha dato segni notevoli o anche solo incoraggianti verso una ripresa costante e che vada al di là dello 0,1%. Infatti sebbene il piano di assistenza varato da Francoforte abbia ormai oltre 8 mesi di vita, non sembra sia riuscito a realizzare le numerose (forse troppo) aspettative.
Sul tavolo, perciò, tra le opzioni più interessanti, quella di un prolungamento in calendario del QE il quale non scadrebbe più a questo punto nel settembre del 2016 ma un anno dopo ovvero nel 2017. Da considerare, inoltre, anche un taglio dei tassi di deposito come strategia complementare, così come anche un aumento dei miliardi immessi nel sistema, finora 60 ma che alla fine potrebbero diventare 70.
