FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (4 lettori)

dondiego49

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dondiego49

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Del domani non v'è certezza ed ogni volta che c'è la scadenza delle tre streghe, i merdosi americani vendono volatilità un pò di giorni prima per far abboccare i pesciolini, poi il venerdì di scadenza, si trovano sempre sui massimi di periodo.
Lo noto ormai da molti trimestri.
Quindi occhio a non farsi imbalsamare
 

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“I contanti stanno sparendo in tutta la Svezia”

9 dicembre 2015, di Daniele Chicca
NEW YORK (WSI) – La guerra ai contanti ha raggiunto un punto di non ritorno in Europa. La Svezia potrebbe diventare il primo paese a vietare completamente le banconote e punire così i risparmiatori.
È diventato sempre più difficile trovare cash fisico in circolazione in tutto il paese. La maggior parte se non quasi tutte le aziende hanno ormai smesso di accettare banconote.
Nel paese scandinavo ormai gli sportelli del bancomat sono rari quanto le cabine telefoniche. Chi va in chiesa fa donazioni tramite le App scaricate sui propri smartphone. Sono sempre meno le banche che accettano o dispensano banconote.
Il calo dell’uso di contanti in circolazione nel paese anno dopo anno è impressionante.

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Sono i cittadini stessi ad avere accettato con entusiasmo di utilizzare quasi esclusivamente i sistemi elettronici come mezzo di pagamento. Ma uno scenario in cui la società non ha più bisogno del contante e i tassi di interesse sono negativi equivale a una truffa delle autorità, secondo Nick Giambruno, editorialista di Casey Research.
Ad aver orchestrato tutto è la banca centrale, che insieme alle singole società del credito è destinata a trarre beneficio dal fenomeno. Le transazioni con carte di credito comportano commissioni, sono monitorate e controllate. Questa parte piace anche ai governi, perché in un sistema del genere è molto più difficile e pericoloso chiaramente evadere il fisco.
Da luglio i tassi di interesse in Svezia sono in territorio negativo, al -0,35%. Significa che i correntisti sono obbligati a spendere i loro soldi se non vogliono vedere lentamente depauperati i propri risparmi depositati in banca.
Anche in Danimarca e Svizzera al momento i tassi sono negativi. In Svizzera sono addirittura al -1,25%. Il tasso decennale elvetico è scivolato al -0,4% ieri: significa che la gente paga il governo per poter comprare debito sovrano, tanto è considerato sicuro come “investimento”, se così ancora lo si può chiamare.
È una pura follia. Eppure alcuni analisti hanno consigliato alle banche centrali di lanciare una guerra al contante per evitare una corsa agli sportelli in un contesto di tassi sotto zero.
La guerra al contante – scrive Giambruno – e i tassi di interesse negativi sono una minaccia enorme alla nostra sicurezza finanziaria. Le banche centrali stanno giocando con il fuoco e creando i presupposti per una catastrofe valutaria“.
Qui sono in gioco la libertà dei cittadini di risparmiare i soldi come meglio credono e il diritto di detenere banconote fisiche.
Fonte: U.S. Global Investors
 

dondiego49

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La profezia di Munchau
Financial Times contro Renzi: "Non potrà reggere la crisi, per colpa sua Italia fuori dall'Eurozona"




Uno tsunami finanziario sta per travolgere l'Italia e il governo Renzi non è attrezzato per reggere l'onda devastante della nuova crisi. Per questo, siamo destinati a uscire dall'euro, con tutto quello che ne consegue. Ne è sicuro l'economista tedesco Wolfgang Munchau, che nel suo editoriale sul Financial Times colpisce durissimo Palazzo Chigi.

"Italia fuori dall'Eurozona" - Il titolo è già un programma: La ripresa italiana non è quel che sembra. All'ottimismo a tratti insensato di Renzi e dei suoi uomini (nel mirino c'è soprattutto Yoram Gutgeld, convinto che l'Italia sarà immune al contesto internazionale), Munchau oppone alcuni numeri assai preoccupanti: la crescita del terzo trimestre inferiore alle attese, secondo l'economista, dimostra che la crisi di Cina e paesi emergenti ha già iniziato a far sentire i suoi gravissimi effetti. "Se l'Italia non esce con forza dalla recessione, è difficile capire come possa rimanere nell'Eurozona - scrive Munchau -. A un certo punto potrebbe essere un indiscusso interesse del Paese uscire dalla moneta unica e svalutare".

I tre motivi del disastro - Sono tre i motivi che spingono l'economista tedesco a formulare la previsione: i dati sul Pil, innanzitutto, poi "la mancata ristrutturazione del sistema bancario" con "i crediti deteriorati ormai il 10% del totale" e "molti istituti piccoli o medi di fatto insolventi" e la prospettiva di uno scarsissimo sostegno alla crescita da parte delle stesse banche. Terzo punto, "le scelte di politica fiscale di Renzi", a cominciare dall'abolizione della tassa sulla prima casa: "Magari porterà voti, ma non cambierà certo l'economia, lo abbiamo già visto. Il pericolo di questa strategia è che può andare orribilmente male se lo choc esterno è abbastanza forte e il settore bancario abbastanza debole".

Dopo Renzi, il governo tecnico - L'ipotesi più probabile è che con la crisi, il rapporto deficit-Pil senza più margini di flessibilità schizzi fino al 3,4 o 4,4 per cento. Risultato: Renzi cadrà proprio come accaduto a Silvio Berlusconi, "magari arriverà un nuovo governo tecnico non eletto. L'Italia potrebbe non scegliere mai di lasciare l'Eurozona per ragioni politiche, ma se i calcoli di Renzi si dimostrano sbagliati, si troverà al punto in cui sarebbe razionale uscire per ragioni economiche".
 

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