dondiego49
Forumer storico
Un anno di terrore?
Borse in crisi. Nel 2016 si rischia una tempesta perfetta
Davide Pantaleo, PUBBLICATO: 14 gennaio 17:05
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PetrolioFedDax
Alle paure legate alla Cina negli ultimi mesi si sono aggiunte altre preoccupazioni su più fronti e non è escluso che la situazione possa precipitare sul serio. Il 2016 potrebbe rivelarsi un anno molto doloroso per i mercati.
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Arrivati quasi a metà mese, i mercati azionari internazionali continuano a mostrare nervi molto tesi, in preda ad una serie di paure che quotidianamente alimentano le vendite sulle principali piazze, da quella asiatica a quell'americana, passando per i listini europei.
Le paure che frenano mercati e investitori
Gli investitori continuano a mostrare un atteggiamento sempre più difensivo, di riflesso ad un mood negativo che si è instaurato da inizio anno, anche se le prime avvisaglie si erano avute già sul finire del 2015.
Diversi i motivi che inducono gli operatori a liquidare le posizioni, a partire dalle incertezze crescenti relative all'andamento dell'economia cinese che continua a mostrare segnali di frenata.
Questo si riflette inevitabilmente sull'andamento dei prezzi del petrolio che, scesi sui minimi degli ultimi 12 anni, non mostrano alcun segnale di ripresa. Inutile dire che la paurosa compressione delle quotazioni del greggio ha inevitabili ripercussioni sul settore energetico, penalizzando così soprattutto quei listini maggiormente esposti a tale comparto come quello italiano.
Ai fattori appena evidenziati si aggiungono le tensioni geopolitiche in varie parti del mondo, sena dimenticare il diverso atteggiamento della Federal Reserve che a dicembre ha dato il via alla sua politica monetaria espansiva con il primo rialzo dei tassi di interesse, cui ne seguiranno altri nel corso dell'anno.
Il 2016 è partito con una serie di incertezze e dubbi che non fanno bene in alcun modo ai mercati azionari, inducendo al contempo a nutrire timori sull'andamento dei prossimi mesi.
C
Stando a quanto afferma Guido Barthels, membro del team di gestione di portafoglio di Ethenea, come già accaduto lo scorso anno, anche per il 2016 gli aggettivi più appropriati per il mercato dei capitali saranno "turbolento e volatile".
L'esperto si aspetta un'elevata volatilità in Borsa, mentre per i mercati obbligazionari europei e in particolare per quello dei Bund, prevede rendimenti poco allettanti e solo l'obbligazionario americano offrirà ancora un piccolo potenziale, a patto che la crescita economica statunitense prosegua.
Durante lo scorso anno i mercati azionari hanno dovuto fronteggiare numerosi shock, quali l'abbandono del tasso di cambio minimo tra franco svizzero ed euro, gli attacchi terroristici e il rialzo dei tassi di interesse in America.
Questo ha favorito livelli di volatilità particolarmente elevati e mai visti prima, basti pensare all'andamento del Dax30 che dopo un rialzo iniziale di oltre il 30% si è trovato a fine estate con un bilancio negativo del 20% rispetto al 2014. In seguito si è avuto un rally autunnale di oltre il 20%, rovinato però da una correzione del 12% a fine anno.
Non diverso il discorso per il reddito fisso, per le valute e per il petrolio, visto che quest'ultimo è sprofondato da oltre 100 dollari alla soglia dei 30 dollari e non è detto che il crollo sia finito qui visto che nel lungo termine sembra prevale un intervallo di prezzo compreso tra i 15 e i 40 dollari.
Segnali di una tempesta perfetta per il 2016
Secondo Barthels, le premesse per quest'anno suggeriscono che la struttura del mercato continui ad evolvere in direzione di una minore sicurezza, in presenza peraltro di marcate distorsioni.
Tanti gli interrogativi che ci accompagnano visto che la situazione potrebbe anche precipitare dato il contesto molto fragile. L'esperto fa riferimento ad un possibile rafforzamento della regolamentazione, ad una contrazione degli operatori di mercati, ad una minore propensione al rischio e a rendimenti più bassi e a quotazioni azionarie elevate.
A detta di Barthels tutti questi fattori potrebbero essere i segnali premonitori di una tempesta perfetta per quest'anno.
i aspetta un 2016 turbolento e volatile
Borse in crisi. Nel 2016 si rischia una tempesta perfetta
Davide Pantaleo, PUBBLICATO: 14 gennaio 17:05
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PetrolioFedDax
Alle paure legate alla Cina negli ultimi mesi si sono aggiunte altre preoccupazioni su più fronti e non è escluso che la situazione possa precipitare sul serio. Il 2016 potrebbe rivelarsi un anno molto doloroso per i mercati.
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Le paure che frenano mercati e investitori
Gli investitori continuano a mostrare un atteggiamento sempre più difensivo, di riflesso ad un mood negativo che si è instaurato da inizio anno, anche se le prime avvisaglie si erano avute già sul finire del 2015.
Diversi i motivi che inducono gli operatori a liquidare le posizioni, a partire dalle incertezze crescenti relative all'andamento dell'economia cinese che continua a mostrare segnali di frenata.
Questo si riflette inevitabilmente sull'andamento dei prezzi del petrolio che, scesi sui minimi degli ultimi 12 anni, non mostrano alcun segnale di ripresa. Inutile dire che la paurosa compressione delle quotazioni del greggio ha inevitabili ripercussioni sul settore energetico, penalizzando così soprattutto quei listini maggiormente esposti a tale comparto come quello italiano.
Ai fattori appena evidenziati si aggiungono le tensioni geopolitiche in varie parti del mondo, sena dimenticare il diverso atteggiamento della Federal Reserve che a dicembre ha dato il via alla sua politica monetaria espansiva con il primo rialzo dei tassi di interesse, cui ne seguiranno altri nel corso dell'anno.
Il 2016 è partito con una serie di incertezze e dubbi che non fanno bene in alcun modo ai mercati azionari, inducendo al contempo a nutrire timori sull'andamento dei prossimi mesi.
C
Stando a quanto afferma Guido Barthels, membro del team di gestione di portafoglio di Ethenea, come già accaduto lo scorso anno, anche per il 2016 gli aggettivi più appropriati per il mercato dei capitali saranno "turbolento e volatile".
L'esperto si aspetta un'elevata volatilità in Borsa, mentre per i mercati obbligazionari europei e in particolare per quello dei Bund, prevede rendimenti poco allettanti e solo l'obbligazionario americano offrirà ancora un piccolo potenziale, a patto che la crescita economica statunitense prosegua.
Durante lo scorso anno i mercati azionari hanno dovuto fronteggiare numerosi shock, quali l'abbandono del tasso di cambio minimo tra franco svizzero ed euro, gli attacchi terroristici e il rialzo dei tassi di interesse in America.
Questo ha favorito livelli di volatilità particolarmente elevati e mai visti prima, basti pensare all'andamento del Dax30 che dopo un rialzo iniziale di oltre il 30% si è trovato a fine estate con un bilancio negativo del 20% rispetto al 2014. In seguito si è avuto un rally autunnale di oltre il 20%, rovinato però da una correzione del 12% a fine anno.
Non diverso il discorso per il reddito fisso, per le valute e per il petrolio, visto che quest'ultimo è sprofondato da oltre 100 dollari alla soglia dei 30 dollari e non è detto che il crollo sia finito qui visto che nel lungo termine sembra prevale un intervallo di prezzo compreso tra i 15 e i 40 dollari.
Segnali di una tempesta perfetta per il 2016
Secondo Barthels, le premesse per quest'anno suggeriscono che la struttura del mercato continui ad evolvere in direzione di una minore sicurezza, in presenza peraltro di marcate distorsioni.
Tanti gli interrogativi che ci accompagnano visto che la situazione potrebbe anche precipitare dato il contesto molto fragile. L'esperto fa riferimento ad un possibile rafforzamento della regolamentazione, ad una contrazione degli operatori di mercati, ad una minore propensione al rischio e a rendimenti più bassi e a quotazioni azionarie elevate.
A detta di Barthels tutti questi fattori potrebbero essere i segnali premonitori di una tempesta perfetta per quest'anno.
i aspetta un 2016 turbolento e volatile