FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (3 lettori)

dondiego49

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Borse: Londra e Milano si fondono con Francoforte

Accordo fatto: nasce il colosso degli scambi in Europa. Gli azionisti di Lse (gruppo che controlla Piazza Affari) avranno il 45,6%, i tedeschi in maggioranza. Il nuovo gruppo manterrà le sedi nella City e nella città tedesca. Rolet lascerà il gruppo


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La Borsa di Francoforte (ansa) MILANO - Accordo fatto, a coronamento delle insistenti voci a riguardo, tra la Borsa di Francoforte e la Borsa di Londra per una fusione alla pari. Gli azionisti del London Stock Exchange, riporta Bloomberg, avranno circa il 45,6% del nuovo gruppo mentre quelli di Deutsche Borse circa il 54,4%. La nuova società manterrà le sue sedi a Londra e Francoforte e presidente sarà Donald Bryndon.

La fusione sarà realizzata attraverso la creazione di una holding in Gran Bretagna, che acquisirà il gruppo Lse. Gli azionisti del London Stock Exchange riceveranno 0,4421 nuove azioni della holding per ogni azione che attualmente possiedono. Al termine dell'operazione i soci della borsa di Francoforte avranno il 54,4% del nuovo gruppo e gli azionisti della borsa di Londra il 45,6%. L'operazione, si spiega, dovrebbe generare sinergie per 450 milioni di euro l'anno a partire dal terzo anno dall'integrazione.

Il presidente del gruppo Lse, Donald Brydon, sarà presidente del nuovo gruppo, l'amministratore delegato di Deutsche Boerse, Carsten Kengeter, sarà l'ad, mentre l'attuale ad di Lse, Xavier Rolet, lascerà il gruppo.

Nel gruppo Lse hanno recitato fino a qualche anno fa un ruolo importante le banche italiane, che avevano ceduto Piazza Affari agli inglesi ma erano rimasti soci importanti nel capitale. Da tempo, però, non è più così con gli investitori italiani che si sono ridotti al lumicino per far posto ad altri investitori: ad oggi, il principale azionista di Lse è il Qatar.

Nella partita definita oggi aveva provato a entrare anche l'Ice, che controlla Wall Street, ma l'opzione tutta europea alla fine è risultata vincente. Un segnale, diranno alcuni, in vista del referendum di fine giugno sulla permanenza o meno della Gran Bretagna nel Vecchio continente. I due ceo ne hanno parlato: il Brexit non cambierebbe nulla nei termini della fusione. I due top manager non hanno escluso però la possibilità, se si dovesse veramente arrivare a una Brexit, di modifiche regolamentari. Per le condizioni applicate alla fusione non è prevista la possibilità di un'ulteriore trattativa post-Brexit.
 

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