FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (12 lettori)

dondiego49

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Ftse Mib stabile, Fca ancora sotto tono


Le borse europee sono poco mosse in apertura dopo che la Fed ha deciso di lasciare invariati i tassi, citando però il prossimo appuntamento di dicembre per l'atteso intervento restrittivo. Il cambio euro/dollaro è sotto quota 1,10 e lo spread sotto 100 punti: probabile una discesa dei rendimenti in asta. Sotto pressione Eni, STM e Fiat Chrysler dopo i conti 29/10/2015
Borse europee, previsto un avvio poco sopra la parità



Pfizer valuta fusione con Allergan

Pfizer e Allergan, secondo rumors di mercato, stanno prendendo in considerazione la possibilità di una accordo, ma ci sono ostacoli da superare. Martedì scorso Pfizer ha annunciato 12,2 miliardi di dollari di ricavi nel secondo trimestre, in aumento del 6% escludendo il tasso di cambio 29/10/2015


La Fed mette sul chi vive l'Asia

Tokyo non festeggia oggi più di tanto i dati positivi e inattesi sulla produzione industriale a settembre (+1%) perché teme che domani la Banca centrale non aumenti il Qe e perché il quadro generale del Paese non è così brillante. La Cina viaggia a due velocità, con Hong Kong in rosso e Shanghai volatile. Pechino teme il rialzo dei tassi a dicembre 29/10/2015


La Fed forse alza i tassi a dicembre, Wall Street su dell'1,1%

Borsa di New York in rialzo dell'1,1% dopo la diffusione degli esiti della riunione del Fomc. La banca centrale Usa ha mantenuto fermi i tassi di interesse ma ha precisato che il rialzo potrebbe avvenire nella prossima riunione, prevista a dicembre. Petrolio in recupero: Brent a quota 49,1 dollari al barile e greggio Wti a 45,9 28/10/2015
Il mercato sfida il potere della Fed sui tassi



Mediobanca cambia governance e vede un dividendo più alto

L'assemblea dei soci dell'istituto ha varato la nuova governance. L'ad, Nagel, ha ribadito il piano di cessioni delle partecipazioni: più opzioni per il 3% di Generali. Previste nuove acquisizioni nell'asset management e lo sviluppo di CheBanca!. Il dividendo sul bilancio 2015 potrebbe essere essere superiore a quello dello scorso anno (0,25 euro) 28/10/2015
Mediobanca, l'utile vola grazie a Che Banca! e a Pirelli



Saipem, aumento fino a 3,5 mld di euro per tagliare il debito a 1,5 mld

Saipem ha approvato il nuovo piano strategico che prevede un aumento di capitale fino a 3,5 miliardi di euro, oltre le attese di Equita. Lo scopo è portare la leva da 4,6 volte a 1,7 volte, rifinanziarie il debito di 3,2 mld e abbassare l'indebitamento netto sotto 1,5 mld. Titolo in volata, va oltre il tetto di 8,83 euro stabilito da Fsi per l'acquisto del 12,5% di Saipem da Eni 28/10/2015


Fca, il debito scende più del previsto ma pesano i richiami

Ricavi ed ebit in crescita oltre le previsioni per Fiat Chrysler Automobiles, che però vede nel terzo trimestre una perdita netta inattesa di 299 mln di euro e 761 mln di oneri legati a futuri richiami di vetture nell'area Nafta. Sorprende in positivo l'indebitamento calato a 7,8 mld di euro. Il gruppo ha così migliorato la guidance 2015 sul debito in relazione all'Ipo della Ferrari 28/10/2015
 

dondiego49

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spero che queste giornate continuano per un po :clap::clap::clap::clap:


una mana per tradare :lol::lol::lol::lol:
 

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dondiego49

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giusto più polli da spennare meglio e per questi ladri a guanti bianchi ,dio li fulmini tutti i delinquenti di questo genere :wall::wall::wall::wall:


Germania: banche obbligate ad aprire conti correnti per tutti

Stampa Invia Commenta (0) di: WSI | Pubblicato il 29 ottobre 2015| Ora 09:32

La proposta del governo in linea con quanto statuito dall'Ue. Quando toccherà all'Italia?
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Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble.



ROMA (WSI) - Se la proposta passerà, in Germania diventerà obbligatorio per gli istituti di credito aprire un conto corrente a chiunque ne faccia richiest. Ad annunciare la novità il numero uno delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble al termine di un summit con il Ministero della Giustizia, al fine di vagliare la proposta di legge presentata dal Consiglio dei Ministri tedesco.

Obiettivo è quello di rendere facile aprire un conto corrente anche per quei clienti a cui finora era stato rifiutato perché ad esempio senza una fissa dimora o senzatetto. I principali beneficiari della proposta sono soprattutto i rifugiati e in geerale i migranti, ma in generale chiunque sia sprovvisto di documentazioni o di un indirizzo fisso. Al momento, alcune banche possono infatti negare l'apertura di un conto, se il richiedente non fornisce documenti di identità o che attestino l'esistenza di una residenza.

Ora, in linea con quanto stabilisce una direttiva Ue emanata nel 2014, la Germania si dice pronta a consentire l'accesso a conti bancari di base per chiunque risieda in Germania. Oltre ai rifugiati a cui è stato dato asilo politico, la norma riguarderà chi è in attesa, e allo stesso tempo gode della possibilità di rimanere in Germania sulla base di altre motivazioni legali.

Accanto al conto corrente di base per tutti aumenterà anche la trasparenza e la confrontabilità dei diversi tipi di conto corrente che offrono le e banche insieme ai relativi costi rendendo più semplice il passaggio da una banca all’altra. La proposta verrà presto sottoposta all’esame del Parlamento tedesco.

La direttiva Ue richiede che le misure vengano rese effettive dai paesi membri con una legge ad hoc entro il 18 settembre del 2016. (ACA-Lna)
 

dondiego49

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La trappola dell'orso, rally che dura da un mese volge al termine

Stampa Invia Commenta (0) di: WSI | Pubblicato il 28 ottobre 2015| Ora 11:00

Il numero dei "segnali buy" è esploso nelle ultime settimane. Ma il trend potrebbe cambiare da un momento all'altro. GRAFICO
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Occhio al grafico, aggiornato al 26 ottobre del 2015, che conferma come il numero dei "segnali buy" sia esploso nelle ultime settimane.



ROMA (WSI) - Nelle ultime sedute, il toro è tornato ad affacciarsi sui mercati. Ma la sua, secondo lo strategist Lance Roberts, è stata solo una parentesi, in un periodo dell'anno noto per essere "stagionalmente solido". Dai dati della Federal Reserve che risalgono al 1957, si evincono infatti i momenti in cui l'azionario Usa ha visto protagonisti gli acquisti e le vendite.

L'anno viene diviso in due fasi: quella che va da novembre ad aprile, e quella da maggio a ottobre.

Nel primo caso (novembre-aprile), in base a dati statistici, si apprende che dal 1957 circa, i mercati sono saliti 44 volte scendendo 15 volte, mentre nel periodo maggio-ottobre sono saliti 38 volte e scesi 21 volte.

Nel primo periodo, in media, il rialzo è stato +10,52%, rispetto al +7,35% del secondo periodo, mentre i cali sono stati rispettivamente -6,40% e -9,02%.

Il massimo incremento tra novembre ed aprile è stato +25,59% e di +25,96% tra maggio e ottobre. La perdita maggiore tra novembre ed aprile è stata -20,96% nel primo periodo e -37,07% nel secondo.

Esiste una probabilità che i mercati tenteranno di salire nei prossimi due mesi, in particolare a causa del riposizionamento da parte dei gestori di portafogli, che vorranno ovviare alle occasioni perse durante l'estate.

Tuttavia, è importante comprendere che non tutti i periodi stagionalmente forti sono stati positivi, dal momento che anche in questi casi esiste la possibilità che si presenti o vada avanti una fase di correzione. Il toro può essere dunque tornato, ma è molto probabile che, secondo lo strategist, gli investitori stiano agendo nella trappola dell'orso.

D'altronde, si assiste alla debolezza nella crescita dei fatturati e dei margini di profitto delle aziende; al deterioramento dei dati economici; alle pressioni deflazionistiche; a un sentiment che diventa sempre più ribassista; al calo dei livelli dei debiti a margine; alla contrazione dei rapporti P/E.

Occhio al grafico, aggiornato al 26 ottobre del 2015, che conferma come il numero dei "segnali buy" sia esploso nelle ultime settimane e che l'ottimismo da toro ha scatenato un rally, che dal 2008 è supportato dai livelli tra i più alti nella storia di short interest. (Lna)
 

dondiego49

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Quanto valgono le parole di Draghi a Piazza Affari

Stampa Invia Commenta (0) di: WSI | Pubblicato il 29 ottobre 2015| Ora 08:07

Uno studio di Prometeia fa luce sulle perfomance dei mercati a ridosso delle conferenze stampa in cui parla il governatore della Bce.
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Nella foto: il governatore della Bce, Mario Draghi



NEW YORK (WSI) - Draghi piace alle Borse. Soprattutto a piazza Affari. A rilevarlo è stata la società di consulenza Prometeia, che ha guardato all'andamento dei rendimenti azionari nei giorni delle conferenze stampa del governatore a partire dal novembre 2011, quando si è insediato succedendo a Jean Claude Trichet.

Sotto osservazione sono finite 47 conferenze stampa mentre la metodologia seguita è stata quella dell'event-study, con la quale si analizza nel caso specifico l'andamento dei mercati finanziari a ridosso delle parole di Draghi. Risultato finale: nei 47 giorni considerati gli indici dell'Eurozona sono saliti del 21,7%, ma 8 punti percentuali di questa crescita sono rappresentati dalla "componente anomala" (le parole di Draghi), mentre la parte restante riguarda l'andamento del mercato globale.

Su Piazza Affari l'effetto benefico è stato ancor più forte: il guadagno complessivo del 23,8% si spiega quasi per la metà (11,8%) con l'effetto 'annuncio' del governatore.

L'aiuto arrivato dalla Bce non sembra essere stato tuttavia sufficiente Milano per far spiccare Milano sugli altri listini europei: dalla fine di ottobre 2011 ad oggi, il Ftse Mib ha guadagnato il 45% circa, contro il +80% del Dax di Francoforte e il +55% di Parigi, mentre Madrid è rimasta indietro con un +20%. (mt)
 

dondiego49

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Eni chiude terzo trimestre in rosso di quasi 1 miliardo

Stampa Invia Commenta (1) di: WSI | Pubblicato il 29 ottobre 2015| Ora 08:44

Incide negativamente crollo prezzi petrolio, compensato in parte da calo euro sul dollaro.
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La performance del titolo Eni nell'ultimo anno di contrattazioni.



ROMA (WSI) - "La cessione di una quota della nostra partecipazione in Saipem e il deconsolidamento della società è un importante passo nell'implementazione della strategia di trasformazione di Eni". E' quanto ha detto Claudio Descalzi, numero uno di Eni, nel commentare il bilancio relativo al terzo trimestre del 2015 della società del cane a sei zampe.

"Il nostro obiettivo è aumentare la flessibilità finanziaria per liberare risorse da investire nel core business, allo stesso tempo manteniamo una partecipazione significativa e supporteremo Saipem anche con la partecipazione all'aumento di capitale nel processo di rafforzamento finanziario e operativo".

Il gruppo Eni ha chiuso il terzo trimestre del 2015 con una perdita netta pari a 0,95 miliardi di euro (-0,36 mld nei primi nove mesi dell'anno).

Nel terzo trimestre del 2015 Eni ha registrato un utile operativo adjusted di 752 milioni di euro, in flessione del 75,2% rispetto all'analogo periodo del 2014 e di 604 mln escluso il risultato Saipem, in calo del 79% a causa, spiega il gruppo, della flessione della E&P (-76%) determinata dal crollo del prezzo del petrolio (-51%), il cui impatto è stato attenuato dalla crescita delle produzioni, dalla riduzione dei costi e dal deprezzamento dell'euro rispetto al dollaro (-16%).

Nei nove mesi 2015 l'utile operativo adjusted esclusa Saipem è stato di 3,51 miliardi con una diminuzione del 60%; su base consolidata l'utile operativo adjusted e' stato di 3,1 miliardi, con una flessione del 67%) che sconta la peggiorata performance di Saipem a causa delle perdite straordinarie del secondo trimestre.

Nel terzo trimestre, si legge nella nota, Eni ha registrato la perdita netta adjusted esclusa Saipem di 290 milioni rispetto all'utile netto adjusted del terzo trimestre 2014 di 1,13 miliardi. Il peggioramento riflette il calo dell'utile operativo e il maggior tax rate. Su base consolidata la perdita netta adjusted del trimestre e' stata di 260 miliardi rispetto a un utile netto adjusted di 1,17 miliardi del trimestre 2014. Nei nove mesi l'utile netto adjusted di 760 milioni esclusa Saipem e' diminuito del 76% rispetto al 2014. Su base consolidata l'utile netto adjusted e' stato di 530 milioni con una flessione dell'83,7 per cento.

Dal bilancio emerge che il gruppo Eni ha registrato "una robusta crescita produttiva" dell'8,1% a 1,703 milioni di barili al giorno (+8,7% nei nove mesi). In una nota, l'azienda scrive che viene "rivista al rialzo la previsione di crescita annua a circa il 9% (da oltre il 7%)".

Nel terzo trimestre del 2015 "pur in un contesto debole di prezzi del petrolio, Eni continua a registrare risultati importanti sia in termini di crescita upstream che di ristrutturazione dei business mid-dowsntream", afferma Descalzi.

"Nell'E&P la produzione è ancora in forte crescita e per la seconda volta nell'anno rivediamo al rialzo le nostre previsioni, pressoché raddoppiando l'obiettivo originario. Nei nove mesi, inoltre, abbiamo scoperto 1,2 miliardi di barili di nuove risorse, oltre il doppio rispetto all`obiettivo di piano, pur riducendo i nostri costi esplorativi. La ristrutturazione e gli interventi di efficientamento che abbiamo condotto in ambito R&M e Chimica, uniti a uno scenario favorevole, hanno portato questi business a conseguire un'eccellente performance e una generazione di cassa positiva nel corso del 2015. Anche per G&P la guidance è migliorata. Tutte queste azioni, unite a un ulteriore intervento di ottimizzazione degli investimenti nel corso dell`anno e al miglioramento della nostra struttura dei costi operativi, ci consentiranno di ottenere, escludendo Saipem, la copertura organica degli investimenti già nel 2015, con uno scenario di 55$ al barile".

Ieri la notizia dell'ingresso della Cassa Depositi prestiti attraverso il fondo strategico FSI in Saipem con il 12,5% rilevato da Eni. In dettaglio si tratta di 55,17 milioni di azioni. Il corrispettivo sarà tra 408 e 487 milioni di euro e verrà calcolato in base alla media aritmetica dei prezzi ufficiali delle azioni Saipem registrati in prossimità della data di sottoscrizione del contratto di compravendita.

Il cda di Saipem, nell'ambito di un nuovo piano strategico, ha deciso di avviare un maxi aumento di capitale fino a 3,5 miliardi di euro.

Il 2 dicembre è convocata l'assemblea straordinaria degli azionisti per il via libera alla ricapitalizzazione.
 

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