Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2 (2 lettori)

tommy271

Forumer storico
La smettiamo di fare terrorismo privo di fondamento?! Il problema è meramente geopolitico il taglio (sempre se ci sarà) sarà minimo. Enjoy

Privo di fondamento?
Io non vivo nel mondo dei sogni.

Che il problema sia geopolitico, non ci sono dubbi.
Ma il crollo del Venezuela non è imputabile a Trump, ma a Maduro.

La crisi non è di questi mesi, ma risale al 2014/15.
Quello che vediamo oggi è solo la ovvia e diretta conseguenza di una politica economica disastrosa.
 

tommy271

Forumer storico
Maduro asegura que es la oportunidad de tener “una economía autosustentable”

También indicó, con respecto al tema de la producción nacional, que la distribución de proteína animal en "mercados populares" creció de 15.000 toneladas a 30.000

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Descifrado
-
agosto 8, 2019






Nicolás Maduro, lideró una jornada de trabajo desde el Palacio de Miraflores, acompañado de representantes de empresas chinas. Desde allí expresó que “Venezuela tiene objetivos muy claros en el campo económico, y se debe articular un modelo tecnológico que permita la expansión productiva para el desarrollo del país”.

Maduro insistió que la situación de Venezuela es una “oportunidad” para sentar las bases de una “economía autosustentable”.

“Venezuela sí se puede, ahora es que se puede, vamos a demostrarle al mundo que si se puede ¡No han podido ni podrán con Venezuela. ¡Producir es vencer!”, aseguró el mandatario.

“Venezuela está por un lado resistiendo las medidas coercitivas del bloqueo criminal del gobierno de los EEUU, pero también abriendo caminos para el avance y la expansión de la economía”, expresó Maduro.

Como una buena noticia, el jefe de Estado anunció que “luego de un trabajo intenso y en un trabajo conjunto de CNPC y Pdvsa, damos arranque a la expansión de la planta de mezcla y mejoramiento de crudo del Orinoco”.

Por otra parte, aseguró que “el principio de respeto, de la no intervención de los pueblos, la cooperación mundial y la paz, son principios muy sólidos entre Venezuela y China. Además agregó que Venezuela debe “aprender de China” y su crecimiento económico. “Lograron los equilibrios de la economía”, acotó.

También indicó, con respecto al tema de la producción nacional, que la distribución de proteína animal en “mercados populares” creció de 15.000 toneladas a 30.000, y propone la meta de incrementar la cifra a 100.000.
 

tommy271

Forumer storico
Venezuela: ¿deja Guaidó de pagar rendimientos de bonos de Pdvsa?

Las alarmas suenan en el equipo económico de Juan Guaidó. Sus asesores aseguran que el decreto que Donald Trump firmó este lunes, que endurece las sanciones contra Venezuela, protege los bienes venezolanos en Estados Unidos, entre ellos Citgo. El debate con Francisco Rodríguez, director y economista jefe de Torino Economics.

Por José Manuel Rodríguez, CNN

Publicado a las 21:15 ET (01:15 GMT) 7 agosto, 2019

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Con video: Venezuela: ¿deja Guaidó de pagar rendimientos de bonos de Pdvsa?
 

tommy271

Forumer storico
Sergi Lanau‏ @SergiLanauIIF


Venezuela's inflation came in at 33.8% m/m in July according to @AsambleaVE. Up from June but still broadly consistent with the successful end of the hyperinflations of the 1980s-90s. We are skeptical inflation can remain low without comprehensive policy change.

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Guaido's team said the last round of US sanctions on Venezuela, gives them scope to negotiate with creditors on the 2020 CITGO bond. In the bigger picture, Venezuela's debt load is gigantic relative to its capacity to generate dollars to repay (ie, exports).

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US oil sanctions on Iran and Venezuela had a significant effect on production in both countries. Output is down more than 40% since sanctions were imposed and isn't stabilizing. In the case of Venezuela, deep oil sector problems pre-date US sanctions.

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Venezuela's oil exports have been hovering around 800k bpd for a few months, sharply down from 2018 levels. Difficult to see how the relentless production decline can stop. Exports and thus imports of basic goods will continue to fall later this year.

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Venezuela's oil output slid further in July. Not by a lot but the relentless divergence with the rest of the OPEC continues. At this point, nothing short of radical policy change and international assistance can arrest the trend.

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tommy271

Forumer storico
Rosneft explotará campos de gas en Venezuela en condiciones preferenciales


AFP




El gigante ruso del petróleo Rosneft se beneficiará de condiciones preferenciales en el desarrollo de dos campos de gas en Venezuela, gracias a una enmienda a un acuerdo entre Caracas y Moscú publicada este jueves en el portal jurídico ruso.

Según la enmienda, Rusia y Venezuela se comprometen a «crear condiciones favorables, evitar discriminaciones y dar asistencia a la sociedad Rosneft y al Grupo Rosneft», filial del grupo ruso en Venezuela, en el desarrollo de dos yacimientos de gas.

Entre esas «condiciones favorables», figura principalmente una exoneración de impuestos en Venezuela para Rosneft, sus proveedores y sus subcontratistas en la explotación de los dos yacimientos, según la agencia de prensa TASS, que precisa que se trata de gas de esquisto.

Los dos yacimientos son los de Patao y Mejillones, situados en el mar Caribe frente a las costas del estado de Sucre.

Su explotación por Rosneft, ya conocida, fue integrada en un protocolo sobre la «cooperación en la ejecución de proyectos estratégicos comunes», firmado en 2009 por ambos países. El presidente ruso, Vladimir Putin, aprobó esa enmienda en junio, según Tass.

Rusia es, junto con China, uno de los principales aliados de Venezuela, que atraviesa una profunda crisis política y económica. Este respaldo incluye a Rosneft, que lleva a cabo varias inversiones en el país.

Una parte de la deuda que tiene Venezuela con Rusia es reembolsada en hidrocarburos, según acuerdos entre la petrolera estatal venezolana Pdvsa y Rosneft.
 

Keller Zabel

Il denaro non è la realtà, sembra ma non lo è.
Privo di fondamento?
Io non vivo nel mondo dei sogni.

Che il problema sia geopolitico, non ci sono dubbi.
Ma il crollo del Venezuela non è imputabile a Trump, ma a Maduro.

La crisi non è di questi mesi, ma risale al 2014/15.
Quello che vediamo oggi è solo la ovvia e diretta conseguenza di una politica economica disastrosa.

E di un isolazionismo mirato, la stretta finale è partita... Manca pochissimo
 

FNAIOS

La smettiamo di fare terrorismo privo di fondamento?! Il problema è meramente geopolitico il taglio (sempre se ci sarà) sarà minimo. Enjoy
Se vogliamo essere precisi se c'è terrorismo privo di fondamento allora anche di più l'ottimismo, privo di fondamento, visto che nulla trapela se non i nomi dei ristrutturatori, che non fa stare tranquilli. Altro non c'è. Secondo me la soluzione non è affatto vicina, ma spero che tu abbia ragione su tutto, incluso il "taglio minimo", in cui non credo affatto.
 

vvv forever

Nuovo forumer
A mio avviso l'unica soluzione praticabile consiste nelle dimissioni di Maduro e nella successiva creazione di un governo di unità nazionale con all'interno i chavisti.
A garanzia dell'operazione ci stanno i militari.
Dopo un annetto libere elezioni.

Giustamente, altro discorso è quando pagheranno: credo mai.
Una soluzione per Caracas potrebbe essere una con un taglio del nominale tra il 20/30%.
In cambio verranno dati nuovi titoli trentennali con cedola al 2%.
In questo modo si potrà dare una opportunità per il Venezuela per uscire da una terribile crisi economico/sociale.

Se poi ci possono essere discussioni sulla possibilità di condonare il debito, ben vengano.
Saranno una certezza in più per la ripresa del paese, se l'oil andrà di nuovo verso quota 30/40$.
Un taglio del 70-80% (considerato che nessun titolare dei bond statali accetterà la carità, men che meno i fondi avvoltoio che entrano a 20 per portare a casa tutto il nominale..) appare privo di una logica e soprattutto in contrasto con quanto avvenuto ad esempio in Ucraina. Capisco il pessimismo di qualcuno, ma a tutto c'è un limite...peraltro senza voler scomodare i soliti discorsi sulle notevoli risorse in oro, coltan, petrolio ect..del Venezuela..il punto, a mio avviso, da prendere in considerazione circa un ipotetico taglio del nominale è il limitato debito complessivo che per i bond statali è di circa 40 miliardi di dollari diluiti fino al 38. Fatta questa premessa risulta assolutamente arbitrario e privo di alcun supporto concreto dare per scontato un recovery del 20-30%. Oggi come oggi, l'unico punto da risolvere è soltanto (si fa per dire..) quello di negoziare politicamente l'uscita di scena di Maduro, quindi arriverà anche la ristrutturazione che necessariamente, a mio avviso, dovrà esser amichevole onde evitare cause infinite e per poter ritornare sul mercato.
 

FNAIOS

Un taglio del 70-80% (considerato che nessun titolare dei bond statali accetterà la carità, men che meno i fondi avvoltoio che entrano a 20 per portare a casa tutto il nominale..) appare privo di una logica e soprattutto in contrasto con quanto avvenuto ad esempio in Ucraina. Capisco il pessimismo di qualcuno, ma a tutto c'è un limite...peraltro senza voler scomodare i soliti discorsi sulle notevoli risorse in oro, coltan, petrolio ect..del Venezuela..il punto, a mio avviso, da prendere in considerazione circa un ipotetico taglio del nominale è il limitato debito complessivo che per i bond statali è di circa 40 miliardi di dollari diluiti fino al 38. Fatta questa premessa risulta assolutamente arbitrario e privo di alcun supporto concreto dare per scontato un recovery del 20-30%. Oggi come oggi, l'unico punto da risolvere è soltanto (si fa per dire..) quello di negoziare politicamente l'uscita di scena di Maduro, quindi arriverà anche la ristrutturazione che necessariamente, a mio avviso, dovrà esser amichevole onde evitare cause infinite e per poter ritornare sul mercato.
Purtroppo mescolare crediti finanziari e risorse naturali è un errore. (Asset diversi con attori diversi, capacità diverse, necessità diverse).
 

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