TBOND BUND (VM 1984) 2012: la profezia dei Maya o la rinascita (1 Viewer)

quicksilver

Forumer storico
Fitch taglierà Usa senza piano consolidamento fiscale credibile
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Reuters - 07/06/2012 16:48:12
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NEW YORK, 7 giugno (Reuters) - Fitch ha ribadito che taglierà il rating sovrano degli Usa il prossimo anno se Washington non controllerà il deficit e creerà un piano di consolidamento fiscale credibile.

Lo afferma l'analista Ed Parkerdurante una conferenza dell'agenzia di rating a New York.

"Gli Stati Uniti sono l'unico paese tra i quattro con rating 'AAA' che non ha un piano di consolidamento fiscale credibile" e il suo rapporto debito/pil dovrebbe crescere nel mediotermine.

Parker ha aggiunto che si aspetta di tagliare il rating della Gran Bretagna se dovesse riscontrare "un ulteriore peggioramento materiale" dell'economia del paese.

Ad ogni modo Gran Bretagna, Francia e Germania hanno piani diconsolidamento fiscale credibili, ha aggiunto l'analista.
 

Platano

Büs del Gnao trader

Platano

Büs del Gnao trader
dillà invece Oby è in...zzato nero.....:D


Obama arruola Monti, Hollande e Cameron "Se Merkel non cede va messa spalle al muro" - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it

Obama arruola Monti, Hollande e Cameron "Se la Merkel non cede
va messa spalle al muro" Il presidente in pressing contro i no
tedeschi su banche e crescita   La Casa Bianca si raccorda con
l´Inghilterra che pure soffre dei guai dell´Ue 
san francisco - Mai prima d´ora un presidente americano si era visto costretto a un simile
ruolo di supplenza per riempire il grave vuoto di leadership europea. Accade nel giorno in cui
Mario Draghi funge a sua volta da surrogato per l´assenza della politica, con la nuova
operazione di sostegno della Bce alle banche, che dà qualche speranza ai mercati. Barack
Obama si allea con Mario Monti.E minaccia di isolare apertamente Angela Merkel. Anche
François Hollande, perfino David Cameron, vengono "arruolati" da Obama in una strategia di
accerchiamento della cancelliera tedesca. Primo obiettivo, il più urgente: salvare le banche
spagnole da un crac che sarebbe l´inizio di un panico globale. Secondo: spezzare la spirale
infernale di un´austerity che dall´eurozona esporta recessione nel mondo intero, dagli Usa alla
Cina. In trasferta a San Francisco per la campagna elettorale – sempre più combattuta – il
presidente fa suo il vecchio motto della politica americana: "Quando il gioco si fa duro, i duri
entrano in gioco". In apparenza Obama rispetta il galateo diplomatico, nella realtà minaccia
"gioco duro": se la Merkel si ostina a bloccare ogni piano di salvataggio delle banche spagnole
e ogni politica di sostegno alla crescita, l´America e i suoi "amici europei" (Italia, Francia in
primis) additeranno esplicitamente la cancelliera tedesca come "colpevole". C´è una scadenza:
il vertice Ue di fine mese. La pazienza di Obama è agli sgoccioli. La giornata è cominciata male
per il presidente, con una sconfitta del suo partito nel referendum del Wisconsin che doveva
cacciare un governatore anti-sindacale. Brutto segnale, che dice quanto sia aperta la battaglia
per la Casa Bianca di qui al 6 novembre. È durante il volo verso San Francisco, a bordo dell´Air
Force One, che il suo portavoce scopre le carte della nuova offensiva verso l´eurozona. La
recessione europea è una minaccia contro gli interessi strategici degli Stati Uniti, sta
letteralmente spegnendo la ripresa economica da cui dipende il destino di 15 milioni di
disoccupati americani. 
Mentre viaggia verso la California, in rapida successione Obama sente i suoi principali
interlocutori europei. È ormai il terzo giorno consecutivo in cui il presidente americano opera
una "invasione di campo" e interviene platealmente nella crisi dell´eurozona. Causa di forza
maggiore, spiegano i consiglieri che lo accompagnano a San Francisco: vista da qui, l´eurozona
è un vascello alla deriva, senza comandante. La Germania è l´unica che avrebbe le forze per
esercitare una leadership, ma lo fa in modo distruttivo: bloccando ogni innovazione che possa
sanare la crisi di sfiducia nelle banche; imponendo tagli ai bilanci pubblici che impoveriscono
intere nazioni e le rendono ancor meno capaci di ripagare i debiti. Nella tarda serata di martedì
Obama aveva già sentito Cameron per assicurarsi che perfino il premier conservatore stia dalla
sua parte contro la Merkel: d´altronde l´Inghilterra sprofonda nella recessione e, pur non
essendo membro dell´Unione monetaria, paga anche lei le conseguenze della mancata crescita
sul Continente. «Siamo d´accordo sulla necessità di un piano immediato per affrontare la crisi
dell´eurozona»: il comunicato congiunto Obama-Cameron non lascia dubbi sullo stato di
allarme estremo. Mercoledì il lavorìo di Obama ai fianchi della Merkel prosegue con la
telefonata a Monti. La sintonia è totale: «Siamo d´accordo sull´importanza di misure che
rafforzino la solidità dell´eurozona e la sua crescita». I due si fissano un primo appuntamento di
verifica: il 18 e 19 al vertice del G20 sotto la presidenza del Messico. In vista di quel summitglobale, il segretario al Tesoro Tim Geithner si assicura anche il sostegno della Cina con una
lunga telefonata a Pechino: anche la superpotenza asiatica è in agitazione per la caduta del suo
export verso l´Ue. Ma è con Monti che il presidente degli Stati Uniti lascia trapelare non solo la
sua esasperazione per la "testardaggine" della Merkel; si spinge oltre, evocando la necessità di
mettere la cancelliera con le spalle al muro. Se non concede qualcosa entro il summit europeo
di fine mese, allora dovrà essere chiaro che la Merkel "resterà da sola". E alla stessa
cancelliera Obama lo fa capire in un´altra telefonata sempre durante il viaggio in California.
Dopo il 28 giugno, Obama si attende una svolta nelle politiche pro-crescita, e una soluzione al
disastro delle banche, altrimenti «si dica chiaramente di chi è la responsabilità». Cioè della
Germania. Non importa se la Merkel ha difficoltà a convincere l´opinione pubblica tedesca: la
vera leadership – dice Obama – consiste anche nel saper educare i propri elettori, spostare gli
equilibri, costruire consenso. Monti lo aiuterà, a quanto risulta, con un gesto di freddezza:
andando a Berlino il 13, non incontrerà la Merkel bensì solo il ministro dell´Economia Wolfgang
Schaeuble. L´indomani riceverà a Roma il presidente Hollande. La coalizione pro-crescita si
compatta, con il "partner esterno" che dà la linea dall´Air Force One.
 

shabib

Forumer storico
Ben s'è cacciato in una trappola che adesso voglio proprio vedere come ne esce.....:D


Adesso spunta l'ERF......ciò capito 'n ostia.....:wall:......ma non era lo stesso chiamarlo eurobond ???

No......l'hanno chiamato ERF e allora a Angelona ci piace......:D:rolleyes:

ERF e Soluzioni Salva Euro: che sia la volta buona? | IntermarketAndMore

PLATANO caro , BEN in realta' se guardi , ha ereditato una situazione da sempre compromessa...il $ e' sempre stato tra l'incudine della svalutazione e quello del rischio recessione , solo che gli USA non si sono messi a MERKELARE , e hanno sempre preferito il FIAT MONEY , alla distruzione della loro economia e commercio....non so se mi son spiegato , amico mio ....personalmente preferisco questo approccio piuttosto di una stagflazione eo di una deflazione che comporta disoccupazione e recessione...la carta e' sempre carta in questo sistema e alla banca centrale non costa nulla : e' questo l'errore logico della KULONA , che da un lato giustamente teme WEIMAR , ma dall'altro dovrebbe imparare dagli USA , IMHO....
 

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