Elisabetta Ambrosi per "Il Fatto Quotidiano"
Insomma, ma che volete. Lui Santiago Calatrava, archistar mondiale (ha firmato opere come la Città delle arti e delle scienze di Valencia, l'Auditorium di Tenerife, il Ponte della Costituzione di Venezia), l'aveva detto chiaro e tondo, in un recente incontro ai Musei Vaticani: "La stazione è un non luogo che proprio nella sua fragilità e inconsistenza trova il suo elemento poetico".
Santiago Calatrava E dunque, pazienza se nella nuova stazione Tav Mediopadana di Reggio Emilia, a un giorno dall'inaugurazione, ci piove dentro, perché l'acqua attraversa i 483 metri di onde bianche che delineano la costruzione dell'architetto valenciano (costata 79 milioni di euro, per 14.000 tonnellate di acciaio, una volta e mezzo il peso della Tour Eiffel). Sarà perché gli operai non hanno isolato i vetri col silicone, e si è preferito far partire subito la stazione, dicono gli ingegneri del comune.
MASSIMILIANO FUKSAS SANTIAGO CALATRAVA Ma mentre le Ferrovie dello Stato si sono precipitate a dichiarare che l'incidente "non ha a che fare con un problema strutturale", lui, l'architetto dal cognome profetico alla cerimonia d'inaugurazione ripeteva sereno "io sono solo un piccolo ingranaggio orgoglioso dello spirito che avete avuto".
Lo spirito è tutto, per questo architetto-ingegnere per il quale "le pure tecniche non bastano da sole, sono il vassoio di cui si serve il lirismo". Ed è per questo, forse, che la sua fama ormai è legata alla scarsa tenuta degli edifici e alla sua abilità a far raddoppiare i bilanci (pare che in Spagna a sentire il suo nome ci sia un fuggi fuggi tra i sindaci).
Santiago Calatrava Lo scorso marzo, la Generalitat, l'ente regionale della Comunità valenciana, ha riscontrato difetti strutturali nella copertura del Palazzo delle arti e della scienza di Valencia, costato 6 milioni di euro. Nel 2006 è la volta del crollo delle gradinate del Palazzo dei Congressi di Oviedo, per il quale la magistratura ha condannato Calatrava a una multa da 3,2 milioni di euro, causa "patologie tecniche".
Persino a Gerusalemme, città dell'anima, il suo Ponte delle corde, una struttura imponente a forma di Arpa di re di Davide utilizzata per il transito di una metropolitana leggera, è stata al centro di feroci polemiche, mentre lui spiegava tranquillo di non essere sicuro che "il ponte avrebbe retto al peso della ferrovia".
In Italia, dove Calatrava è una star bipartisan - l'immagine del Ponte sull'autostrada, sempre a Reggio Emilia, è stata concessa dal Comune sia a Fabio Filippi del Pdl che alla festa nazionale del Pd, provocando una lite - il suo nome è celebre per la spettacolare vicenda del Ponte della Costituzione di Venezia, costi lievitati da 4 milioni a 10, per il quale l'architetto è stato citato in giudizio per il 13 novembre dalla Corte dei Conti, che ha chiesto un risarcimento di oltre 1 milione.
il ponte di calatrava a Venezia Carenze progettuali, cadute dei passanti, decine di cause al Comune per indennizzi da insidia. Secondo i periti "il modello matematico" non sarebbe idoneo. Per gli imprenditori che ci hanno lavorato, è stata una vera "maledizione". Calatrava era perso nel dubbio: "La Cappella Sistina è un'architettura o un dipinto?".
Più sicure, e meno a rischio crolli, le opere mai iniziate o finite, come la struttura al servizio di un porto turistico a Salerno. O la Città dello Sport di Tor Vergata, due coperture a forma di conchiglia dal costo di 608 milioni - 200 già spesi - di cui Alemanno celebrava la conclusione in vista delle Olimpiadi di Roma del 2020. "Dopo il Ponte di Bilbao, diventato meta turistica e che lo ha reso famoso, non ha fatto nulla di rilevante", dice l'architetta Eleonora Carrano, che trova la stazione di Reggio Emilia "un plissettato orrendo, di una scenicità sguaiata". E che punta il dito contro "un'architettura spettacolar-cafona, come tutta quelle delle archistar, molto onerosa e soprattutto ormai fuori tempo, vista la crisi che richiederebbe strutture più eleganti ed economiche".
stazione mediopadana a reggio emilia Sarebbe meglio ricordarlo al ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, che all'inaugurazione della stazione Tav Mediopadana filosofeggiava: "Non sono le strutture o i grandi monumenti a fare le città ma le comunità. Ma questa grande opera ci dice che attraverso le strutture le comunità possono mettere in moto le proprio intelligenze e i territori posso o riscattarsi". Per tutto il resto, ci penserà la Provvidenza. Oppure la Corte dei Conti.