SINIBALDO
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GRANDI MANOVRE - CHE COSA SI MUOVE DIETRO L'IMPEACHMENT DI FAZIO ?
Unipol in difficoltà sulla Bnl.
Olandesi incerti in Capitalia.
Unicredito in attacco all'estero.
Intesa divisa ai vertici.
Messi fuori combattimento Fiorani e Ricucci, il risiko ricomincia.
«La difesa dell'italianità?
Una bufala più grande non la si poteva inventare».
Bruno Tabacci, il bastian contrario dell'Udc, è come sempre franco e tranchant.
«Sì, una bufala» insiste «per difendere un sistema bancario arretrato e chiuso attorno a interessi particolari che niente hanno a che fare con l'interesse generale».
Quale italianità, nel momento in cui Alessandro Profumo conquista la bavarese Hypovereinsbank per creare «la prima banca paneuropea»?
La caccia è aperta e l'Italia non è più una riserva protetta.
L'intervento, sabato 3 dicembre a Orvieto, davanti a un pubblico selezionato, la crème de la crème ben mescolata da Gustavo Visentini, fa
saltare sulla sedia Luigi Zadra, direttore generale dell'Abi, difensore d'ufficio delle banche italiane.
Ascolta perplesso e preoccupato Enrico Salza, presidente del Sanpaolo, il quale sente sul collo il fiato del suo azionista più forte, il Banco de Santander che, una volta digerita la britannica Abbey, si prepara a nuovi bocconi.
Sorride e annuisce platealmente Luigi Abete il quale si batte contro la finanza rossa, contro Giovanni Consorte e soprattutto contro Antonio Fazio.
Il presidente della Bnl gli ha spedito altre due lettere per «aiutarlo» a interpretare il parere tecnico inviato dall'Isvap sull'opa Unipol.
Il presidente Giancarlo Giannini ha fornito a Bankitalia le cifre e le tabelle richieste, separando astutamente l'attività assicurativa da quella bancaria.
Per la prima il patrimonio richiesto ha un coefficiente inferiore, tanto che ha dato semaforo verde all'acquisizione di Bnl vita.
Dell'attività bancaria, invece, l'Isvap si lava le mani: è Fazio a decidere.
Franco Bernabè, che con la merchant bank di Rothschild consiglia Abete (dopo aver aiutato gli olandesi di Abn Amro a conquistare l'Antonveneta), è convinto che il presidente della Bnl abbia ancora frecce al suo arco.
Entrambi si sono appartati a lungo, sabato a Orvieto, mentre il seminario discuteva la ricerca che Visentini cura per la Luiss sulle società di capitali, dove le banche fanno da padrone.
Il tempo stringe.
E la partita è aperta con nuovi e vecchi protagonisti, a cominciare dal Bbva impegnato in una espansione che lo porta a incrociare le armi con l'arcirivale Santander, in America Latina, negli Stati Uniti e in Europa.
Francisco Gonzalez, il potente presidente del Banco de Bilbao, non getta facilmente la spugna.
Ha un ricorso davanti al tribunale del Lazio che sarà esaminato presumibilmente al rientro dalle vacanze natalizie, ma si sta muovendo anche con le banche alleate dell'Unipol.
Se l'opa non viene autorizzata, il Bbva è disposto a comperare i pacchetti parcheggiati presso le banche che hanno aiutato Consorte.
Ma può darsi che l'Unipol sia costretta a ridimensionare l'offerta e cercare un socio.
Partner naturali sono le Popolari, ma Milano, Novara-Verona e Bper (Emilia-Romagna) si stanno contendendo la Bpi (ex Lodi).
A quel punto il Bbva potrebbe far pesare come piombo la sua quota nella Bnl.
È sceso in campo, con un messaggio indiretto, anche un azionista che si era ritirato dietro le quinte.
Antoine Bernheim ha spiegato al Sole 24 ore che il Bilbao ha perso perché non ha offerto almeno una quota in contanti.
Una osservazione di per sé lapalissiana, ma che ha acceso mille lampadine.
Vuoi vedere che si sveglia il Leone addormentato?
Molti analisti ritengono improbabile che le Assicurazioni Generali puntino sulla Bnl, ma alcuni invitano a prendere in considerazione Bernheim come finanziere a tutto campo e non solo come presidente della compagnia triestina.
In questa veste è impegnato in un progetto destinato a rimescolare il panorama delle banche d'affari.
(S.Cingolani)
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(CONTINUA)
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