ilbiondo16
Forumer storico
Le banche marcie Tanto ci sono i QE.
Verso la Bancarotta:Il Disastro fra la Banche Italiane, Aspettando il Bail-In (Edizione Novembre 2015) - Rischio Calcolato
Poi c’è la sobria e “noiosa” questione delle sofferenze bancarie italiane. Una bomba atomica su cui parecchi correntisti italiani si faranno malissimo a partire dal 1 Gennaio 2016, ovvero quando avrà forza di legge la SACROSANTA norma del bail-in. Ovvero che anche i correntisti, in ultima istanza, possono venire chiamati a ripianare i conti della propria banca. Lo ripeto, è un principio giusto e benedetto, che finalmente farà uscire lo status delle banche dal sistema comunistoide per il quale in caso di fallimento bancario la collettività (cioè tutti) deve contribuire a salvaguardare il sacro conto corrente. Con il che avere il conto nella banchetta zombi sotto casa, dove ci lavora mio cugino, era di fatto lo stesso a prescindere dai bilanci e dalla gestione della banca stessa.
Tra un mese e mezzo avere il conto in una banca o l’altra non sarà solo una questione di costi, ma anche GIUSTAMENTE di rischi.
Detto questo, i numeri ci dicono che le banche italiane nel loro complesso fanno schifo in quanto a capitale a copertura delle sofferenze bancarie e che necessitano di sue cose:
O una ricapitalizzazione con i soldi del mercato
O una ricapitalizzazione con i soldi degli stakeholder, azionisti, obbligazionisti e correntisti.
Non si scappa. Meglio la prima, ma per almeno 4 (o 5) banche italiane oggi è più probabile la seconda.
Verso la Bancarotta:Il Disastro fra la Banche Italiane, Aspettando il Bail-In (Edizione Novembre 2015) - Rischio Calcolato
Poi c’è la sobria e “noiosa” questione delle sofferenze bancarie italiane. Una bomba atomica su cui parecchi correntisti italiani si faranno malissimo a partire dal 1 Gennaio 2016, ovvero quando avrà forza di legge la SACROSANTA norma del bail-in. Ovvero che anche i correntisti, in ultima istanza, possono venire chiamati a ripianare i conti della propria banca. Lo ripeto, è un principio giusto e benedetto, che finalmente farà uscire lo status delle banche dal sistema comunistoide per il quale in caso di fallimento bancario la collettività (cioè tutti) deve contribuire a salvaguardare il sacro conto corrente. Con il che avere il conto nella banchetta zombi sotto casa, dove ci lavora mio cugino, era di fatto lo stesso a prescindere dai bilanci e dalla gestione della banca stessa.
Tra un mese e mezzo avere il conto in una banca o l’altra non sarà solo una questione di costi, ma anche GIUSTAMENTE di rischi.
Detto questo, i numeri ci dicono che le banche italiane nel loro complesso fanno schifo in quanto a capitale a copertura delle sofferenze bancarie e che necessitano di sue cose:
O una ricapitalizzazione con i soldi del mercato
O una ricapitalizzazione con i soldi degli stakeholder, azionisti, obbligazionisti e correntisti.
Non si scappa. Meglio la prima, ma per almeno 4 (o 5) banche italiane oggi è più probabile la seconda.