15 ottobre

Il movimento ormai mondiale degli indignados per me

  • Sono dei poveretti, lasceranno il tempo che trovano.

    Votes: 6 15,4%
  • Non ne condivido le istanze ma hanno delle ragioni.

    Votes: 8 20,5%
  • Sono indifferente, non so.

    Votes: 4 10,3%
  • E' un movimento serio con buone prospettive.

    Votes: 12 30,8%
  • E' una rivoluzione che cambierà il mondo.

    Votes: 9 23,1%

  • Total voters
    39
Può darsi, comunque mi pongo dei dubbi.


IL MANIFESTO
Anch'io ho tanti dubbi, e per quanto vorrei credere nei cambiamenti di questo sistema ho poche speranze che ci sia davvero la volontà o la coscienza.
Per quel poco che posso capirne io, sembrerebbe che il sistema sia ideato per permettere di drenare ricchezza "da tutti, a pochi" tramite il debito e gli interessi sul debito.
Si inzia da zero e pian piano si accumula debito sulle spalle inconsapevoli del lavoratore/imprenditore che partecipa al sistema perchè intravede la possibilità di partecipare ad una distribuzione di ricchezza. Il credito viene convertito appena possibile in beni reali drenati pian piano da chi non riesce a pagare il debito.
Se il debito raggiunge un livello tale da essere nettamente superiore ai beni reali disponibili il sistema grippa perchè troppi sono i partecipanti inconsapevoli che non vedono più un ritorno adeguato, o addirittura una perdita.
Questo sarebbe il momento giusto per prendere coscienza del problema alla base per tentare di pensare ad una alternativa, ma chi non vuole il cambiamento preferirà un azzaramento dei crediti per poter ricominciare dall'inizio, sempre con lo stesso sistema.
Sembrerebbe quello che viene chiamato "giubileo ebraico", un periodo ciclico in cui vi è la remissione dei debiti diventanti insostenibili; azzeramento e nuovo ciclo.

Nell'articolo (descrizione condivisibile), arrivando al dunque(ultimo capoverso), sembra proprio che si auspichi un azzeramento per poi ricominciare sempre allo stesso modo; l'unico cambiamento sarebbe quello di lasciar gestire il debito all'europa.
Ma se questa fosse la soluzione, gli USA non dovrebbero avere problemi di debito.
Vuol dire che fra 100 anni saremo di nuovo allo stesso punto?
 
Ultima modifica:
Anch'io ho tanti dubbi, e per quanto vorrei credere nei cambiamenti di questo sistema ho poche speranze che ci sia davvero la volontà o la coscienza.
Per quel poco che posso capirne io, sembrerebbe che il sistema sia ideato per permettere di drenare ricchezza "da tutti, a pochi" tramite il debito e gli interessi sul debito.
Si inzia da zero e pian piano si accumula debito sulle spalle inconsapevoli del lavoratore/imprenditore che partecipa al sistema perchè intravede la possibilità di partecipare ad una distribuzione di ricchezza. Il credito viene convertito appena possibile in beni reali drenati pian piano da chi non riesce a pagare il debito.
Se il debito raggiunge un livello tale da essere nettamente superiore ai beni reali disponibili il sistema grippa perchè troppi sono i partecipanti inconsapevoli che non vedono più un ritorno adeguato, o addirittura una perdita.
Questo sarebbe il momento giusto per prendere coscienza del problema alla base per tentare di pensare ad una alternativa, ma chi non vuole il cambiamento preferirà un azzaramento dei crediti per poter ricominciare dall'inizio, sempre con lo stesso sistema.
Sembrerebbe quello che viene chiamato "giubileo ebraico", un periodo ciclico in cui vi è la remissione dei debiti diventanti insostenibili; azzeramento e nuovo ciclo.

Nell'articolo (descrizione condivisibile), arrivando al dunque(ultimo capoverso), sembra proprio che si auspichi un azzeramento per poi ricominciare sempre allo stesso modo; l'unico cambiamento sarebbe quello di lasciar gestire il debito all'europa.
Ma se questa fosse la soluzione, gli USA non dovrebbero avere problemi di debito.
Vuol dire che fra 100 anni saremo di nuovo allo stesso punto?

Nella prima parte a mio parere hai descritto molto bene il funzionamento del sistema attuale; nella seconda parte forse hai frainteso ciò che scrive l'autore dell'articolo o forse non sei a conoscenza delle proposte che lo stesso autore e il movimento degli indignados cercano faticosamente di elaborare e proporre.

Partendo dall'assunto che in un mondo le risorese sono tautologicamente limitate non si può proporre come soluzione della sostenibilità del debito una crescita continua ed illimitata ma piuttosto bisogna cambiare il paradigma dello sviluppo per la crescita della ricchezza in quello della redistribuzione per una vita sostenibile per tutti.

Quindi uso e controllo diffuso delle risorse non per assecondare le varie leve finanziarie, progettate per levare a chi poco controlla e portare a chi il controllo lo accentra sempre più, ma per distribuiire facoltà ad una vita migliore all'intera umanità.

E' utopia, lo ammetto ma senza l'utopia non ci può essere speranza e rimarrebbe solo il dominio.
 
Però che strano, in fondo ha ragione Olly.

Non sono riuscito a votare al sondaggio che ho proposto.

Per indole e formazione dovrei sceglire fra le risposte 4 o 5 ma sinceramente non ne sono capace. Questo mondo che mi pare di conoscere abbastanza bene, quello della finanza, ha inaridito qualsiasi fuscello di utopia che abbia cercato radici nel mio animo; mi ritrovo scettico, disilluso ed inerte come non avrei mai immaginato.

Penso che questo sistema abbia la meglio perchè nel coinvolgere le persone ha un'incredibile potenzialità distruttrice. Divora sogni ed anima e lascia inerti anche quando si crede di essere esaltati.
 
E poi, sarà anche una coincidenza estemporanea, ma l'escalation inaugurata in questi giorni dagli USA nei rapporti contro l'Iran sembra cadere come il cacio sui maccheroni.

La migliore strategia di contrasto di movimenti che propugnano una presa di coscienza antisistema è sempre stata la guerra, l'escamotage del nemico esterno per ricompattare la nazione senza che circolino liberamente troppi perchè. Senza contare poi l'effeto che la guerra ha su sfruttamento di risorse ed accaparramento di ricchezza da parte di chi detiene i mezzi di produzione, sia finanziari che industriali.

L'america uscì dalla recessione degli anni trenta anche grazie alla seconda guerra mondiale e alla campagne di sottoscrizione di massa del debito pubblico finalizzato alla guerra.

La guerra ha il duplice vantaggio di scremare la popolazione, mandandola a morire al fronte, riducendo così le statistiche sulla disoccupazione e di depauperarla per stostenerne lo sforzo. Una manna per chi ha da conservare il potere. Inoltre per chi ha avuto l'accortezza di accaparrarsi risorse prima della sua deflagrazione è un immenso affare, poichè si ritroverà il valore delle scorte moltiplicato di molte volte.
 
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non voglio fare l'eretico,ma se se quà non avviene un altra glaciazione o per i più credenti un nuovo diluvio universale,non aspettarsi nulla di nuovo" è la logica conseguenza".
Non è a livello cromatico che funzionano i cambiamenti e come ribadisco la struttura fondamentale non cambierà fino al nuovo epilogo di Sansone e i Filistei.
IL potere è il Potere e non ci sono discorsi che tengano, al massimo possono creare un nuovo ciclo(da giocatori di borsa rende bene l'idea)ma le redini rimarranno sempre nelle stesse mani.
Sentire dire le morti sono in percentuali irrilevanti mi fa accaponare la pelle,ma questo è un loro gioco,insinuare il dubbio sulle responsabilità è l'arte del "demonio"
l'ipocrisia nè "è la logica conseguenza"......
 
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Ragioni ne hanno, come negarlo...
Quel che mi preoccupa è la gestione dell'ordine pubblico nella giornata di domani, che in buona parte sarà determinata dall'attività di prevenzione (che si presume) svolta in questi giorni.
 
Votato.
Straquoto un intervento fatto in precedenza: è dalla notte dei tempi che i pochi aumentano le loro ricchezze sulle spalle dei molti, che impoveriscono sempre di più. Ma il benessere di tutti, se la vediamo sul lungo periodo, è in costante crescita. Ed è purtuttavia dalla notte dei tempi che agli esseri umani piace farsi la guerra, per prendere possesso di ciò che sta dal vicino.

La commistione tra interessi economici, finanziari e politici c'è sempre stata e sempre ci sarà. Sono le stesse persone. Non c'è una classe politica separata da una lobby finanziaria, energetica, economica, massmediatica. Sono gli stessi. L'unica differenza col passato, se vogliamo, è la portata ancora più globale, la velocità e le interdipendenze che si sono create, cosa prima impensabile (non a caso una volta i regni si legavano con i matrimoni, ora è un po' diverso, ma forse solo un po').

Il fatto che i tedeschi, gran popolo che proprio non riesce a stare fermo, non abbiano mosso neanche un carro armato, a mio parere non significa che non abbiano attaccato, e ormai conquistato, mezza Europa. Solo che questa guerra la stanno preparando da un bel pezzo, e fino ad oggi nessuno ha detto niente, adesso ci siamo svegliati. Ma è troppo tardi.

Dieci anni fa ci hanno fatto vedere l'euro come una cosa che dovevamo meritarci, un traguardo da raggiungere con tanto di servizi al TG5 dove si toglievano le lire dal portafoglio e si mettevano dentro gli euro. Che bello! Cambiano i soldi! E come sono tutti belli colorati! Con delle belle banconote viola pulite e trasparenti!

Ma come scrissi anche in un altro thread, era evidente che a mettere la feta sui wurstel non venisse fuori proprio un piatto prelibato.
E ora che qualcuno ha cominciato a bombardare, qualcunaltro se ne è accorto. I politici marionetta dei paesi periferici hanno svenduto la sovranità del debito delle loro nazioni, commettendo il più alto dei tradimenti, la Germania ha recuperato la propria competitività e corre come un treno, ma stiamo tuttavia lentamente ma inesorabilmente assistendo alla caduta dell'impero d'occidente, con un processo che è inevitabile. Ci sono voluti dieci anni perché la massa, o per lo meno una parte di essa, si accorgesse che ce lo stavano rifilando. Già la massaia di Voghera diceva che 1 euro era come 1000 lire. E poi però MisterPrezzi. E poi però Pelluscone. Un mega pacco europeo per comprarsi Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Slovacchia, Ungheria, e chi più ne ha...

Gli indignados non si devono preoccupare. Avranno anche loro il bel momento di gloria, ma purtroppo poi il loro movimento andrà a riempire i vecchi scatoloni impolverati, dove sono già ammassati i vecchi "No Global" (ve li ricordate?). Era tutto un no-global. Un no-logo. Con la gente che diceva di boicottare la Shell e non fare la spesa all'Auchan e non lavarsi con il Palmolive. Poi ci sono stati 5 anni di borse in ascesa, chiù pilu per tutti, una bella bolla immobiliare in Spagna e in USA (proprio i paesi più incazzzati), e nessuno ha più detto un qazzo, anzi li abbiamo messi in cantina i no-global. La casa del nonno, comprata a quattro pesetas, valeva 500.000 euro. Allora sì che si facevano le plusvalenze. E nessuno ha detto più nulla.

E intanto qualcuno, quatto quatto, preparava l'assalto all'europa, qualcunaltro si preparava a svalutare il dollaro, qualcunaltro ancora a trasferire le proprie aziende, e qualcunaltro ancora a comperarsi le risorse naturali dell'intera Africa, e a competere con il mondo senza garantire il benché minimo diritto alla propria gente. Noi siamo tutti tornati a guardare la televisione, nessuno ha più detto niente, e intanto qualcuno lavorava quatto quatto.

Il mondo economico e sociale è fatto di periodi di espansione e di periodi di contrazione. Il mondo finanziario non fa nient'altro che esacerbare e rendere freddamente concreti su un grafico questi movimenti.
E i momenti di crisi epocali difficilmente sono stati superati con le proteste della massa, ma con le guerre o gli shock tecnologici.

Scommetto che oggi a Roma succederà casino, purtroppo, si urlerà contro politici e banchieri, e poi stasera metà di quei ragazzi si farà un panino da Burger King e domani tutti in fila a comperare il nuovo Iphone. 200 anni fa qui c'erano i latifondisti e gli usurai, e la gente si incazzzava. 500 anni fa i signori ed i banchieri, e la gente si incazzzava. 1000 anni fa la Chiesa faceva entrambe le cose, ma lì almeno erano tutti muti. Un po' di religioso silenzio, meglio così. Oggi invece c'è la tivù, e lo stadio.

Penso che andrò a vivere in Islanda. Quelli non hanno fatto neanche mezza manifestazione. Hanno bloccato una nazione intera, ricca di geyser e pecore, e fatto un ficcone al mondo. Se lo è potuto permettere l'Islanda.

Noi no. Noi ci indignamo, tiriamo le uova, bruciamo un cassonetto. Ora scusate ma stacco, vado a guardare la partita in cuffia, c'è di là la mia fidanzata con Buona Domenica a tutto volume. Stasera mi farò un sushi.

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