Stai attento che i segnali in intraday i questi giorni contano poco, ora stanno piegando verso il basso medie che rappresentano gli ultimi sette anni di borsa.
Quello che hanno fatto, specialmente sui listini periferici europei, non è cosa da poco ed il bello è che ancora non c'è stato panico.
Poi questi tre giorni mi danno l'impressione della pastura prima di tirare le reti: il gap lunedì, le chiacchere sul petrolio, soros che compra le ferrari, l'oracolo che compra gasdotti. Insomma all'improvviso tutto dipinto di blu.
Se questi hanno tirato giù tutto con tanta facilità, fino a livelli impensabili due mesi fa, ora con pochissima spesa potrebbero sbattere fuori tutti, con vendite che si autoalimentano mentre loro raccatano, innescate dal fuggi fuggi dei primi avventori che in questa settimana hanno comprato e portate all'acme dall'abbandono del campo di quelli che hanno comprato dal 2008 in poi.
Che cosa ci vorrebbe per un tale scenario? Una boiata infame enorme, più grossa dell'11 settembre, magari in Europa e al contempo una spintarella sulle quotazioni.
Quando il panico si è compiuto, lasciando il deserto, far venire fuori prove inequivocabili del diretto coinvolgimento dei sauditi, conseguente ribaltamento delle alleanze nel medio oriente, sanzioni, embargo, guerra, e petrolio che schizza all'insù come risucchiato da un buco nero.
Banche e produttori yankees salvi e loro imbottiti di titoli presi al macero.
Sarebbe la tipica infamata all'americana, ce da aspettarsela.