Provo a fare un’analisi dei mercati nella semplice ma chiara ottica di guadagno che le banche stanno perseguendo sulle proprie strategie di trading. Allora; l’ultimo rialzo, iniziato a marzo, a buon titolo si può definire rally perchè il movimento è stato deciso, veloce ma soprattutto sostanzialmente costante senza marcate soluzioni di continuità, la correzione più profonda ha ritracciato i prezzi dell’ 8-9% dai massimi relativi del 11-06-09. Non si può disconoscere che i soggetti che hanno determinato il rialzo sono state le banche che hanno pompato così tanta liquidità da permettere il rally di tutti i mercati montando una tendenza rialzista capace di ignorare tutto e tutti, e, di conseguenza, generando altissimi ricavi e guadagni.
Per la cronaca, questa ipotesi è stata contestata da un membro di questo forum: lui ha sostenuto che “utili da trading non sono solo quelli derivanti da acquisti/vendite sul mercato azionario, quelli saranno una minima parte - gli utili c.d. "da trading" sono stati fatti in realtà sui mercati dei tassi d'interesse, dove il denaro è stato praticamente regalato dalle banche centrali e reinvestito a 0 +.” Nonostante la sua onesta convinzione gli crediamo ma solo a metà perché in realtà gli istituti di credito, le banche commerciali e d’affari operano in modo settoriale (from italy fanno un po’ di tutto, in USA sono specializzate nei diversi settori economici e di investimento ed è di queste che parlo), allora, per citare le maggiori, c’è la JP Morgan che ha un’influenza particolare sul mercato degli ETF e la Goldman Sachs che, come tutti sappiamo, e se vogliamo dirlo ha i mezzi per pilotare il mercato azionario con una potenza enorme, in particolare la Goldman, con il suo braccio armato del sistema di trading automatico (high frequency trading) tratta più del 50% dei volumi giornalieri(1.300.000 ordini day e questo dato è oggettivo).
Ricapitolando le banche -in generis- hanno sostenuto il rally di marzo comprando con continuità azioni ed ETF (naturalmente le operazioni di altro tipo ci interessano relativamente), e grazie all’apprezzamento dei titoli (parliamo di incrementi a due cifre) hanno potuto presentare trimestrali con utili e ricavi molto elevati.
Martedì 15 Settembre 2009 – questo è già stato citato ma è significativo in questo contesto pertanto lo ripeto- Obama spaventa Wall Street: (“il fallimento di Lehman Brothers (NYSE:
LEH -
notizie) è stato il fallimento di tutta l'America”, e ancora “C'è ancora chi non ha imparato la lezione... Chi lo fa mette in pericolo non solo se stesso ma l'intera nazione”)
Le banche detengono quindi una notevole quantità di titoli in cassaforte che dovranno essere rivenduti per consolidare le plusvalenze. Le banche d’affari non perseguono certo strategie cassettiste… ed allora.. venendo al nocciolo della questione: una banca d’affari quanto potrebbe tenere in cassaforte un titolo che ha già guadagnato per ipotesi il 40%? .. sei mesi? sette mesi? .. forse qualcosa di più ma non tanto. Questo cosa vi fa pensare??..
Non c’è nient’altro da aggiungere se non prestare molta attenzione.