Claire
ἰοίην
... che siamo prive di ironia.
Ci dicono: "L'immagine è ironica". Oppure: "Volevamo ingentilire un prodotto"
"In TV e nel cinema, si vede di peggio".
Stasera però voglio raccontare una storia a lieto fine. Anche se non è proprio una storia che cambierà il mondo.
Ma è uno di quei piccoli successi che a chi è interessato alle tematiche di genere, fa piacere
Nei giorni scorsi, un nuovo supermercato del bricolage è stato inaugurato a Torino e ha scelto, per pubblicizzare l'evento, cartellonistica e volantini distribuiti nelle case.
Lo slogan era "Liberati dal peso delle scelte".
Le foto scelte per la campagna le vedete qui sotto.
La donna appare con abito rosso fuoco, colore della passione, pronta a pitturare il muro seduta comodamente sulla tazza del water. O mentre si accinge a “liberare le proprie fantasie” (?) con il sedere all’aria. Abbiamo la donna sexy e la donna povera idiota che ha incomprensibili relazioni con arredi sanitari.
Ma il peggiore è lo slogan che recita "liberati dal peso dei rifiuti" che raffigura una donna che vomita nella tazza del water
Banalizzando una malattia come la bulimia e anzi, quasi incitandola.
La Casa delle donne di Torino si era espressa con queste parole in merito al volantino della Bricomatt:
“Questa pubblicità viene messa in tutte le buche delle lettere di Collegno e in alcune zone di Torino, ovvero alla portata di tutte/i, bambine/i compresi. Per reclamizzare i suoi prodotti, in particolare un water, viene usata una figura femminile accompagnata da slogan a dir poco sbalorditivi che ledono la dignità della persona e sostengono una cultura fondata sull’aggressività e l’offesa. La prima cosa che ci viene in mente di fare è quella di diffondere il più possibile la nostra indignazione e la nostra voglia di urlare “Basta!!!”Come associazioni stiamo valutando tutte le possibilità, anche quelle che la legge ci consente, per difenderci da queste indecenti e volgari violenze.
Casa delle donne di Torino e Arci Vallesusa”
In questi giorni la stampa on line, le persone, le associazioni per la tutela dei diritti e anche le associazioni che riuniscono persone malate di anoressia e/o bulima, si sono, compatte, schierate contro questa campagna.
Oggi a pochi giorni dall'inizio della vicenda, lo IAP ha accolto tutte le rimostranze e il supermercato ha chiesto scusa (anche se in modo un po' petulante, secondo me e non del tutto convinto dell'errore).
Ecco la risposta di Bricomatt:
Buongiorno,
Vi informiamo che abbiamo ricevuto comunicazione dall'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) nella quale ci invitano a desistere dalla diffusione dei messaggi relativi alla campagna "Liberati dal peso delle scelte".
Avremmo potuto opporci, ma abbiamo scelto di accogliere l'invito. ritenendo che la sensibilità altrui vada sempre rispettata.
Accogliamo le segnalazioni di chi ritiene la campagna "offensiva nei confronti delle donne" e per tanto rinunciamo a proseguire in quel senso pur ritenendo che sui cartelloni ed in tv, escano tutti i giorni immagini forse più raffinate ma molto peggiori sotto questo profilo.
La ns. Donna voleva ingentilire un prodotto , la discarica di macerie e rifiuti da ristrutturazione, normalmente molto maschile, ad occhi meno critici, i nostri, non era apparso il problema.
Diversamente vogliamo anche porgere un milione di scuse per la segnalazione arrivata dall' associazione "anoressia". Piaga che potrebbe colpire chiunque o qualunque genitore, ci ha toccato nel profondo. Alle persone che si sono sentite offese in questo senso chiediamo ancora scusa. Non abbiamo pensato a cosa avrebbe potuto portare alla mente quella immagine a chi sia stato toccato direttamente o indirettamente dalla malattia.
Questo è il motivo principale per il quale ci sentiamo ....." sciocchi".............
Per tutto il resto, RITIRIAMO la campagna per far cosa gradita sperando che venga apprezzato lo sforzo che deve sopportare un' azienda che molto ha investito in una pubblicità per la quale, diversamente dall' opinione di alcuni , è stata apprezzata da altri.e siamo certi che se noi dobbiamo rispettare e riflettere sul dissenso di alcuni, taluni dovrebbero rispettare e riflettere su chi ha un punto di vista diverso.
In un mondo che urla ....., in un periodo difficile, in momenti di tensione chiunque puo' commettere errori, magari gravi ma in buona fede, portato a riflettere deve fare un passo indietro o CHI PERO', pochi fortunatamente, non ha aspettato un istante ad ingiuriare noi o chi ha elaborato la "campagna" o peggio ha verbalmente aggredito con particolare veemenza i dipendenti innocenti e perfino ignari dell'accaduto, non solo non chiediamo scusa, ma lo invitiamo a riflettere almeno quanto abbiamo fatto noi, A RINUNCIARE MAGARI NEL FUTURO ALLA VIOLENZA CON LA QUALE SI E' ESPRESSO, E MAGARI, ANCH' EGLI A CHIEDERE SCUSA !!!!!!!!!!!!! A tutti gli altri.
Per i motivi sopra esposti invitiamo tutti a non divulgare ulteriormente le immagini.
GRAZIE per averci fatto riflettere, e ancora scuse !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La Direzione Bricomatt.
Sicché NON SEMPRE è colpa nostra che non capiamo l'ironia!
Ironia un paio di balle
Ci dicono: "L'immagine è ironica". Oppure: "Volevamo ingentilire un prodotto"
"In TV e nel cinema, si vede di peggio".
Stasera però voglio raccontare una storia a lieto fine. Anche se non è proprio una storia che cambierà il mondo.
Ma è uno di quei piccoli successi che a chi è interessato alle tematiche di genere, fa piacere
Nei giorni scorsi, un nuovo supermercato del bricolage è stato inaugurato a Torino e ha scelto, per pubblicizzare l'evento, cartellonistica e volantini distribuiti nelle case.
Lo slogan era "Liberati dal peso delle scelte".
Le foto scelte per la campagna le vedete qui sotto.
La donna appare con abito rosso fuoco, colore della passione, pronta a pitturare il muro seduta comodamente sulla tazza del water. O mentre si accinge a “liberare le proprie fantasie” (?) con il sedere all’aria. Abbiamo la donna sexy e la donna povera idiota che ha incomprensibili relazioni con arredi sanitari.
Ma il peggiore è lo slogan che recita "liberati dal peso dei rifiuti" che raffigura una donna che vomita nella tazza del water
Banalizzando una malattia come la bulimia e anzi, quasi incitandola.
La Casa delle donne di Torino si era espressa con queste parole in merito al volantino della Bricomatt:
“Questa pubblicità viene messa in tutte le buche delle lettere di Collegno e in alcune zone di Torino, ovvero alla portata di tutte/i, bambine/i compresi. Per reclamizzare i suoi prodotti, in particolare un water, viene usata una figura femminile accompagnata da slogan a dir poco sbalorditivi che ledono la dignità della persona e sostengono una cultura fondata sull’aggressività e l’offesa. La prima cosa che ci viene in mente di fare è quella di diffondere il più possibile la nostra indignazione e la nostra voglia di urlare “Basta!!!”Come associazioni stiamo valutando tutte le possibilità, anche quelle che la legge ci consente, per difenderci da queste indecenti e volgari violenze.
Casa delle donne di Torino e Arci Vallesusa”
In questi giorni la stampa on line, le persone, le associazioni per la tutela dei diritti e anche le associazioni che riuniscono persone malate di anoressia e/o bulima, si sono, compatte, schierate contro questa campagna.
Oggi a pochi giorni dall'inizio della vicenda, lo IAP ha accolto tutte le rimostranze e il supermercato ha chiesto scusa (anche se in modo un po' petulante, secondo me e non del tutto convinto dell'errore).
Ecco la risposta di Bricomatt:
Buongiorno,
Vi informiamo che abbiamo ricevuto comunicazione dall'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) nella quale ci invitano a desistere dalla diffusione dei messaggi relativi alla campagna "Liberati dal peso delle scelte".
Avremmo potuto opporci, ma abbiamo scelto di accogliere l'invito. ritenendo che la sensibilità altrui vada sempre rispettata.
Accogliamo le segnalazioni di chi ritiene la campagna "offensiva nei confronti delle donne" e per tanto rinunciamo a proseguire in quel senso pur ritenendo che sui cartelloni ed in tv, escano tutti i giorni immagini forse più raffinate ma molto peggiori sotto questo profilo.
La ns. Donna voleva ingentilire un prodotto , la discarica di macerie e rifiuti da ristrutturazione, normalmente molto maschile, ad occhi meno critici, i nostri, non era apparso il problema.
Diversamente vogliamo anche porgere un milione di scuse per la segnalazione arrivata dall' associazione "anoressia". Piaga che potrebbe colpire chiunque o qualunque genitore, ci ha toccato nel profondo. Alle persone che si sono sentite offese in questo senso chiediamo ancora scusa. Non abbiamo pensato a cosa avrebbe potuto portare alla mente quella immagine a chi sia stato toccato direttamente o indirettamente dalla malattia.
Questo è il motivo principale per il quale ci sentiamo ....." sciocchi".............
Per tutto il resto, RITIRIAMO la campagna per far cosa gradita sperando che venga apprezzato lo sforzo che deve sopportare un' azienda che molto ha investito in una pubblicità per la quale, diversamente dall' opinione di alcuni , è stata apprezzata da altri.e siamo certi che se noi dobbiamo rispettare e riflettere sul dissenso di alcuni, taluni dovrebbero rispettare e riflettere su chi ha un punto di vista diverso.
In un mondo che urla ....., in un periodo difficile, in momenti di tensione chiunque puo' commettere errori, magari gravi ma in buona fede, portato a riflettere deve fare un passo indietro o CHI PERO', pochi fortunatamente, non ha aspettato un istante ad ingiuriare noi o chi ha elaborato la "campagna" o peggio ha verbalmente aggredito con particolare veemenza i dipendenti innocenti e perfino ignari dell'accaduto, non solo non chiediamo scusa, ma lo invitiamo a riflettere almeno quanto abbiamo fatto noi, A RINUNCIARE MAGARI NEL FUTURO ALLA VIOLENZA CON LA QUALE SI E' ESPRESSO, E MAGARI, ANCH' EGLI A CHIEDERE SCUSA !!!!!!!!!!!!! A tutti gli altri.
Per i motivi sopra esposti invitiamo tutti a non divulgare ulteriormente le immagini.
GRAZIE per averci fatto riflettere, e ancora scuse !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La Direzione Bricomatt.
Sicché NON SEMPRE è colpa nostra che non capiamo l'ironia!
Ironia un paio di balle