E NESSUN POLITICASTRO SI SENTE COLPEVOLE..... vergogna
Beppe Grillo e la morte del giudice Michele Barillaro
Beppe Grillo parla della morte del giudice Michele Barillaro, della lettere di minacce ricevuta e della revoca della scorta che ha preceduto la sua morte.
Ieri nel suo blog
Beppe Grillo ha scritto dell’uccisione del giudice Michele Barillaro, avvenuto lo scorso 25 luglio, dopo che lo Stato, pochi giorni prima gli aveva tolto la scorta.
Michele Barillaro, scrive Beppe Grillo “E’ stato consigliere applicato alla Corte d’Assise d’Appello di Caltanisetta dove ha redatto la sentenza nel processo Borsellino ter sulla strage di via D’Amelio e la sentenza nel processo a Totò Riina e altri per l’attentato all’Addauracontro Giovanni Falcone. Per la sua attività gli fu assegnato il premio internazionale “Rosario Livatino”. Su Borsellino disse “Ora tutti lo osannano, ma a quei tempi era stato lasciato solo“. A Firenze, Barillaro si era occupato del pericolo degli anarco insurrezionalisti, ma soprattutto delle infiltrazioni mafiose e delle loro relazioni con l’enorme riciclaggio verso la Cina, che denunciò pubblicamente.”
Solo che il 9 luglio scorso il Ministero dell’Interno diretto dalla Cancellieri che ha pensato bene di togliere la scorta al giudice ritenendo che non ne avesse più bisogno.
E mentre Michele Barillaro era senza scorta continua a raccontare Beppe Grillo che
“ L’11 luglio la Guardia di Finanza eseguì 111 perquisizioni sequestrando 47 milioni di euro in un’operazione sul trasferimento di soldi dall’Italia alla Cina. L’operazione, firmata da Barillaro, era la terza del genere. Per il flusso di denaro illegale, in totale, sono stati scoperti 4,5 miliardi di euro, 24 persone arrestate e 581 denunciate. Numeri pazzeschi per un giudice a cui era stata tolta la scorta.”
Il 16 luglio, solo una settimana dopo la revoca della scorta, al giudice Barillaro giungono delle minacce recapitate attraverso l’Adkronos; una lettera anonima, non rivendicata da nessuna organizzazione, scritta in colore rosso che recita ”
Compagni!!!! BARILLARO senza SCORTA Senza PIU’ celerini che lo guardano come un bambino idiota: CHE REGALO!! Grazie ai neri burocrati suoi degni compari che l’hanno giustiziato con le loro mani!! Ladro di stato era ora! Fascista e impunito!! Gli scrivani del popolo diventano giustizieri della storia I Compagni lo manderanno a far compagnia a un altro fascista vent’anni dopo via d’amelio BARILLARO è il nostro regalo di compleanno”.
Un modo per intimidirlo?
Una vera minaccia?
Non si sa, a chi gli chiese se la minaccia lo avesse spaventato Barillaro aveva risposto con un sorriso.
Il 25 Luglio la Land Cruiser su cui viaggiava insieme ad altri due uomini, in Namibiam diretto a Otijwarongo, si scontra frontalmente con un camion; i tre occupanti dell’auto muoiono sul colpo, compreso il coraggioso giudice.
Un incidente?
Un omicidio?
E se così fosse sarebbe l’ennesimo omicidio di Stato?
Beppe Grillo conclude il suo scritto sul suo blog scrivendo
“ Il 25 luglio, lo stesso giorno della morte di Barillaro, Ingroia veniva ufficialmente trasferito in Guatemala, il giorno successivo moriva Loris D’Ambrosio di infarto fulminante senza che ne fosse disposta l’autopsia. Spariva così il custode delle suppliche di Mancino, imputato al processo di Palermo per i collegamenti mafia – Stato. Ingroia si guardi dai camion. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.”