“Neppure la minaccia, prima fatta filtrare con apposita velina dai soliti “retroscenisti” e poi furbescamente smentita, di trasformare il Senato in un museo sordo e grigio, fa alzare un sopracciglio ai Mauro Boys.
I titoli sono una trionfale cavalcata delle Valchirie in onore dei Renzi Boys:
“Renzi sul Senato: accordo possibile ”.
“I conti del premier: ‘Stavolta ci siamo’”.
“Da Verdini sì alla riforma: entriamo in maggioranza”, e sono belle soddisfazioni.
“Senato, sull’articolo 2 spunta una mediazione”(Repubblica la annuncia da due mesi e non s’è mai vista, però Repubblica insiste).
“Primi sì in aula, Pd unito”.
“Il premier apre: intesa possibile ma senza ricominciare daccapo”(cioè nessuna intesa possibile).
“L’ultima sfida di Anna: ‘Sopporto i sospetti con cristiana virtù’” (dove Anna è la Finocchiaro, santa subito, e pure martire).
Della compravendita, su Repubblica, non c’è traccia, a parte un colonnino pudicamente intitolato:“Quei trenta indecisi dell’opposizione pronti al soccorso”.
Ecco: “soccorso ”, mica “mercato delle vacche” o “vergogna” o “scandalo” come ai tempi di Berlusconi.
Dipende da chi è il compratore.
“Niente inciuci con Renzi, solo consulenza”, precisa l’ex leghista leghista Flavio Tosi nell’apposita, rassicurante intervista, e pazienza se dopo l’incontro a Palazzo Chigi è passato dall’opposizione alla maggioranza, almeno sul Senato. Tutto bene, dunque, nessuna compravendita: al massimo soccorso, o consulenza”.
Marco Travaglio non risparmia nemmeno uno dei miti dei suo giornale, Raffaele Cantone, magistrato preposto al controllo della corruzione, finora non sembra con grandissimi risultati se non per la propria immagine:
“Anche Raffaele Cantone è indignato per “l’immoralità del mercato in Parlamento”, o meglio lo era quando lo faceva il Caimano. Oggi parla d’altro”.