Amleto
Forumer attivo
Dato che le liberalizzazioni delle professioni e delle posizioni di rendita ingiustificate ed immotivate tentate dal pacchetto Bersani si sono arenate, si potrebbe cominciare attraverso la raccolta di firme l'iter referendario per abrogare l'articolo 4 della legge 16 febbraio 1913, n. 89, che dispone:
Art. 4
Un decreto Reale da pubblicarsi entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge, determinerà il numero e la residenza dei notari per ciascun distretto, uditi i Consigli notarili e le Corti d'appello, tenendo conto della popolazione, della quantità degli affari, della estensione del territorio e dei mezzi di comunicazione, e procurando che di regola ad ogni posto notarile corrispondano una popolazione di almeno ottomila abitanti, ed un reddito annuo, determinato sulla media degli ultimi tre anni di almeno lire duemila di onorari professionali. Però il numero dei notari in ogni Comune non dovrà superare quello attualmente assegnatogli.
La tabella che determina il numero e la residenza dei notari, dovrà, udite le Corti d'appello e i Consigli notarili, essere riveduta ogni dieci anni, e potrà essere modificata parzialmente anche dentro un termine più breve, quando ne sia dimostrata la necessità.
Iniziando dai notai i cui costi in ordine agli atti soggetti alla loro competenza sono piuttosto rilevanti si liberalizzerebbe la professione e invece dei circa 6.000 attuali se ne potrebbero avere circa 60.000 con ampliamento della concorrenza e diminuzione dei costi e senza incidere sulla loro preparazione.
Tale referendum non sarebbe soggetto a limiti di legittimita' ne' di ammissibilita' e quindi potrebbe condurre ad una prima significativa trasformazione della palude italiana.
Un inizio.
Saluti
Art. 4
Un decreto Reale da pubblicarsi entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge, determinerà il numero e la residenza dei notari per ciascun distretto, uditi i Consigli notarili e le Corti d'appello, tenendo conto della popolazione, della quantità degli affari, della estensione del territorio e dei mezzi di comunicazione, e procurando che di regola ad ogni posto notarile corrispondano una popolazione di almeno ottomila abitanti, ed un reddito annuo, determinato sulla media degli ultimi tre anni di almeno lire duemila di onorari professionali. Però il numero dei notari in ogni Comune non dovrà superare quello attualmente assegnatogli.
La tabella che determina il numero e la residenza dei notari, dovrà, udite le Corti d'appello e i Consigli notarili, essere riveduta ogni dieci anni, e potrà essere modificata parzialmente anche dentro un termine più breve, quando ne sia dimostrata la necessità.
Iniziando dai notai i cui costi in ordine agli atti soggetti alla loro competenza sono piuttosto rilevanti si liberalizzerebbe la professione e invece dei circa 6.000 attuali se ne potrebbero avere circa 60.000 con ampliamento della concorrenza e diminuzione dei costi e senza incidere sulla loro preparazione.
Tale referendum non sarebbe soggetto a limiti di legittimita' ne' di ammissibilita' e quindi potrebbe condurre ad una prima significativa trasformazione della palude italiana.
Un inizio.
Saluti