Accordo Polizia Postale-Facebook per spiare (e modificare) i profili

Metatarso

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hxxp://www.fabioghioni.net/blog/2010/10/29/accordo-polizia-postale-facebook-per-spiare-e-modificare-i-profili/

Per una volta, l’Italia è più avanti degli Stati Uniti: come rivela L’Espresso , la Polizia Postale italiana ha appena stipulato un accordo con Facebook per poter accedere ai profili senza alcun mandato né rogatoria. Negli USA, al Congresso stanno da tempo litigando per approvare un decreto per permettere la stessa cosa. Noi l’abbiamo fatto senza battere ciglio.

Le motivazioni sono le solite: la lotta alla pedopornografia, al phishing e ad altri reati informatici. Ma la via per l’inferno, si sa, è lastricata di buone intenzioni. Così, per prendere pochi criminali si dà la possibilità alla polizia e ai gestori dei server di accedere liberamente a tutti i profili, e quindi anche di modificarli e, chissà mai, di inserire qualche foto o frase compromettente nel caso occorrano prove.

Ma poi, chi verifica che i profili corrispondano effettivamente alle persone? Facebook, almeno a parole, sostiene di effettuare dei controlli. Se così davvero fosse, però, il social network non pullulerebbe di profili falsi, ma soprattutto non sarebbe la piazza favorita per il furto e il mercato nero delle identità. In rete, è buona norma dubitare, ma le forze dell’ordine hanno scelto, per comodità, di credere ciecamente.

E chi non ha e non vuole avere un profilo Facebook, come sarà al riparo dai falsi profili creati magari ad hoc per incastrarlo? Un consiglio: se proprio non ne volete sapere, andate da un notaio e certificate che non avete un profilo e che tutto ciò che compare sui social network col vostro nome non è opera vostra.


...ecc andate sul link
 
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Accordo Polizia Postale-Facebook per spiare (e modificare) i profili | Fabio Ghioni
Per una volta, l’Italia è più avanti degli Stati Uniti: come rivela L’Espresso , la Polizia Postale italiana ha appena stipulato un accordo con Facebook per poter accedere ai profili senza alcun mandato né rogatoria. Negli USA, al Congresso stanno da tempo litigando per approvare un decreto per permettere la stessa cosa. Noi l’abbiamo fatto senza battere ciglio.

Le motivazioni sono le solite: la lotta alla pedopornografia, al phishing e ad altri reati informatici. Ma la via per l’inferno, si sa, è lastricata di buone intenzioni. Così, per prendere pochi criminali si dà la possibilità alla polizia e ai gestori dei server di accedere liberamente a tutti i profili, e quindi anche di modificarli e, chissà mai, di inserire qualche foto o frase compromettente nel caso occorrano prove.

Ma poi, chi verifica che i profili corrispondano effettivamente alle persone? Facebook, almeno a parole, sostiene di effettuare dei controlli. Se così davvero fosse, però, il social network non pullulerebbe di profili falsi, ma soprattutto non sarebbe la piazza favorita per il furto e il mercato nero delle identità. In rete, è buona norma dubitare, ma le forze dell’ordine hanno scelto, per comodità, di credere ciecamente.

E chi non ha e non vuole avere un profilo Facebook, come sarà al riparo dai falsi profili creati magari ad hoc per incastrarlo? Un consiglio: se proprio non ne volete sapere, andate da un notaio e certificate che non avete un profilo e che tutto ciò che compare sui social network col vostro nome non è opera vostra.


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E chi non ha e non vuole avere un profilo Facebook, come sarà al riparo dai falsi profili creati magari ad hoc per incastrarlo? Un consiglio: se proprio non ne volete sapere, andate da un notaio e certificate che non avete un profilo e che tutto ciò che compare sui social network col vostro nome non è opera vostra.


a questo non avevo pensato :eek:
.... e forse manco servirebbe ....:wall::wall::wall::wall::wall:
 

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