FACEBOOK e La subdola dittatura della Rete che censura i NON politicamente corretti

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da quando applica la censura .... ogni multa mi fa ridere

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Facebook google e tutta la free economy si sta un attimo a sedare, una tassetta annuale per ogni utente registrato in Italia

il social free dovrebbe essere gestito solo dallo stato e non e' una cosa particolarmente complessa.
Conoscevo dei ragazzi nel 1997 che già avevano le idee tipo facebook solo che non erano ebrxxx ne avevano le giuste conoscenze per avere capitali illimitati per gestire questi business.
 
La subdola dittatura della Rete
Facebook banna i politicamnte scorretti
La subdola dittatura della Rete

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di Paolo Becchi su Libero, 24/09/2019. Qui di seguito la versione integrale dell’articolo, leggermente abbreviato nell’edizione cartacea per motivi di spazio


Cosa è la Rete? Il luogo in cui il pensiero libero, quello fuori dal coro, riusciva ancora ad esprimersi, e a volte come è successo a me nel mese di agosto diventare per qualche giorno virale, battendo con le notizie sulla crisi di governo tutti i vecchi mezzi di informazione. È nella Rete che era nato per volontà di Gianroberto Casaleggio il M5s, ora sepolto da Beppe Grillo nel Palazzo.
Ma oggi anche quello spazio aereo di libertà ci viene sottratto. E se per caso non è la Rete a censurare ci pensano le istituzioni accademiche a farlo.
È quello che è accaduto di recente a Marco Gervasoni, docente di Storia comparata dei sistemi politici, allontanato dalla Luiss per aver rilanciato con commento un tweet di Giorgia Meloni sul tema della immigrazione clandestina.
Una vergogna, per non dire di peggio.

Ma vorrei anzitutto raccontarvi quello è successo a me, a dire il vero non me ne sarei neppure accorto se non fosse che chi cura gratis, per amicizia, la mia pagina Facebook è un giovane studente di ingegneria molto esperto. Dal 30 agosto al 6 settembre la mia pagina Facebook, circa 20mila seguaci, è stata sottoposta a quello che tecnicamente viene chiamato “shadow-ban”, una delle tante misure censorie adoperare dal social network più diffuso al mondo per oscurare i post degli utenti che non rispettano gli “standard della community”, ovvero per coloro che diffondono ciò che viene definito “linguaggio d’odio”. Una misura a cui molti sono sottoposti.
Di recente, ad esempio, è successo a “Sentinelle In Piedi”, una Associazione che si batte per la difesa della famiglia tradizionale e del diritto alla vita.

Nel mio caso specifico, per non meglio precisate ragioni, l’algoritmo di Facebook ha deciso di rendere i miei post “invisibili” ai lettori. La mia pagina non è stata disabilitata, né i miei post pregressi eliminati. Potevo continuare a scrivere ciò che volevo, ma per una settimana i miei messaggi sono rimasti confinati alla mia bacheca senza che potessero raggiungere il centro dell’agorà, vale a dire la “home di Facebook”. Così, le visualizzazioni dei singoli post sono di colpo crollate da 50mila utenti in media raggiunti da un singolo post in un giorno, con picchi di 200.000 visualizzazioni per alcuni post scritti sulla crisi di governo, a poche decine di utenti (i lettori più fidelizzati che di loro sponte hanno cercato la mia bacheca nel mare magnum dei flussi digitali).

Vi sono vari livelli di censura. Il più grave è l’eliminazione della pagina tout court, come è avvenuto di recente a CasaPound e Forza Nuova, evidentemente per motivi politici, oppure cancellando, senza alcuna motivazione, pagine molto seguite di satira politica, come, ad esempio, ArsenaleKappa (con 120.000 followers) e successivamente TankDifferent. E la stessa sorte è toccata alle vignette di Alfio Krancic. Neppure la satira, se non è mainstream, ha diritto di esprimersi. In questi giorni la pagina di Vox Italia, il nuovo partito sovranista ispirato da Diego Fusaro, è stata “temporaneamente” nascosta, perché violava non si sa bene quali standard della community, o solo perché stava crescendo troppo rapidamente? Basta poi, come è successo a Paolo Borgognone, un giovane ricercatore autore di valide pubblicazioni, presentare i propri libri anche in CasaPound per essere schedati da Facebook e sottoposti a censura per “incitamento all’odio”. Di tutti questi casi e di altri ancora si occuperà prossimamente “byoblu”, uno dei siti di controinformazione più importanti in Italia, diretto da Claudio Messora.

Vi sono poi casi in cui l’algoritmo decide di eliminare un post perché sono presenti in esso parole “d’odio” come “culo”. Non so bene il “culo” (o il “cazzo”) cosa possono avere a che fare con l’odio, credevo avessero che fare con l’amore. Forse per il via del “vaffan”, bisognerebbe chiederlo all’algoritmo. Per il “culo” se la sono presa persino con Vittorio Sgarbi.

Vi sono altri casi in cui l’algoritmo interdice un utente impedendogli di scrivere per un determinato lasso di tempo. È successo alla caporedattrice di Sputnik Margarita Simonyan e a Marcello Veneziani, a cui è stato interdetto di pubblicare per tre giorni, a causa della parola “negro” nel titolo di un articolo. Ci auguriamo che Vittorio Feltri non sia su Facebook perché lo avrebbero “bannato” a vita.

Poi c’è la censura meno invasiva, ma forse per questo più subdola, che è quella che ho subito io. Impossibile rendersene conto per chi non è pratico e non sa consultare gli strumenti di analitica messi a disposizione dall’app di Facebook. Questo social mette a disposizione di ciascun utente una bacheca, da cui far partire un messaggio verso l’agorà pubblica costituita dai propri amici (nel caso di profilo privato) o seguaci (nel caso di profilo pubblico). Più il messaggio è efficace, più viene rilanciato dagli utenti nell’agorà, più diventa virale. Ma ad un certo punto, se stai avendo successo, arriva l’algoritmo che, autonomamente, dispone le indagini su ciò che pubblichi (“linguaggio d’odio”), redige i capi d’accusa (“hater”, “odiatore”, diffusore di odio o di fake news), ed emette la sentenza (censura): i messaggi rimangono sulla bacheca della tua pagina personale, ma non vanno più nell’agorà. Puoi ancora parlare, ma nessuno può più sentirti. Ti hanno messo il silenziatore e neppure senza informarti perché lo hanno fatto. Ma poi chi ha veramente deciso?
Questo è inquietante.
Noi pensiamo che a decidere sia la carne, la carne umana e ci sbagliamo; oggi le decisioni le prendono autonomamente le macchine con i loro algoritmi. È l’intelligenza artificiale che supera quella umana, una intelligenza costruita però – mi scuserà l’algoritmo che leggerà questo articolo quando andrà on line – per mettertelo nel culo.

Dicono: Facebook è una azienda privata, può fare quello che vuole. Piattaforme private che hanno un grosso potere nella comunicazione e costituiscono di fatto un monopolio in effetti fanno quello che vogliono: chiudono canali di partiti o bloccano, come è successo qualche settimana fa, gli account dell’ex Presidente della Repubblica cubana. Piattaforme che offrono un servizio pubblico, e Facebook è la maggiore “agorà mondiale”, se vogliono operare in Italia dovrebbero però rispettare le nostre leggi e la nostra Costituzione, la quale garantisce a tutti il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e “ogni altro mezzo di diffusione”. E questo dovrebbe valere, a maggior ragione, anche per le università, pubbliche o private che siano. Accusano i sostenitori del “sovranismo” di essere a favore di una democrazia illiberale, ma a quanto pare è piuttosto il neoliberalismo ancora imperante ad essere diventato totalitario.

Confermo, c'è la censura.
Ci tengo a sottolineare, mai insultato nessuno o scritto qualsosa in malafede o di abusivo.
Vieni malvisto semplicemente per posizioni in favore della sovranità monetaria, del principio di libertà e di autodeterminazione degli Stati, dei popoli, e del singolo.
Ho la sensazione che le cose stanno prendendo una piega davvero brutta, anzi l'hanno gia presa in buona parte.
 
Ultima modifica:
Il Deep State esiste ed è nemico del popolo. Vero compagno Facebook?

Vedi l'allegato 558401
Anche in Inghilterra c'è la TIRANNIA sanitaria - in Italia radiano i medici che lavorano in scienza e COSCIENZA ... quest'ultima è davvero vietata... devono solo obbedire a direttive assurde e incostituzionali


L’Inghilterra censura il canale televisivo locale London Live dopo aver trasmesso un’intervista di 80 minuti con David Icke

DA TIME NEWS
22 APRILE 2020




Il regolatore dei media britannico Ofcom ha censurato il canale televisivo locale London Live dopo aver trasmesso un’intervista di 80 minuti con David Icke , in cui il noto teorico della cospirazione ha fatto affermazioni infondate sul coronavirus.

L’8 aprile, London Live ha trasmesso London Real: COVID-19 una versione modificata di un’intervista che Icke ha realizzato a marzo con il canale YouTube London Real sulla crisi del coronavirus. Durante lo scambio con il presentatore Brian Rose, un Icke in gran parte incontestato ha esposto la sua folle teoria secondo cui la pandemia fa parte di un complotto di tecnocrati per distruggere l’economia globale e imporre la sorveglianza di massa alla società.[è un'ipotesi..... solo un'ipotesi... vero? ma com'è che le libertà democratiche sono state cancellate e fra tutte la libertà di esprimere la propria opinione NON-Omolagata che viene censurata]

L’intervista ha suscitato 48 denunce e Ofcom ha avviato un’indagine urgente sulla questione per stabilire se London Live ha infranto i rigidi standard di trasmissione nel Regno Unito. Ofcom oggi ha concluso che London Real: COVID-19 rappresentava una “grave” violazione del suo codice di radiodiffusione e ora sta prendendo in considerazione sanzioni (fino a includere una multa) contro l’emittente, che è di proprietà del miliardario russo Evgeny Lebedev.

Nella sua valutazione, Ofcom ha affermato che Icke “è stato autorizzato a esporre le sue opinioni altamente controverse e prive di fondamento sul coronavirus e la risposta delle politiche pubbliche ad esso in modo significativo con pochissime sfide o contesti”. Ha aggiunto il punto di vista di Icke “aveva il potenziale per minare la fiducia nei motivi delle autorità pubbliche per introdurre restrizioni e quindi scoraggiare gli spettatori dal seguire le attuali regole ufficiali sul distanziamento sociale”. In breve, Ofcom ha concluso che ciò potrebbe aver causato “danni significativi agli spettatori”, dato che il virus ha ucciso oltre 16.000 persone nel Regno Unito e il blocco attualmente è l’arma più efficace per tenerlo sotto controllo.

London Live accettò la decisione di Ofcom, ma sostenne che era improbabile che le teorie “assurde” di Icke avessero causato danni agli spettatori e che fu introdotto da Rose come “teorico della cospirazione professionale”. Ha detto che la presentatrice Rose ha anche chiarito che credeva che il coronavirus fosse “naturale” e che sarebbe stato trovato un vaccino per combattere il virus.

Oltre alla sentenza London Live, Ofcom ha anche affermato di aver fornito una guida a ITV e ai suoi presentatori dopo che l’ ospite di Morning Morning Eamonn Holmes ha fatto commenti la scorsa settimana sulla cospirazione infondata che collega il 5G alla diffusione del coronavirus. Holmes, che il giorno successivo ha chiarito le sue osservazioni in una scusa in onda, ha affermato di aver messo in discussione il fatto che “i media mainstream hanno immediatamente schiaffeggiato quella [teoria del 5G] come non vera quando non sanno che non è vera.”

A nostro avviso, i commenti ambigui di Eamonn Holmes erano mal giudicati e rischiavano di minare la fiducia degli spettatori nei consigli delle autorità pubbliche e delle prove scientifiche. Le sue dichiarazioni sono state anche molto sensibili alla luce dei recenti attacchi agli alberi di telefonia mobile nel Regno Unito, causati dalle teorie della cospirazione che collegano la tecnologia 5G e il virus “, ha affermato Ofcom.
 
In Italia l'AGICOM CENSURA Panzironi perchè afferma che
la vit.C e la vit. D aiutano il sistema immunitario a combattere le malattie virali

queste vitamine danno davvero fastidio... come mai?
 

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