Risposta a Berni
Il fatto che si stia vendendo il farmaco è assolutamente scontato e marginale. Ricordiamoci che non può essere somministrato a pazienti di prima linea ma solo a quelli di terza, che, ahimé, sono ad uno stadio terminale. Da un paziente allo stadio terminale di solito ci si aspetta l'allungamento della vita o, più drammaticamente, il ritardo della morte.
Dunque, parlare di guarigioni è quasi impossibile. Tuttavia, mentre qualcuno opta per il suicidio assistito, c'è chi paga anche una fortuna per campare un mese di più. Se poi si riesce a far pagare le "casse malattie", ancora meglio...
Ma non entriamo in discorsi scientifici o filosofici e valutiamo le cose come stanno. Non usando il Pixuvri quale farmaco di prima linea, non abbiamo alcuna evidenza se riesca a curare oppure no.
Se funzionasse come trattamento di prima linea, allora le vendite raggiungerebbero cifre stellari. Io non vedo all'orizzonte nulla che possa far autorizzare questo farmaco ad un uso non "condizionato".
Siccome sono sempre stato sospettoso, mi sono chiesto, da tempo, se non sia comodo lasciare il farmaco come trattamento di terza linea. Somministrarlo a persone che non hanno più speranza di essere guarite significa che nessuno può dire che il farmaco non abbia funzionato.
Resta il pensiero di aver provato il tutto per tutto e magari qualcuno penserà che se fosse stato somministrato prima, magari, avrebbe guarito.
Al contrario, se, usato in prima linea, non funzionasse allora sarebbe la fine commerciale del prodotto. Tombale.
Dobbiamo per forza credere che alla FDA ci siano un pugno di megastronzi che non consentono ai malati di curarsi?
Si lo so! Non ci sono angioletti; ma sono tutti così cinici?
Chi segue questa storia come me, da anni, si renderà conto che qualcosa non torna. Allora si spera negli altri prodotti della pipeline e, nel frattempo, si va avanti. L'importante per CTIC è avere denaro in cassa e mantenere più o meno stabile il valore dell'azione che è ormai fisso a quota US$ 2.40-
Ovviamente, le mie sono congetture assolutamente personali e non invito nessuno a condividerle. Però, caspita!