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Pittore sensibile, con una certa eleganza. Ma sa fare altro oltre al triangolo orizzontale? :jack:

Certo! Quello verticale:

FOTO  1.JPG
 
Il primo è Mauro Casarin. C'è sempre qualche sua grafica in vendita su e-Bay. Una volta visto anche le sue tele presentate in Tv da Vanoni.
Scusate se mi cito. Questi sono i Casarin presentati una sera di qualche mese fa da Orler, tutti col loro bravo triangolo orizzontale (i colori ingannano). Adesso però mi viene il dubbio che a presentarli fosse stato Faccenda, non Vanoni. Non ricordo bene.

DSCN9743.JPG
 
Scusate se mi cito. Questi sono i Casarin presentati una sera di qualche mese fa da Orler, tutti col loro bravo triangolo orizzontale (i colori ingannano). Adesso però mi viene il dubbio che a presentarli fosse stato Faccenda, non Vanoni. Non ricordo bene.

Vedi l'allegato 401766
Ma non è mancanza di capacità o di fantasia, e' un segno di riconoscimento, un distintivo. Si capisce chiaramente scorrendo con gli occhi la parete da destra a sinistra, o da sinistra a destra ovviamente.
 
Ma non è mancanza di capacità o di fantasia, e' un segno di riconoscimento, un distintivo. Si capisce chiaramente scorrendo con gli occhi la parete da destra a sinistra, o da sinistra a destra ovviamente.
Questo s'era capito. Ma è proprio il dover mettere un simile segno sempre uguale, al centro del quadro, condizionante il quadro, mostra carenza di creatività.
In pratica, non avendo sufficiente personalità per distinguersi in modo più articolato, il Nostro se la cava costruendo artificialmente un modello identitario (abbastanza elementare, via!) che ne faccia le veci.
Spiace, perché ha qualche qualità. Ma questa scorciatoia la considero deleteria.
Ovviamente uno se ne accorge guardando più di un quadro.
E comunque, soprattutto in un lavoro astratto, i "segni di riconoscimento" (come per esempio le forme trapezoidali, a "tetto" in Radice, o le molte incertezze in Licini) dovrebbero uscir fuori quasi incoscientemente, a meno di non essere il perno di una ricerca, come i quadrati di Albers o le strisce di Dorazio. Non mi pare che nessuna ricerca sia proposta da quel triangolino, come non vi è ricerca nei pretini di Caffè o di Norberto :-F:barella:

Persino Scanavino, che abusò dei grovigli per farsi riconoscere, almeno ha tentato alcune variazioni sul tema. Questo mette un timbro e vai ...
Peccato, ripeto. Per me non è un segno di riconoscimento, ma un lapsus che fa intravvedere poca cultura (anche se c'è molta sensibilità).
 
Questo s'era capito. Ma è proprio il dover mettere un simile segno sempre uguale, al centro del quadro, condizionante il quadro, mostra carenza di creatività.
In pratica, non avendo sufficiente personalità per distinguersi in modo più articolato, il Nostro se la cava costruendo artificialmente un modello identitario (abbastanza elementare, via!) che ne faccia le veci.
Spiace, perché ha qualche qualità. Ma questa scorciatoia la considero deleteria.
Ovviamente uno se ne accorge guardando più di un quadro.
E comunque, soprattutto in un lavoro astratto, i "segni di riconoscimento" (come per esempio le forme trapezoidali, a "tetto" in Radice, o le molte incertezze in Licini) dovrebbero uscir fuori quasi incoscientemente, a meno di non essere il perno di una ricerca, come i quadrati di Albers o le strisce di Dorazio. Non mi pare che nessuna ricerca sia proposta da quel triangolino, come non vi è ricerca nei pretini di Caffè o di Norberto :-F:barella:

Persino Scanavino, che abusò dei grovigli per farsi riconoscere, almeno ha tentato alcune variazioni sul tema. Questo mette un timbro e vai ...
Peccato, ripeto. Per me non è un segno di riconoscimento, ma un lapsus che fa intravvedere poca cultura (anche se c'è molta sensibilità).

Ti dirò, per me la sensibilità può anche bastare, almeno in questo caso. Poi, certo, siamo d'accordo che Casarin non sarà citato sui futuri manuali di storia dell'arte.
 
Il primo è Mauro Casarin. C'è sempre qualche sua grafica in vendita su e-Bay.

E' vero che su Ebay c'è sempre qualche grafica di Casarin, ma sono praticamente sempre le stesse due o tre da un bel po', e devo dire non molto belle, almeno a mio parere.
In realtà io stesso, tre anni fa circa, ne ho comperate due su Ebay a un prezzo davvero "ridicolo", e devo dire che continuo ad apprezzarle. La più grande delle due l'ho pure (ben) incorniciata e fa la sua figura.

Scusate se mi cito. Questi sono i Casarin presentati una sera di qualche mese fa da Orler, tutti col loro bravo triangolo orizzontale (i colori ingannano). Adesso però mi viene il dubbio che a presentarli fosse stato Faccenda, non Vanoni. Non ricordo bene.

Vedi l'allegato 401766

Anch'io ho visto la trasmissione, ma da Orler ultimamente sono passati due volte lavori di Casarin (naturalmente pezzi unici, non grafiche).
La prima volta sono certo che presentava Vanoni e i quadri non erano quelli della tua immagine. Vanoni parlava molto bene di Casarin, e devo dire che le opere presentate quella sera erano davvero molto belle, molto più di quelle passate nella seconda trasmissione (forse quella della tua foto) che nemmeno io ricordo se a presentarla fosse vanoni o Faccenda

Ti dirò, per me la sensibilità può anche bastare, almeno in questo caso. Poi, certo, siamo d'accordo che Casarin non sarà citato sui futuri manuali di storia dell'arte.

Credo anch'io che non sarà oggetto di studio sui testi di storia dell'arte, ma confesso che avevo fatto un pensierino ad una delle tele presentate da Vanoni...

La grafica proposta qui sul forum da @TRUCK (come anche le due in mio possesso), e come molti (troppi...?) quadri di Casarin sono sul tema del "Don Quijote" (le figure stilizzate al centro dei lavori sono quelle di Don Chisciotte e Ronzinante).
Il suo sito (maurocasarin.it) apre, tanto per non smentirsi, con una citazione dal romanzo di Cervantes.
 

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