Agli esperti (se ce ne sono)

Allora do per assodato che qui non ci sono esperti. O, almeno, non tanto esperti per poter rispondere a questo tipo di quesiti.

Quindi mi permetto di analizzare la questione.

Possono esserci, amio avviso, le seguenti possibilità:

La prima é che la banca mi presta il titolo e prende un interesse (non superione al 12,5% suppongo) calcolato in un anno e applicato giornalmente.

Nel caso di Finmeccanica (come esempio calza perché si trova al minimo storico) l'istituto che mi presta il titolo deve averlo in portafoglio e l'aveva precedentemente acquistato no?

A prezzi nettamente più alti.

Quando l'istituto riceve indietro il titolo acquistato lo riceve a prezzi molto più bassi rispetto a quanto l'aveva precedentemente acquistato e ci perderà sempre. A meno che l'investitore non abbia commesso un errore e lo short non gli riesce (casi rari).

Perché l'istituto possa avere un guadagno certo (e costoro non sono certo degli sprovveduti - o si? - ), deve detenere il titolo a quotazioni più basse dei minimi attuali ( E' possibile?). Come li ha avuti?

A questo punto, la seconda possibilità, quella cui nessuno punterebbe perché sarebbe troppo "sporcacciona" (ma in fondo quante operazioni dei potenti vengono celate, omesse, ai comuni mortali?) può essere meno inverosimile di quanto si possa pensare.

I titoli venduti allo scoperto in realtà non esistono. Ciò implicherebbe la connivenza di un sacco di gente, istituti, il governo, la consob stessa.

Forse le mie sono solo fantasie ma, finché qualche illuminato non mi illustra come stanno realmente le cose, il dubbio che sia così permane.

Ciò significherebbe che almeno la metà delle azioni che circolano in borsa sono fittizie e l'altra metà la detengono i fessi come me.:wall:

Ooops.

la banca ti presta i titoli mica te li vende quindi non c'è compravendita ma solo prestito, quando glieli restituisci per lei non cambia niente, vedila come un'operazione fuori mercato, l'operazione nel mercato la fai tu shortando e ricoprendo, quando glieli restituisci lei non ha fatto operazioni nel mercato quindi li ha sempre al prezzo che li aveva "comprati" prima di prestarteli.
 
Un venditore allo scoperto è obbligato a ricomprare il titolo precedentemente venduto per restituirlo, in realtà e l'unico soggetto nel mercato che si assume l'obbligo di comprare.
Per tutti gli altri è facoltativo investire comprando titoli o non farlo.

Quindi le vendite allo scoperto costituiscono l'unico argine "istituzionale" dei mercati a che questi non perdano in continuazione valore poichè, in un mercato nel quale i prezzi calano in continuazione, ben pochi sarebbero disposti a comprare qualcosa che probabilmente l'indomani costerà di meno. L'azione di risalita dei prezzi in genere viene innescata dalle ricoperture di chi deve ricomprare per restituire i titoli e la paura di doverlo fare a prezzo più alto l'indomani fa scattare gli acquisti.

Le norme che impediscono la vendita allo scopero dei titoli ai piccoli traders, si badi bene queste norme non riguardano i market makers, in effetti sono cavalli di troia per spostare ricchezza dalla massa ai vertici dei pllayers, sono norme che diseallineano la distribuzione del potere e perturbano il normale funzionamento del mercato; al limite sono piccoli trucchi politici messi in atto per distogliere l'attenzione dal gioco sporco che si vuole condurre.

E infatti il mercato é in fase di costante calo, fa un passo avanti e due indietro.

Chi vende allo scoperto non lo fa perché il titolo non valga la somma che quota, ma per pura speculazione, facendo leva cioé sul sentimentto globale, spesso alimentato dalle istituzioni tra l'altro, e così si tira dietro anche gli ignari e sprovveduti piccoli risparmiatori che si fanno prendere dal panico.

Quando scattano le ricoperture, il titolo difficilmente raggiungerà le quotazioni precedenti, ma si fermerà un tantino più in basso, anche perché molti di coloro che vendettero per paura ci penseranno due volte a ricomprare lo stesso titolo.
 
lo short non c'entra nulla il mercato scende perchè le aziende o gli stati vanno male
 
lo short non c'entra nulla il mercato scende perchè le aziende o gli stati vanno male

temo che abbia fatto la domanda non per sapere come stanno le cose, ma per cercare conferma delle sue tesi.

Anche perché la logica conseguenza della risposta all'intervento di nag è che il mercato può solo scendere. Infatti il sep valeva meno di 50 punti nel '32 ed ora è a 1200.
:bye:
 
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Scusa, ma ti sbagli Eomund. Non avevo alcuna tesi ma un semplice convincimento che via via si sta profilando nella mia mente.

Non sono così subdola, né ho tempo da perdere in inutili disquisizioni.

Soltanto mi rendo conto che, per quanto mi riguarda, l'unica possibilità che ho di guadagnare qualcosina in borsa é di sperare di azzeccare all'incirca il gioco degli speculatori.

La mia domanda, come tutte le altre (rare, mi devi dare atto) sono mirate solo e soltanto ad apprendere il più possibile dalle opinioni degli altri, cercando di non farmi influenzare eccessivamente, di farmi una idea mia di come stanno le cose.

A tal proposito, ringrazio tutti voi di aver aderito gentilmente alla mia richesta.

Comunque, non so cosa sia il sep.
 
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Anche se é come dici tu, Clic, i titoli non assumono alcun valore nominale all'atto del prestito, né quando vengono restituiti.

La banca non deve rendere conto della svalutazione dell'azione ai clienti cui le ha prelevate, quindi può usufruire dei titoli come fossero pezzi di carta e poi consentire che si giochi su un valore ad essi dato, il quale valore si volatilizza all'improvviso una volta chiusa la transazione di ricopertura.

In ogni caso si tratta di un gioco sporco.

P.S. Quali sono le direttive della Consob, esattamente? Me le illustreresti in maniera semplificata? Grazie mille.


Qui c'è quello che cerchi. Io non conosco a fondo la direttiva.

Vendite allo scoperto: proroga fino al 15 gennaio 2012 delle restrizioni sui titoli finanziari. A tempo indeterminato gli obblighi di comunicazione. Su tutto il listino divieto di operazioni "nude" (comunicato stampa dell'11 novembre 2011)
La Consob ha deciso oggi di prorogare fino al 15 gennaio 2012 il provvedimento restrittivo in materia di posizioni nette corte sulle azioni del comparto finanziario, adottato il 12 agosto scorso (delibera n. 17902) e poi prorogato fino all’11 novembre (delibera n. 17951). Resta quindi in vigore il divieto di assumere o incrementare le posizioni nette corte sui titoli azionari del settore bancario-assicurativo.
Restano altresì in vigore gli obblighi di comunicazione alla Consob delle posizioni ribassiste rilevanti su tutte le società quotate in Italia, introdotti il 10 luglio scorso (delibera n. 17862). Misure analoghe sono in vigore in altri Paesi europei e saranno delineate nel futuro regolamento comunitario in materia di vendite allo scoperto.
La Consob ha anche deciso di proibire le vendite allo scoperto "nude", cioè quelle non assistite dalla disponibilità dei titoli al momento dell’ordine. Il nuovo divieto vale per tutte le azioni quotate sui mercati regolamentati italiani indipendentemente da dove sono negoziate. Il provvedimento ha efficacia dalle ore 00.00 del 1° dicembre 2011.
Le misure sono state adottate alla luce dell’attuale situazione dei mercati finanziari, caratterizzata da forte volatilità; potranno essere modificate o revocate secondo le condizioni di mercato e, per quanto possibile, in accordo con le altre autorità europee che hanno adottato analoghe misure.
Le delibere (n. 17992 e 17993 dell’11 novembre 2011) sono disponibili sul sito internet dell’Istituto (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Home page).
 

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