Alerion (ARN) alerion clean power,una small che è già BIG

COMUNICATO STAMPA
Milano, 21 novembre 2011
ALERION: ACQUISTO AZIONI PROPRIE
Alerion Clean Power S.p.A. informa, di aver acquistato dal 15 novembre 2011 al 18 novembre
2011 compresi, n. 45.190 azioni proprie al prezzo medio di Euro 4,2715 per azione, per un
controvalore complessivo di Euro 193.029, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto deliberata
dall’Assemblea degli Azionisti in data 11 novembre 2011.
Di seguito si riporta il dettaglio delle operazioni su base giornaliera:
DATA NUMERO AZIONI
ACQUISTATE
PREZZO MEDIO
UNITARIO
CONTROVALORE
15/11/2011 14.490 Euro 4,2513 Euro 61.601,34
16/11/2011 8.600 Euro 4,3333 Euro 37.266,38
17/11/2001 6.600 Euro 4,3320 Euro 28.591,20
18/11/2011 15.500 Euro 4,2303 Euro 65.569,65
TOTALE 45.190 Euro 4,2715 Euro 193.029
A seguito degli acquisti effettuati fino ad oggi, Alerion Clean Power Spa detiene n. 45.190 azioni
proprie, pari al 0,10268% del capitale sociale.
 
energia verde...

intanto-...green energy in italia:
un po di Verità...

BERLUSCA ODIA LE EN PULITE .il suo governo ha dimostrato di voler danneggiare il settore, sia con il III e poi IV conto energia, sia con l introduzione del registro presso gse e tutta una serie di norme sbagliate e palesemente contro il fotovoltaico, sia perchè non ha recepito la direttiva europea ed ha cercato di tagliare e lo ha fatto gli incentivi e sia perchè ha bloccato gli investimenti con normative imprecise e contraddittorie.

HA PALESEMENTE CERCATO DI CREARE DANNI A SORGENIA-DE BENEDETTI( ODIATO PER AVER PERSO LA CAUSA E DOVUTOGLI 500 MIL DI EURO). MA ANCHE HA FATTO AFFARI CON SEBIA MONTENEGRO (OLTRE CHE CON GAS RUSSO).AFAFRI CHE HANNO SAPORI DI ACCORDI STRENI E CHE SENZA DUBBIO PAGHIAMO NOI ITALIANI. SIA PERCHE' SONO SOLDI ITALIANI CHE VANNO A STATI ESTERI..SIA PERCHE' SPESSO CI SONO MAGAGNE SOTTO COME DIMOSTRATO DAL 2009..

iNFATTI:



Su Left pag 16 venerdi 13/11/2009

L’imperialismo energetico.

L’infernale meccanismo dei Crediti di Anidrite carbonica permette ai paesi industrializzati che devono rispettare gli accordi di Kyoto e quindi abbattere la CO2 di produrre energia pulita all’estero presso i paesi in via di sviluppo e non inseriti nel protocollo di Kyoto.Cosi l’italia ha potuto stringere accordo con Serbia,Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro per

PRODURRE LI ENERGIA PULITA DANDO APPALTI AD AZIENDE LEGATE A ENEL EDISON A2A

PRIVANDO COSI AZIENDE IN ITALIA DI ASSUMERE E PRODURRE ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA

MA SOPRATTUTTO IMPORTANDO IN ITALIA L ENERGIA PRODOTTA ALL ESTERO A PREZZI ALTI 155 EURO PER MWH.

Cosa accade 16/3/2009 una visita lampo di Berlusconi in Montenegro a Podgorica, capitale della corruzione,perché il Governo italiano vuole essere vicino alle imprese italiane..Berlusconi non incontra le opposizioni del Montenegro e si è in piena campagna elettorale montenegrina..Poi rivince il premier Milo Djukanovic (amico del berlusca) ed il 29/3/2011 piombano ENI ENEL A2A TERNA per firmare accordi per 5 miliardi di euro..Appalti per misuarre, sfruttare, costruire, fare cose in Montenegro per poi importare in ITALIA L’ENERGIA PRODOTTA IN MONTENEGRO SERBIA.

Il Governo Berlusca vuole all’oligopolio ENI ENEL A2A(EDISON) dare cose e privare Litalia DI energia pulita.

CIOE' QUELLO CHE LiTALIA PUO PRODURRE DENTRO I CONFINI COME ENERGIA DA SOLE VENTO ACQUA E BIOMASSE, LO SI FA PRODURRE IN SERBIA.

IL SABATO DELLE DIMISSIONI DI BERLUSCONI L ULTIMOA TTO DEL MON DELLO SVILUPPO ECONOMICO E’ STATO QUELLO DI PREDISPORRE IMPORT DI ENERGIA PULITA DA SERBIA.INSOMMA AFFARI SPORCHI .

A2A municipalizzata compra poi azienda elettrica Serba ed i soldi vanno in una BANCA DI PROPRIETA' DEL PREMIER SERBO MILO DJUKANOVIC ..Fara centrali idroelettriche in Serbia per 240MW.

TERNA fara una connessione sottomarina Fra Pescara e Tivat per 6.000 MW..

ENEL CON LA SERBA ACCIAIERIE DUFERCO VUOLE REALIZZARE IN ITALIA CENTRALI A CARBONE PULITO FRA 800 E 1200 MW ED ANDARE IN MONTENEGRO EPR UNA CENTRALE A RIFIUTI SOLIDI URBANI DA 80 MW.

Lo Stato Serbo nato nel 2006 dopo i primi anni di benessere era entrato in forte crisi e lo stesso premier aveva dovuto porre in essere misure Draconiane..Poi è arrivato il governo Berlusconi e A2A ha comprato parte della compagnia elettrica nazionale a prezzi elevati, l italia ha stretto accordi..

Stessa cosa in Albania dove nel 2008 Berlusca era stato accolto da SALI BERISHA ed ha stretto accordi energetici.

Il premier Serbo, che nel 2009 era in difficoltà anche con la banca di famiglia . a cui sono andati i soldi di A2A per la compagnia nazionale e su cui transiteranno tutti i soldi di ENI TERNA ECC ECC è stato epr 15 anni indagato dalla PROCURA DI BARI per contrabbando di sigarette...LA DIA DI BARI SA E CI SONO ANCHE AMMISSIONI DI COLLABORATORI DI GIUSTIZIA.

Insomma A2A vorrebbe ancora realizzare nel napoletano UN TERMOVALORIZZATORE.

A2A sembra legata molto a Berlusca...

Cmq l obiettivo dell Italia era anche di delocalizzare il NUKE VERSO SERBIA E ALBANIA, GLI APPALTI FANNO GOLA. LA LOBBY SI MUOVE .. VIGILARE MOLTO SU CLINI, ATTUALE MIN AMBIENTE..UNO CHE E' UN FALSO.

ecco larticolo

Balcani, imperialismo energetico (2009)

L’Italia sbarca in Montenegro dopo la conquista dell’Albania. Affari per miliardi e conflitti d’interesse a Podgorica, capitale della corruzione

di Alessandro De Pascale
 
Una bufera in arrivo: Israele-Iran.
L’Aiea conferma che l’Iran sarebbe sul punto di concludere la sua ricerca per l’uso militare dell’energia nucleare
Siamo poco sotto i 100 $ al barile.. ma
23/11/2011
Scuro in volto, davanti al tricolore nazionale, Dmitrij Medvedev è apparso improvvisamente in tv per un annuncio: ha ordinato ai vertici militari di mettersi nelle condizioni di distruggere il sistema di difesa missilistico che gli Stati Uniti stanno pianificando in Europa, dalla Polonia alla Romania. Tra le misure previste, lo schieramento di missili Iskander (gittata 500 km) nell'enclave russa di Kaliningrad, stretta tra Lituania e Polonia, dunque circondata da territorio dell'Unione Europea.
di Antonella Scott - Il Sole 24 Ore -
‎16/11 Petrolio: apre in rialzo a 100,48 dlr
Quotazioni salgono di 1,11 dollari
(ANSA) - NEW YORK, 16 NOV - Apertura in rialzo per il petrolio a New York, dove le quotazioni salgono di 1,11 dollari a 100,48 dollari al barile................. JEREMY RIFKIN. PUNTARE SU RINNOVABILI IN TALIA. DA SUBITO.



5 novembre 2011

Israele, il moderato Peres
“Pronti ad attaccare l’Iran”
Il presidente: “Le chance per una soluzione diplomatica si stanno affievolendo, l’opzione militare è più vicina”. Nel mirino la bomba atomica che, secondo Tel Aviv, Ahmadinejad e gli ayatollah avranno tra soli 6 mesi
Cosa ci dice il grafico del petrolio dal 1999 ad oggi? L'ascesa del prezzo da 13 a quasi 150 $ al barile. la discesa a 30 $ nel 2008 anno di crisi..ed oggi che la crisi è da debiti sovrani. il petrolio è altissimo. molto alto.
Perchè?
Perchè gli USA e UK si stanno preparando ad attaccare i siti nucleari in IRAN;
Perchè il Petrolio è una risorsa eusaribile e NOI siamo gia 7 miliardi di individui:
Perchè BRIC Brasile Russia India e Cina stanno crescendo ed hanno domanda di Energia
Perchè il Nucleare è ormai da eliminare come FONTE NON SICURE che da SCORIE CENTENARIE SENZA DEPOSTI SICURI
Perchè le Rivoluzioni d Africa Egitto Libia Tunisia porteranno a maggiori consumi locali segno di DEMOCRAZIA
Perchè Uganda e Nigeria stanno capendo che l'oro nero deve essere destinato anche alle loro popolazioni
Perchè la Raffinazione si cercherà di effettuare nei luoghi di produzione e non dare soldi solo alle Multinazionali USA UK
Allora
la notizia


3/11/2011 è che è stato varato un piano di 700 miliardi di euro,.si 700 miliardi da alcune società per creare una SMART GRID MONDIALE cioè RETE INTELLIGENTE CHE SERVA DA MERCATO DELL ENERGIA PULITA..
S
iamo certi che in un FUTURO non remoto la produzione la vendita ed il passaggio fra Paesi attraverso SMART GRId di ENERGIA PULITA sarà forte e crescente.
L'Italia con Berlusconi passa dal 27 al 67% l'uso del gas naturale soprattutto Russo come fonte di ENERGIA.
Siamo un paese con SOLE E VENTO E MOLTE BIOMASSE DA BOSCHI E RESIDUI E POTREMMO FARE MOPLTO DI PIU
16/11/2011 Nuovo Governo Passera allo sviluppo :


PASSERA SI E' PIU VOLTE IN PUBBLICO DICHIARATO PER UNA CARBON TAX, E PER UN VOLER FAVORIRE LE ENERGIE PULITE CHE DANNO SVILUPPOO E LAVORO. CHE ITALIANI CHIEDANO UN INCONTRO PER ELIMINARE IL REGISTRO GSE PER FOTOV,PER AVERE UN SISTEMA FEED IN TARIFF CERTO PER BIOMASSE ED EOLICO DA SUBITO,CHE NASCANO I DISTRETTI DELL'ENERGIA A FISCALITA' DI VANTAGGIO PRESA DA CARBON TAX STILE AUSTRALIA
http://www.youtube.com/watch?v=MlaZweO0ZHs CORRADO PASSERA UN UOMO PER LE ENERGIE PULITE PER LA GREEN ECONOMY IN ITALIA.
W LE ENERGIE RINNOVABILI
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Mario Ciaccia, Amm Delegato di BIIS,di gruppo SanPaolo, nominato Viceministro dello Sviluppo con delega alle Infrastrutture.E' una STUPENDA NOTIZIA per l'Ambiente e la GREEN ECONOMY: BIIS ha sempre finanziato il settore Green ,ecco cosa dichiarava il dir Ciaccia a dic 2010: ''Sul fronte dell'energia e in particolare per quello che riguarda il potenziamento delle fonti rinnovabili, la nostra attenzione e' molto forte - commenta Mario Ciaccia, ad di BIIS - lo dimostra il miliardo di euro di impieghi della nostra banca nel settore, che nasce dalla ferma convinzione che per catturare nuova economia e attrazione turistica sia necessario favorire il matrimonio minor dipendenza-energia pulita-ambiente. La sinergia che creiamo attraverso il partenariato pubblico privato ci consente di realizzare quel virtuoso rapporto trilatero tra imprese, amministrazioni locali e finanza che puo' rappresentare una potente leva di rilancio economico per l'Abruzzo''.
 
Il ministro clini: "Sviluppi impensabili dalle rinnovabili"

29-11-2011 Il ministro dell’Ambiente puntualizza su nucleare e rinnovabili: "Non esistono prospettive per realizzare impianti nucleari in Italia nei prossimi anni, la vera sfida sono le rinnovabili"

Il neoministro dell'Ambiente Corrado Clini Presa d’atto del risultato referendario e sviluppo delle rinnovabili.
«Il risultato del Referendum sul nucleare è molto chiaro: non credo ci sia una prospettiva per realizzare impianti in Italia nei prossimi anni. Resta comunque il fatto che il nucleare è una tecnologia ancora presente a livello mondiale, il mio auspicio è quello che l'Italia continui a fare parte del gruppo dei paesi che partecipano alla ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie, anche nel nucleare. Però credo che la partita piú importante, la sfida piú promettente e interessante, è quella degli investimenti nelle nuove energie rinnovabili». Puntualizza così la propria posizione il neo-ministro dell'Ambiente, Corrado Clini durate un suo intervento a Sky Tg24.

«L'energia solare- spiega Clini- ha un potenziale enorme di sviluppo e io credo che l'Italia debba fare la sua parte, in un mercato mondiale che è diventato molto competitivo su questo versante. Immagino che le fonti rinnovabili, entro il prossimo decennio, avranno un'evoluzione simile a quella che c'è stata nei sistemi della comunicazione alla fine degli Anni 90, quando il mondo è completamente cambiato con tecnologie che non erano immaginabili qualche anno prima. Dobbiamo essere parte di questa scommessa. In questo senso, gli incentivi per le fonti rinnovabili, che fino ad oggi sono stati prevalentemente finalizzati al consumo, dovrebbero, in una parte importante, essere dedicati a investimenti per ricerca e sviluppo». (s.f.)
 
Visto che il Link non lo fa leggere, vi posto sotto le immagini.

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accordo a durban sul clima. anche se dal 2020.

questa settimana ministro clini emana decreti per rinnovabili.
 
Per l'EU il futuro è rinnovabile. Si entra nel "decennio dell'energia verde"

Dicembre 2011 20:32

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L'Agenzia europea dell'ambiente disegna un futuro in rapida espansione per le fonti rinnovabili. Fino al 2020 l'eolico off-shore è destinato a crescere di 17 volte raggiungendo il record di 44.2 GW installati. Nello sesso periodo raddoppierà la capacità istallata dell'eolico on-shore e delle centrali elettriche alimentate a biomassa, mentre il solare fotovoltaico triplicherà la sua quota.
Le proiezioni comunitarie sono state realizzate da Bruxelles analizzando i singoli Pan, i Piani d'azione nazionali consegnati dai Paesi membri e condensandoli in un unico documento previsionale. L'analisi affida al mare il ruolo di fonte elettrica verde più sfruttata, grazie ai progetti previsti nel settore dell'off-shore eolico, ma anche a quelli di sfruttamento dell'energia delle onde e delle maree che dovrebbero aumentare di 11 volte la propria potenza. Triplicherà il contributo della geotermia e quadruplicherà il solare termico. Circa il 43% di tutta la produzione di energia rinnovabile sarà destinato al riscaldamento e al raffreddamento, dominati soprattutto dall'apporto della biomassa. Al settore dei trasporti andrà invece la fetta più piccola della percentuale di consumo di energia rinnovabile (12%), nonostante secondo il documento Aea debba essere l'elemento in più rapida crescita tra il 2005 e il 2020. Dati incoraggianti che non evitano però le raccomandazioni dell'Agenzia; nonostante questi tassi di crescita, infatti, gli obiettivi del 2020 saranno raggiunti solo con uno stretto margine. "Questa analisi - ha commentato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Aea - è particolarmente tempestiva, in linea con la riunione sui cambiamenti climatici dei rappresentanti del governo a Durban. L'indagine illustra la scala di impegno dell'Europa nel trasformare il proprio settore energetico. Tuttavia, con uno sforzo congiunto possiamo e dobbiamo andare oltre. La combustione delle fonti fossili minacciano la stabilità del nostro clima, e la nostra analisi più recente ha dimostrato che l'inquinamento delle centrali elettriche a gas e carbone sta costando miliardi di euro all'anno in Europa in costi sanitari".

alerion?? perche no?
 
L’ EUROPA ‘ un sistema aperto e la globalizzazione è nata con il WTO un accordo mondiale.
Ma cosa si puo fare per migliorare l ‘Ambiente?
Una proposta :Associare una fiscalità alle emissioni di CO2 prodotte per esempio da una camicia,da una maglietta, da un bene X,in modo che di fatto diventi indifferente ( ai fini di co2) produrla in Italia o in Cina.

Tale sistema assicurerebbe di raggiungere risultati ambientali a prescindere da ogni accordo con Paesi extraeuropei, sarebbe compatibile con le regole WTO e consentirebbe anche di attivare la sensibilità ambientale della domanda.Quindi darebbe forte impulso alle economie piu sensibili all ambiente.
La fiscalità sarebbe sul BENE e non piu sulle emissioni di un Paese e toglierebbe agli stessi paesi come CINA e INDIA e vari la scusa che è la loro crescita che prevede maggiore produzione e quindi maggiore emissione di CO2.
Esempi di sensibilità ma senza fiscalità adeguata ci sono:

In USA se infatti si fanno acquisti in alcune catene di grande magazzini, spesso troviamo una targhetta con indicata quanta CO2 è stata messa per la produzione di quell’oggetto. Se andate in Francia o in Inghilterraesistono esperienze simili. E persino in Italia ormai troviamo una valorizzazione legataal contributo alla minor emissione se si scelgono detersivi senza “pesanti” involucri di confezione.


L’effetto del Petrolio e del prezzo delle benzine sulle economie a rischio.

Il Mondo è pieno di Gente che in USA dicono dei Golden Corral.
La gente dei Golden Corral cioè dove si cena tutto compreso a 9,99 $ e non quella di Wall Street o della 5th Avenue.
La gente semplice, il ceto medio basso continua e continuerà a vita a consumare cibo e benzina, perché per loro è difficile rinunciare a questi beni essenziali. Bisogna cibarsi bere e muoversi.
Con la salita del prezzo del petrolio che passo’ da 30 a 100 $ al barile in pochi anni,è facile dire che a quel tempo (2007/2008) SI comincio’ a non comprare auto e a non pagare i mutui. La causa della crisi dei mutui sub prime fu anche il prezzo del petrolio,forse principalmente il prezzo del petrolio, anche perché le materie alimentari ne soffrirono subito ed i prezzi all’origine divennero piu cari.
In Usa ci fu la sottovalutazione degli effetti della crisi petrolifera e dei suoi effetti nel settore alimentare sul reddito disponibile delle classi medie e medio basse, quella dei Golden Corral.
Spesso nell’economia più che le percentuali contano i valori assoluti, e questo è uno dei casi. Dalla metà degli anni ’80 a tutto il 2003, salvo la breve crisi della prima guerra del Golfo, il prezzo del petrolio, deflazionato in dollari 2007, era rimasto sotto o intorno ai 30 $/b. Rispetto a questo riferimento il prezzo è aumentato progressivamente fino a raggiungere a giugno e luglio 2008, una differenza di oltre 100$/b (con una punta l’11 luglio 2008 quando il prezzo del WTI superò i 147$/b).
Per valutare che cosa significhi tale incremento per l’economia Usa, basta considerare che gli Stati Uniti sono il maggior consumatore mondiale di petrolio (oltre 20 milioni di b/g di cui quasi 2/3 importati) e di metano (oltre 600 miliardi di metri cubi/anno, equivalenti a circa 10 milioni di b/g di petrolio, dei quali circa il 20% importati) i cui
prezzi sono parzialmente legati a quelli del petrolio. Nel complesso, si tratta di oltre 10 miliardi di barili equivalenti di petrolio all’anno.
Ciò vuol dire, banalmente, che ogni dollaro a barile in più, implica 10 miliardi di dollaridi costi aggiuntivi. E cento dollari al barile in più, ovvero 1.000 miliardi di dollari l’anno in più, equivalgono a circa il 7% del Pil Usa (o più precisamente del Gross Domestic Product pari a circa 14.000 miliardi di dollari). I soli maggiori costi di importazione connessi ad un incremento di 100 $/b sono pari a
oltre 500 miliardi di dollari l’anno, ovvero circa il 3,5% del Pil Usa. Questi dati dimostrano chiaramente l’insostenibilità per l’economia Usa dei picchi di prezzo raggiunti dal petrolio.
Quindi, se si considera che il popolo dei Golden Corral non è composto da azionisti della Exxon, e quindi non beneficia della parziale compensazione costituita dagli enormi utili delle compagnie petrolifere, i numeri precedenti già basterebbero a capire perché la gente non pagava più i mutui.

Ma oggi se gli Usa e l’Europa sono alle prese con rischi di inflazione e aumenti del prezzo del petrolio cosa accade?

Ma in ogni Paese industrializzato esiste gente tipo Golden Corral, anche in Italia.
La crisi di questi giorni in Europa e la manovra di ieri di Monti e del suo governo , di fatto provocheranno un minor reddito disponibile dovuto ad aumenti di imposizione fiscale, aumento di costi di alimenti e bevande, inflazione anche da aumenti di benzine e metano.

Dati certi ci mostrano che negli ultimi 20 anni le compagnie petrolifere hanno di fatto attuato una politica di bassi investimenti in ricerca e esplorazione posta in atto dalle compagnie petrolifere .E’ per un periodo esistita di fatto una bassa differenza tra offerta e domanda di petrolio, a poco più di 1 milione di barili/g,.E’ un valore talmente basso da comportare rischi di carenza fisica in relazione ad una molteplicità di eventi possibili (politici o incidentali).
La possibile crisi tra Iran e Israele e le possibilità concrete di attacchi congiunti di UK e Usa a sostegno della pace nell’Area,una maggiore domanda interna in paesi quali Libia e limitrofi per le nuove democrazie che si stanno instaurando convergono verso una preoccupazione per il prezzo del petrolio nei prossimi mesi.
Ci sono motivi importanti: Concentrazioni far Compagnie petrolifere, riduzione delle partecipazioni pubbliche con attuali finalità meramente finanziarie e non piu industriali,bassa attività nei paesi medioorientali e difficoltà autorizzative ed ambientali nei paesi occidentali.
Certo la contrazione della domanda in vista di aumento di prezzi potrebbe portare a brevi equilibri, ma è pur vero che l’offerta di petrolio appare sempre piu bassa e di certo è possibile una prossima crisi.
Il calo dei prezzi dopo il 2008 c’è stato ma di fatto nuove attività non se ne vedono ed è facile pensare che anche il metano che al petrolio è collegato sarà sempre meno a prezzi attuali.

Inoltre se i tassi attuali sono alti in Europa e se salgono nel Mondo cosa accade sul fronte dei costi del petrolio?
Fino a pochi anni or sono era generalmente condiviso il fatto che il costo medio della
produzione mondiale fosse ben inferiore ai 10$/b e che i costi marginali di produzione del petrolio fossero intorno ai 20 $/b.

Oggi si parla di oltre 60 $/b per l’estrazione dalle sabbie bituminose (tar sands) e perfino di 70-80 $/b per i giacimenti in acque profonde.
Pur considerando che c’è stato un effettivo incremento dei costi delle materie prime, delle attrezzature e del personale nel settore petrolifero, si tratta di valori che destano
meraviglia. Ma allora occorre domandarsi: come vengono calcolati questi costi?Tenendo conto che si tratta di investimenti che richiedono fino a dieci anni per essere
completati e che generano cash flow nei successivi 20-30 anni, per il calcolo del costo del barile è determinante il tasso a cui viene scontato il cash flow. A titolo di esempio, se utilizzando un tasso del 7% il risultato è 15 $/b, utilizzando il 15% il risultato diventa 40 $/b e utilizzando il 20% diventa 70 $/b. La domanda quindi diventa: che tasso di sconto utilizzano le imprese per determinare
il costo, ovvero quale è il rendimento minimo che richiedono ad un investimento permetterlo in cantiere?
La risposta è che utilizzano tassi intorno al 15-20% .
Dati certi ci mostrano che negli ultimi 20 anni le compagnie petrolifere hanno di fatto attuato una politica di bassi investimenti in ricerca e esplorazione posta in atto dalle compagnie petrolifere .E’ per un periodo esistita di fatto una bassa differenza tra offerta e domanda di petrolio, a poco più di 1 milione di barili/g,.E’ un valore talmente basso da comportare rischi di carenza fisica in relazione ad una molteplicità di eventi possibili (politici o incidentali).
La possibile crisi tra Iran e Israele e le possibilità concrete di attacchi congiunti di UK e Usa a sostegno della pace nell’Area,una maggiore domanda interna in paesi quali Libia e limitrofi per le nuove democrazie che si stanno instaurando convergono verso una preoccupazione per il prezzo del petrolio nei prossimi mesi.
Ci sono motivi importanti: Concentrazioni far Compagnie petrolifere, riduzione delle partecipazioni pubbliche con attuali finalità meramente finanziarie e non piu industriali,bassa attività nei paesi medioorientali e difficoltà autorizzative ed ambientali nei paesi occidentali.
Certo la contrazione della domanda in vista di aumento di prezzi potrebbe portare a brevi equilibri, ma è pur vero che l’offerta di petrolio appare sempre piu bassa e di certo è possibile una prossima crisi.
Il calo dei prezzi dopo il 2008 c’è stato ma di fatto nuove attività non se ne vedono ed è facile pensare che anche il metano che al petrolio è collegato sarà sempre meno a prezzi attuali.

Ne deriva che sarà la domanda a doversi adeguare e lo farà dal lato della DIREZIONE VERSO ENERGIE DA FONTI ALTERNATIVE a Petrolio e Metano, verso Reti elettriche intelligenti le Smart Grid.

Io credo che questa sia la strada per costruire il futuro che, per l’Italia, ma anche per l’Europa, significherà comunque dipendere sempre meno da questi due prodotti.
Non sottovaluterei il ruolo anche · della speculazione finanziaria di estrarre una quota significativa del valore dei prodotti petroliferi attraverso una forte volatilità dei prezzi. Questi prodotti finanziari garantiscono quindi molte possibilità agli operatori di coprirsi sull’andamento dei prezzi del petrolio, ma l’arco temporale è di norma sempre di breve termine ed in rari casi raggiunge i dieci anni. Se si considera che un nuovo investimento petrolifero richiede almeno 5 anni dalla fase di esplorazione alla produzione e basa la sua profittabilità sul valore della produzione nell’arco di almeno un ventennio, appare evidente che i prodotti finanziari attualmente disponibili non hanno una significativa utilità rispetto alle decisioni di investimento. Con petrolio a prezzo variabile. Oltre a tali strumenti che esistono per tutte le merci e sono molto attivi su petrolio e metano e sono i DERIVATI REGOLAMENTATI ci sono poi anche quelli OTC che si basano invece solo sulla affidabilità della controparte.
Comunque di fatto non ci si copre sui prezzi per lungo termine e quindi in ambito esclusivamente privato, il costo di una garanzia fideiussoria o assicurativa ventennale o trentennale può vanificare la convenienza delle controparti nella stipula dei contratti.

Quindi che arrivi in Italia la TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE. ENERGIE PULITE E SMART GRID, INVESTIMENTO IN RETI INTELLIGENTI E COORDINAMENTO CON EUROPA.

Target rinnovabili al 2020, ANEV: “Non c’è vento da perdere”
Riassume in sé con emblematica forza l’importanza del momento che stanno attraversando il comparto eolico e, in generale, le fonti rinnovabili il titolo scelto dall’ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento)
 
Crisi: Passera,1 punto di Pil investimenti da Cipe e Piano Sud

ROMA (MF-DJ)--Il Cipe ha autorizzato investimenti "per oltre 12,5 miliardi di euro per lavori infrastrutturali sparsi su tutto il territorio, a cui se ne aggiungono oggi altri 3 miliardi di investimenti nell'ambito del Piano d'Azione Coesione per il Sud. Mettendo insieme tutto, abbiamo movimentato 1 punto di Pil, che naturalmente dovra' essere il piu' velocemente speso".

Lo afferma il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, nel corso di un'audizione in Commissione Ambiente alla Camera, sottolineando che il Governo "ritiene di aver imboccato una strada non sbagliata".

Passera ha aggiunto che "abbiamo il compito di andare a trovare tutti quei progetti che possono partire ma sono bloccati, quei lavori che hanno problemi procedurali, quelle risorse che sono allocate e non spese, quei contenziosi che possono essere sbloccati". In altre parole cercare di semplificare "un sistema procedurale, autorizzativo e decisionale estremamente farraginoso e disincentivante per i capitali privati". Per questo, conclude il ministro, nella manovra "abbiamo semplificato alcune procedure e abbiamo introdotto o enfatizzato misure gia' prese dal Governo precedente per attirare investimenti privati". ren [email protected]

(END) Dow Jones Newswires December 15, 2011 08:38 ET (13:38 GMT)

decreti per rinnovabili ad horas?
 

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