La Rivoluzione Energetica secondo Greenpeace
Pubblicato il rapporto Energy Revolution, con le proposte di azione che, secondo Greenpeace ed EREC, permetterebbero di soddisfare il 95% della domanda elettrica con fonti rinnovabili al 2050, riducendo dell’80% le emissioni di CO2
Nel 2050 le fonti rinnovabili di energia potrebbero coprire il 95% della domanda elettrica mondiale.
È la tesi del documento “
Energy Revolution: a Sustainable World Energy Outlook” realizzato da Greenpeace insieme all’European Renewable Energy Council (EREC), un centro costituito dalle principali federazioni industriali attive nelle rinnovabili in Europa.
Naturalmente per raggiungere questo obiettivo occorrono politiche adeguate: secondo Christine Lins, segretario generale dell’EREC, «il documento dimostra che
non ci sono più ostacoli tecnologici per mettere in pratica questa visione. Oggi l’unica cosa che serve per un futuro sostenibile è la volontà politica».
Gli autori del rapporto ritengono necessario in particolare
garantire una suddivisione equa a livello globale dei costi. Per questo propongono il meccanismo “Greenhouse Development Rights”: un sistema per calcolare le quote di emissioni di gas serra da attribuire a ogni Paese in base alle sue condizioni economiche e alla sua responsabilità nel riscaldamento globale.
Il rapporto descrive poi le numerose conseguenze positive del raggiungimento di questo traguardo, innanzitutto per l’ambiente:
le emissioni di CO2 si ridurrebbero dell’80% rispetto ai livelli del 1990. Inoltre, dal punto di vista economico, il mercato globale delle tecnologie rinnovabili potrebbe crescere dagli attuali 84 miliardi di euro all’anno a
oltre 500 miliardi all’anno. Le ricadute a livello occupazionale si tradurrebbero, secondo Sven Teske, coautore del rapporto, in
8,5 milioni di posti di lavoro entro il 2030.
(
giugno 2010)