Domenico Cempella, amministratore delegato di Alitalia dal 1996 al 2000, unico manager a riportare in utile i bilanci della compagnia di bandiera, vede una societa' "in coma", per cui "non bastano medici generici: occorrono degli specialisti".
Secondo Cempella, Alitalia e' risanabile, "ha pur sempre il 49% del mercato, che e' il presupposto essenziale per qualunque attivita'.
Ma deve investire in appetibilita' del prodotto da offrire, che e' l'altro elemento essenziale, e darsi una rete adeguata". La soluzione Air France-Klm era "una svendita", mentre quello che occorre sono "alleanze, integrazioni". Sull'opzione Air One, invece, spiega Cempella, "non ho strumenti di giudizio, ma in linea di massima non credo al topo che mangia il gatto". Per questo la soluzione italiana e' possibile, "con i 300 milioni del prestito, e' necessario trovare una soluzione al massimo dopo l'estate. Ma e' importante far presto, da troppo tempo l'azienda e' priva di una guida, con aerei a terra e troppe incertezze sul futuro. Un periodo di interventi massicci e pesanti e' comunque innegabile".