Alla cortese attenzione di Tashtego (3 lettori)

doncraudio

intellettuale stronzissimo
In realtà basta dare un'occhiata al servizio di Mattino 5 per capire che la Boldrini non ha ragione. Una ha 15 anni, l'altra 13. Parlano liberamente davanti alle telecamere di Canale 5. Si informano addirittura dove andrà in onda il servizio: "Mi metto su gli occhiali da sole - dice - così sembro più sexy". Disinibite, insomma. Non si fanno alcun problema a dire quello che fanno tutto il giorno: rubare. "Rubiamo sulla metropolitana e non ce ne vergogniamo. Perché mai dobbiamo vergognarci? Rubare è una cosa bella". Le due ragazze vengono dalla Bosnia e abitano in un campo nomadi della Capitale. "Ci hanno insegnato a rubato sin da piccole e non ci fanno paura i poliziotti - ammettono - ci arrestano, ci mandano via ma noi torniamo sempre a rubare". Poi spiegano: "I poliziotti ci hanno fermate tante volte: ci prendono, ci portano alla Questura, ci fanno le foto, ci prendono le impronte, ci fanno tutte 'ste cazzate e poi ci rilasciano perché siamo minorenni".
Le due ragazzine non hanno alcuna remora. Non si pentono nemmeno dinnanzi alle vecchiette che vivono della pensione. "E se poi la vecchietta rimane senza soldi?", chiede la giornalista. "Non me ne frega, tanto dopo muore... sono cose della vita - replica, pronta, la ragazzina - non mi dispiace: sto bene io, mi prendo i soldi e sto a posto". Per questo motivo alle due non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di andare a scuola per poi cercare un lavoro. "Al lavoro in un mese faccio mille euro - spiega - adesso faccio mille euro in un giorno. Quindi sto meglio a rubare". Poi, prima di concludere l'intervista a Mattino 5, le due ragazzine spiegano cosa ci fanno con tutti quei soldi: "Andiamo a comprarci i vestiti coi nostri ragazzi, andiamo al cinema, andiamo a divertirci... compriamo un po' di erba".
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
Sperimentate tutto: Non mettete dei limiti alla vostra vita sessuale, provate prima di dire che non vi piace o non volete. Per gli uomini, ad esempio, il sesso orale è molto importante, capisco che non a tutte possa piacere ma potete sperimentare con il vostro lui, se è quello giusto e vi ama comunque vada apprezzerà lo sforzo.
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
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doncraudio

intellettuale stronzissimo
Ho sentito che D’Alema, Bersani, Fassino e Veltroni vengono chiamati «I quattro del tramonto», e Angelino Alfano è stato soprannominato «Checco». Sempre meglio di Angelino Jolie. Ma perché proprio Checco?
RENZI, BOSCHI,

Per la somiglianza con Checco Zalone, il comico. So però che era a Firenze che davano il meglio.
Sì, nella stanza del sindaco offrivano spesso un simpatico siparietto. L’ufficio del primo cittadino è il più bello d’Italia, con gli affreschi di Giovanni Stradano, allievo della scuola del Vasari, che rappresentano molte battaglie fiorentine.

Mi stai dando una lezione di storia dell’arte?
BOSCHI RENZI BY BENNY
Non ci penso proprio. Il siparietto consisteva in questo. Quando avevano ospiti con cui si sentivano in confidenza indicavano una scena in cui un soldato è accucciato in un angolo e fa i bisogni sul campo della vittoria, alla faccia degli sconfitti. Quasi come a dire: «E quello che faremo con tutti quelli che ci vogliono contrastare».
 

tashtego

Forumer storico
Ho sentito che D’Alema, Bersani, Fassino e Veltroni vengono chiamati «I quattro del tramonto», e Angelino Alfano è stato soprannominato «Checco». Sempre meglio di Angelino Jolie. Ma perché proprio Checco?
RENZI, BOSCHI,

Per la somiglianza con Checco Zalone, il comico. So però che era a Firenze che davano il meglio.
Sì, nella stanza del sindaco offrivano spesso un simpatico siparietto. L’ufficio del primo cittadino è il più bello d’Italia, con gli affreschi di Giovanni Stradano, allievo della scuola del Vasari, che rappresentano molte battaglie fiorentine.

Mi stai dando una lezione di storia dell’arte?
BOSCHI RENZI BY BENNY
Non ci penso proprio. Il siparietto consisteva in questo. Quando avevano ospiti con cui si sentivano in confidenza indicavano una scena in cui un soldato è accucciato in un angolo e fa i bisogni sul campo della vittoria, alla faccia degli sconfitti. Quasi come a dire: «E quello che faremo con tutti quelli che ci vogliono contrastare».

Arrivera' anche per lui e la sua cricca, come e' arrivato per Berlusconi, il giorno in cui qualcuno defechera' su di loro. Spero di esser li' a godermi lo spettacolo.
 

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