"Perché non hai chiuso le gambe?". "Perché non hai appoggiato il sedere dentro il lavabo per evitare la penetrazione?". Sono alcune delle domande che un giudice canadese, Robin Camp, rivolse a una giovane vittima di stupro durante un processo nel 2014. Alla fine Camp aveva assolto il presunto violentatore.
Ora il giudice si trova al centro di una bufera mediatica e giudiziaria, e rischia il licenziamento. Il suo dossier, infatti, è al vaglio del Canadian Judicial Council - l'equivalente dell'italiano Csm - che potrebbe chiedere la rimozione del magistrato. I quotidiani canadesi ricordano che negli ultimi quarant'anni soltanto due giudici sono stati cancellati dall'incarico, e le pessime credenziali di Camp potrebbero aumentare il numero a tre.
La vicenda era iniziata lo scorso anno, quando una ragazza denunciò Alexander Scott Wagar accusandolo di averla costretta a un rapporto sessuale durante una festa privata in casa di amici. Tuttavia il giudice Camp non volle credere alle sue parole e decise di lasciare libero l'imputato. Il processo, però, non passò inosservato.
Quattro docenti di giurisprudenza hanno compilato un dossier di lamentela nei suoi confronti e lo hanno inviato all'organismo che tutela i magistrati: si tratta di quattro professoresse dell'università di Dalhousie e di Calgary - Elaine Craig, Jocelyn Downie, Jennifer Koshan and Alice Woolley che descrivono Camp come un uomo di legge che "minimizza, se non disprezza" le leggi sulla violenza sessuale.