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Forumer storico
Opel/ Indagati 26 dipendenti per corruzione
Mercoledí 11.01.2006 10:08
Si affaccia un nuovo scandalo nell'economia tedesca. E ancora una volta protagonista è una casa automobilistica: dopo la Volkswagen a cadere nella rete della magistratura è la Opel. I giudici di Darmstadt hanno iscritto 26 dipendenti dello stabilimento di Ruesselsheim nel registro degli indagati, con accuse che vanno dalla corruzione, al peculato, alla frode all'appropriazione indebita.
Al centro della nuova inchiesta, secondo quanto reso noto da Ger Neuber, uno dei magistrati di Darmstadt, si trova l'affare relativo allo smantellamento della linea di produzione dei modelli Vectra e Omega, deciso dai vertici dell'azienda nel 2001 e realizzato gradualmente nel corso degli ultimi quattro anni. L'ipotesi accusatoria è che gli indagati abbiano ricevuto tangenti per favorire una ditta di demolizione di Treviri (risultata poi la più cara), che alla fine dei lavori avrebbe anche asportato più rottami metallici di quanto dichiarato ufficialmente. Il danno complessivo per la Opel si aggirerebbe, secondo le prime stime fornite dallo stesso Neuber, intorno a un milione di euro.
Ieri sera la polizia giudiziaria tedesca ha effettuato diverse perquisizioni negli uffici della Opel e nelle abitazioni degli indagati, portando via computer e numerosi documenti, che adesso dovranno essere esaminati dagli inquirenti. Certo si profila all'orizzonte l'ennesimo pesante colpo per la credibilità di un intero sistema industriale, già scosso duramente dall'affaire a luci rosse esploso in casa Volkswagen la scorsa estate e da numerosi altri casi di corruzione (Ikea Germania, DaimlerChrysler, Infineon).
Per questo motivo i vertici della Opel - la casa automobilistica fa parte del Gruppo General Motors - hanno fretta che l'inchiesta si concluda e hanno assicurato il massimo sostegno ai lavori dei giudici. Del resto, la stessa indagine è partita grazie a una segnalazione di irregolarità fatta dall'azienda di Ruesselsheim. "I nostri stretti controlli interni hanno mostrato la loro efficacia", ha dichiarato l'a.d. di Opel, Hans Demant. E nei confronti dei dipendenti indagati sono già stati presi provvedimenti disciplinari. Prima, dunque, che arrivi la sentenza del tribunale.
Mario Bonaccorso
Mercoledí 11.01.2006 10:08
Si affaccia un nuovo scandalo nell'economia tedesca. E ancora una volta protagonista è una casa automobilistica: dopo la Volkswagen a cadere nella rete della magistratura è la Opel. I giudici di Darmstadt hanno iscritto 26 dipendenti dello stabilimento di Ruesselsheim nel registro degli indagati, con accuse che vanno dalla corruzione, al peculato, alla frode all'appropriazione indebita.
Al centro della nuova inchiesta, secondo quanto reso noto da Ger Neuber, uno dei magistrati di Darmstadt, si trova l'affare relativo allo smantellamento della linea di produzione dei modelli Vectra e Omega, deciso dai vertici dell'azienda nel 2001 e realizzato gradualmente nel corso degli ultimi quattro anni. L'ipotesi accusatoria è che gli indagati abbiano ricevuto tangenti per favorire una ditta di demolizione di Treviri (risultata poi la più cara), che alla fine dei lavori avrebbe anche asportato più rottami metallici di quanto dichiarato ufficialmente. Il danno complessivo per la Opel si aggirerebbe, secondo le prime stime fornite dallo stesso Neuber, intorno a un milione di euro.
Ieri sera la polizia giudiziaria tedesca ha effettuato diverse perquisizioni negli uffici della Opel e nelle abitazioni degli indagati, portando via computer e numerosi documenti, che adesso dovranno essere esaminati dagli inquirenti. Certo si profila all'orizzonte l'ennesimo pesante colpo per la credibilità di un intero sistema industriale, già scosso duramente dall'affaire a luci rosse esploso in casa Volkswagen la scorsa estate e da numerosi altri casi di corruzione (Ikea Germania, DaimlerChrysler, Infineon).
Per questo motivo i vertici della Opel - la casa automobilistica fa parte del Gruppo General Motors - hanno fretta che l'inchiesta si concluda e hanno assicurato il massimo sostegno ai lavori dei giudici. Del resto, la stessa indagine è partita grazie a una segnalazione di irregolarità fatta dall'azienda di Ruesselsheim. "I nostri stretti controlli interni hanno mostrato la loro efficacia", ha dichiarato l'a.d. di Opel, Hans Demant. E nei confronti dei dipendenti indagati sono già stati presi provvedimenti disciplinari. Prima, dunque, che arrivi la sentenza del tribunale.
Mario Bonaccorso