baleng
Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Intanto ho scritto l'inizio. il primo capitolo riguarda, ovviamente, la Preistoria. Il resto è in cantiere.
Tutto gratis per i frequentatori del forum.
Devo continuare?
CAPITOLO 1 Preistoria
I primitivi abitavano in grotte tutte private del numero civico, in modo da confondere al loro rientro i veri proprietari, cioè gli orsi. Essendo molto poveri non attaccavano quadri alle pareti, ma le affrescavano direttamente. Come pennello usavano peli di cinghiale selvaggio, ma era davvero dura strappare i peli all’animale, che non collaborava. Perciò il compito fu semplificato: si spolverava di argilla rossa il fianco di un bisonte e poi lo si schiacciava sulla parete in 140 contro uno.
Il centro di questa cultura fu Altamira, in Spagna. Ancor oggi quelle antichissime usanze rivivono nella crudele pratica della corrida. Quando il bisonte non era disponibile, o non lo erano i 140 energumeni, si ripiegava su cervi, cinghiali o sfortunati prigionieri delle tribù nemiche. Con i mammuth, però, sarebbero dovuti passare all’azione non in 140, ma 1400, troppi. Perciò i mammuth vennero rimpiazzati con grossi cani San Bernardo, privati a forza della botticella e adobbati con paraorecchi e un lungo calzino infilato nel naso.
I maggiori artisti dell’epoca furono Giuth, Van Gugh e il grande Michelangioluth, un gigante che riusciva a spiaccicare sulla volta delle grotte decine di orsi e di mammuth, ma soprattutto era il più bravo nell’evitarli agilmente quando ripiombavano sfracellandosi al suolo.
A causa di questa violenta attività, nelle grotte quasi mai si rinvengono scheletri od oggetti interi, ma solo frammenti, cocci ed ossa sparse.
L’età della pietra
Inizialmente i primitivi si difendevano dal gelo coprendosi di polli, poi intervenne un correttore di bozze e poterono finalmente coprirsi di pelli. Ovviamente nel frattempo avevano sofferto il freddo, perché le galline mica stavano ferme, ma scappavano da tutte le parti e si doveva corrergli dietro: perciò quel periodo fu chiamato Era Glaciale.
Le famiglie più povere, però, non avevano neanche quello, ma solo una foglia di fico. Per sopravvivere dovevano darsi all’ingrato mestiere di modelli per affreschi, con relativi schiacciamenti. Per questo negli affreschi stessi ci appaiono sempre in atto di piangere e disperarsi, soprattutto Adamut, che era anche il più brutto dei due.
La moda: a un certo punto per vestirsi si cominciò ad usare la lana di pecora, ma troppe bestie venivano mangiate dai coccodrilli, cui bisognava letteralmente strapparle dalle fauci. Nella contesa tra rettili e umani spesso i primi facevano in tempo a mangiarsi tutte le interiora della povera bestia, e agli uomini restava solo l’esterno, con cui si facevano dei maglioncini di lana. I più pregiati avevano ancora il coccodrillino attaccato.
L’architettura: quando le caverne in cui vivevano i primitivi si trovavano vicino al mare ed esposte alle maree, allora si diceva che erano con bagno. Un segno di ulteriore distinzione furono poi le palafitte, cioè case costruite direttamente sopra il bagno (una graziosa palude). Finché non fu inventata la scala si poteva entrare in casa scalando i pali: questo avveniva con l’aiuto morale di un feroce orso bruno lasciato gironzolare libero nei dintorni. Per scendere, invece, si usava la scala mobile, ma l’inflazione galoppante ne rese l’uso proibitivo.
L’età del rame
Saliti sugli alberi a causa di uno dei tanti diluvi, gli uomini vi trovarono rami e rame, queste ultime assai più graziose e femminili. Si misero d’accordo per chiamare questo nuovo periodo Età del Rame e sostituirono con questo metallo tutti gli antiquati oggetti e strumenti di pietra. Costruirono in rame portauova, stuzzicadenti, coriandoli (assai pericolosi) sigarette e caramelle smaltate, insipide, ma di lunga durata. Resisi conto che tutte queste cose in rame non servivano a nulla, le gettarono nello stagno, con cui si fusero dando inizio all’età del bronzo.. Nel frattempo si istituirono corsi di recupero per coloro che erano rimasti all’età della pietra, ma allora quelli che volevano a tutti i costi distinguersi passarono direttamente nell’età del ferro.
L’età del ferro
Con la scoperta del ferro l’artigianato compì un grande balzo in avanti, ma iniziarono i furti, che prima praticamente non esistevano. Gli anemici, infatti, univano le loro forze per procurarsi il ferro rubandolo dagli zoccoli dei cavalli altrui e questo scatenò numerose guerre. Solo il buon senso delle donne fece finire queste estenuanti contese: usando il ferro per stirare il cavallo dei pantaloni convinsero i maschi che fosse meglio starsene in poltrona a leggere il giornale, per non dover essere costretti a compiere lo stesso terribile lavoro.
Tutto gratis per i frequentatori del forum.
Devo continuare?
CAPITOLO 1 Preistoria
I primitivi abitavano in grotte tutte private del numero civico, in modo da confondere al loro rientro i veri proprietari, cioè gli orsi. Essendo molto poveri non attaccavano quadri alle pareti, ma le affrescavano direttamente. Come pennello usavano peli di cinghiale selvaggio, ma era davvero dura strappare i peli all’animale, che non collaborava. Perciò il compito fu semplificato: si spolverava di argilla rossa il fianco di un bisonte e poi lo si schiacciava sulla parete in 140 contro uno.
Il centro di questa cultura fu Altamira, in Spagna. Ancor oggi quelle antichissime usanze rivivono nella crudele pratica della corrida. Quando il bisonte non era disponibile, o non lo erano i 140 energumeni, si ripiegava su cervi, cinghiali o sfortunati prigionieri delle tribù nemiche. Con i mammuth, però, sarebbero dovuti passare all’azione non in 140, ma 1400, troppi. Perciò i mammuth vennero rimpiazzati con grossi cani San Bernardo, privati a forza della botticella e adobbati con paraorecchi e un lungo calzino infilato nel naso.
I maggiori artisti dell’epoca furono Giuth, Van Gugh e il grande Michelangioluth, un gigante che riusciva a spiaccicare sulla volta delle grotte decine di orsi e di mammuth, ma soprattutto era il più bravo nell’evitarli agilmente quando ripiombavano sfracellandosi al suolo.
A causa di questa violenta attività, nelle grotte quasi mai si rinvengono scheletri od oggetti interi, ma solo frammenti, cocci ed ossa sparse.
L’età della pietra
Inizialmente i primitivi si difendevano dal gelo coprendosi di polli, poi intervenne un correttore di bozze e poterono finalmente coprirsi di pelli. Ovviamente nel frattempo avevano sofferto il freddo, perché le galline mica stavano ferme, ma scappavano da tutte le parti e si doveva corrergli dietro: perciò quel periodo fu chiamato Era Glaciale.
Le famiglie più povere, però, non avevano neanche quello, ma solo una foglia di fico. Per sopravvivere dovevano darsi all’ingrato mestiere di modelli per affreschi, con relativi schiacciamenti. Per questo negli affreschi stessi ci appaiono sempre in atto di piangere e disperarsi, soprattutto Adamut, che era anche il più brutto dei due.
La moda: a un certo punto per vestirsi si cominciò ad usare la lana di pecora, ma troppe bestie venivano mangiate dai coccodrilli, cui bisognava letteralmente strapparle dalle fauci. Nella contesa tra rettili e umani spesso i primi facevano in tempo a mangiarsi tutte le interiora della povera bestia, e agli uomini restava solo l’esterno, con cui si facevano dei maglioncini di lana. I più pregiati avevano ancora il coccodrillino attaccato.
L’architettura: quando le caverne in cui vivevano i primitivi si trovavano vicino al mare ed esposte alle maree, allora si diceva che erano con bagno. Un segno di ulteriore distinzione furono poi le palafitte, cioè case costruite direttamente sopra il bagno (una graziosa palude). Finché non fu inventata la scala si poteva entrare in casa scalando i pali: questo avveniva con l’aiuto morale di un feroce orso bruno lasciato gironzolare libero nei dintorni. Per scendere, invece, si usava la scala mobile, ma l’inflazione galoppante ne rese l’uso proibitivo.
L’età del rame
Saliti sugli alberi a causa di uno dei tanti diluvi, gli uomini vi trovarono rami e rame, queste ultime assai più graziose e femminili. Si misero d’accordo per chiamare questo nuovo periodo Età del Rame e sostituirono con questo metallo tutti gli antiquati oggetti e strumenti di pietra. Costruirono in rame portauova, stuzzicadenti, coriandoli (assai pericolosi) sigarette e caramelle smaltate, insipide, ma di lunga durata. Resisi conto che tutte queste cose in rame non servivano a nulla, le gettarono nello stagno, con cui si fusero dando inizio all’età del bronzo.. Nel frattempo si istituirono corsi di recupero per coloro che erano rimasti all’età della pietra, ma allora quelli che volevano a tutti i costi distinguersi passarono direttamente nell’età del ferro.
L’età del ferro
Con la scoperta del ferro l’artigianato compì un grande balzo in avanti, ma iniziarono i furti, che prima praticamente non esistevano. Gli anemici, infatti, univano le loro forze per procurarsi il ferro rubandolo dagli zoccoli dei cavalli altrui e questo scatenò numerose guerre. Solo il buon senso delle donne fece finire queste estenuanti contese: usando il ferro per stirare il cavallo dei pantaloni convinsero i maschi che fosse meglio starsene in poltrona a leggere il giornale, per non dover essere costretti a compiere lo stesso terribile lavoro.