Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (18 lettori)

tommy271

Forumer storico
“Nos fue muy bien”, fue la escueta frase del ministro con la que calificó la reunión

Guzmán negocia con banqueros e inversores

El funcionario participará de un foro organizado por el Council of Americas. Tiene previstos encuentros con directivos del Tesoro estadounidense y del FMI.


(...)

En la reunión escucharon del ministro la intención del gobierno de llevar a cabo una reestructuración de la deuda prolija y sustentable. La intención es evitar situaciones de default durante el proceso de canje, estrategia que se ve amenazada por la baja adhesión que está recibiendo el diferimiento de pagos que presentó la administración de Axel Kicillof en la Provincia.

(...)

Insistió en que buscan poner orden en la economía, y que quieren restaurar la consistencia macroeconómica para volver a crecer. El gobierno nacional quiere aliviar los vencimientos que enfrenta el país en los próximos años para conseguir oxígeno fiscal para reactivar la economía.

(...)

Por fuera de la agenda, según fuentes del gabinete económico, habrá charlas informales con ejecutivos de entidades financieras y calificadoras, como Goldman Sach, Merrill Lynch, y Standard & Poor's. También habrá una reunión con funcionarios del Departamento del Tesoro estadounidense, con el objetivo de conseguir apoyo tanto en la reestructuración de deuda con privados como en la negociación con el FMI.

Guzmán negocia con banqueros e inversores|“Nos fue muy bien”, fue la escueta frase del ministro con la que calificó la reunión
 

tommy271

Forumer storico
Kicillof ofreció adelantar intereses por US$7,2 M para tentar a los bonistas

La PBA busca el aval del 75% de los tenedores del BP21 para reperfilar el capital hasta mayo

Por Juan Strasnoy Peyre

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Kicillof ofreció adelantar intereses por US$7,2 M para tentar a los bonistas
 

tommy271

Forumer storico
¿Y LA CRISIS?

Una diputada denunció que Kicillof quiere gastar $550 millones en autos nuevos para funcionarios

Lun, 27/01/2020 - 7:51pm

Por Urgente24

El gobernador de Buenos Aires, Axel Kicillof, asegura que su provincia está en crisis económica, incluso se encuentra negociando sobre cómo pagará la deuda provincial. Sin embargo, hay quienes aseguran que Kicillof "No prioriza" sus gastos, y denunciaron la intención de comprar autos de alta gama para los funcionarios de esa provincia.

Una diputada denunció que Kicillof quiere gastar $550 millones en autos nuevos para funcionarios
 

StockExchange

Forumer storico
Tutto sommato per ora si sta montando un caso sul nulla.
Non vedo, intorno al titolo di Buenos Aires 21, quale sia la questione. A me sembra una tappa obbligata quella che spetta ora agli investitori.
La richiesta avanzata è più che ragionevole e non possono rischiare di essere accusati gli investitori di irragionevolezza e di far saltare il banco per non accettare una richiesta tutto sommato così modesta .

È vero che è piuttosto una richiesta "di principio" e non di stretta necessità. D'altronde se non avessero già oggi modo di pagare il capitale o idea sul da farsi per trovare quei dollari, a poco servirebbe una dilazione di solo 4 mesi, molto modesta. Ora stanno offrendo persino lo zuccherino, che calcolato su base annua non è neanche pochissimo: 28.7$ ogni mille sono il 2,87%. Per 4 mesi di ritardo sono un incomodo pagato 8,6% su base annua.
Il punto semmai è capire se è razionale a questo punto che si carichino persino di un costo in più, ora con l'incentivo, per ottenere solo 4 mesi in più, quando i soldi oggi ci sarebbero, magari col supporto dello stato centrale o direttamente nelle casse di Buenos Aires comprando in pesos i dollari che servono. Ma posso capire, che anche se la richiesta fosse solo "di principio", un senso ce l'ha. È ridicolo pensare di poter ristrutturare l'intero debito argentino se poi non si riesce a spuntare una dilazione così modesta da parte degli investitori, ora persino premiata con un piccolo incentivo. Quindi forse il senso è una prova generale sulla disponibilità e ragionevolezza (e buona fede, formula che va per la maggiore) degli investitori. Che, ripeto, non possono permettersi il lusso, per così poco di rischiare di far saltare il banco e dare scuse e argomenti agli argentini. Concedessero la dilazione e rimettessero la palla nella metá del campo argentina.
Così poi si testerá la loro di buona fede e a maggio non avranno scuse.
Posso capire che stride ed è elemento di ulteriore confusione, che da parte del governo centrale si continui a far riferimento all'idea di far rientrare il debito provinciale nel più vasto quadro di ristrutturazione complessiva.
Così suona come il tentativo di chiedere ora una dilazione fino a maggio per il Buenos Aires 21 per poi farlo rientrare, probabilmente entro quella data, nello schema di ristrutturazione più generale. Ma a quel punto questo si che sarebbe poco serio da parte degli Argentini.
Chiedermi oggi una dilazione a 4 mesi sapendo giá che hai in programma per allora di chiedermene un'altra.
Ripeto, la proposta ora va accettata e passata la palla a loro per metterli di fronte alle responsabilitá delle parole, diciamo promesse, tutto sommato ragionevoli, che la parte politica che ora governa il paese ha portato avanti da agosto. Sta a loro dimostrare la buona fede e per farglielo fare gli investitori non devono inciampare ora per così poco.
Né vale l'argomento, sul titolo di Buenos Aires, di lamentarsi che la richiesta non sia corredata da un piano di aggiustamenti fiscali da dimostrare: che senso avrebbe pretendere questo per una dilazione di solo quattro mesi. Neanche si svilupperebbero gli effetti di un aggiustamento fiscale in quattro mesi. Quello ha senso ed è giusto pretenderlo solo se obtorto collo si viene trasformati da una ristrutturazione, in investitori di medio/lungo periodo a condizioni peggiori (moratoria e forse peggioramento generale della remunerazione del rischio con taglio cedole). In questo caso è legittima la perplessità degli investitori, su come si sia ancora indietro sui lavori di ristrutturazione del debito statale, senza ancora proposte concrete e mettendo sul tavolo un piano fiscale condivisibile .
Ma l'argomento non lo si può adottare ora per questa questione del bonos Buenos Aires che ora mi sembra più un mero casus belli.
Certo anche qui si sono ridotti all'ultimo e anzi ai supplementari, incappando giá nel grace period e questo non è bello, ma ora la proposta c'è e sembra chiara (e ragionevole a meno di successive fregature).
I termini ritengo quindi che vadano accettati per poi vedere come di comporteranno.
Superare questo apparente incaglio servirebbe poi a non permettere di usare questo episodio, apparentemente sì omogeneo al più generale discorso sul debito Argentino, ma comunque su un debito che era ormai giunto a scadenza di ammortamento e tutto sommato per cifre che possono permettersi di pagare, ora come fra quattro mesi, per distrarre l'attenzione sulla trattativa ben più importante sul debito generale, statale o anche provinciale se poi intendono consolidare anche questo nel discorso generale.
Sarebbe il caso di mettere al centro del discorso i loro progetti sul debito pubblico, con meno allusioni e un chiacchiericcio, anche esterno all'effettivo potere politico, tipo l'esternazione in libertá di Stiglitz e poi il coro di interpretazioni non univoche sul senso di cosa ha detto, come l'aver interpretato poi la "quita" come perdita di NPV che effettivamente é giá nei prezzi, conseguente alla moratoria e sollievo di esborsi che toccherà concedere al paese. Solo che se un nobel per l'economia fa confusione tra 'quita' di capitale o haircut e caduta di NPV sul mercato conseguente al combinato disposto di tutti gli altri elementi (termini della ristrutturazione, rischio paese percepito, conseguente exit yield richiesto dal mercato) allora siamo messi male o dobbiamo pensare che ci sia malafede in tutto questo rumore di fondo che si sta generando.
È tempo che si inizino a formulare chiari desiderata da parte del governo argentino e che si traduca quel "noi vogliamo pagare i debiti, ma prima dobbiamo poter avere i mezzi, la crescita, per farlo" con i numeri che hanno in mente: che sollievo vogliono chiedere, in termini chiari, non ambigui e che buona fede intendono dimostrare con opportuni aggiustamenti fiscali da portare a corredo.
 
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Owblisky

Compravendite mobiliari
Bel papello, Stock !! Che condividerei al 100% per ogni altra ristrutturazione.
Ma dato che da queste parti siamo al 9° (dicasi nono) default, come si fà a fidarsi ? Come si fà a non avere il ragionevole dubbio (che per i cattivi è quasi una certezza) che dopo aver concesso i 4 mesi. questi "signori" non chiederanno anche i 4 anni etc.etc.etc. ??
 

tommy271

Forumer storico
Tutto sommato per ora si sta montando un caso sul nulla.
Non vedo, intorno al titolo di Buenos Aires 21, quale sia la questione. A me sembra una tappa obbligata quella che spetta ora agli investitori.
La richiesta avanzata è più che ragionevole e non possono rischiare di essere accusati gli investitori di irragionevolezza e di far saltare il banco per non accettare una richiesta tutto sommato così modesta .

Vedo che segui bene la questione, ed è sempre un piacere leggerti ... nonostante qualche divergenza sui fatti venezolani.

Dunque, il caso è stato montato dagli stessi argentini.
Un poco di ragionevolezza dovrebbe essere quella di evitare un hard default che avrebbe poi come conseguenza una accelerazione sul resto dei bond della Prov di BA, con dirette conseguenze (di quotazione) su un altro paio di bond provinciali.
Il tutto per soli 250 Mln (che hanno in cassa).
Ma sono d'accordo, è inutile spendere 250 Mln per poi dichiarare comunque il default tra un paio di mesi.

Però le proposte avanzate da Kicilllof - per avere modo di cambiare il prospetto con il 75% - non si improvvisano da un giorno con l'altro ... e non si pongono ultimatum, per rivederli poi di altri 10 giorni senza intavolare trattative.
Direi che è poco professionale.
Posso capire che intende scaricare tutto il peso su Guzman ed agganciare la Provincia ai Soberanos, ma non può essere imputato ai bondholder la scarsa sensibilità sulla questione.

Direi che la proposta di pagare il rateo scaduto, più mancia, serve solo a scaldare gli animi.
Eppure i tempi per aprire una discussione serena ci sono stati ... e non son stati utilizzati.
Credo sia una strategia, voluta, per vedere - appunto - l'effetto che fa.
 

tommy271

Forumer storico
Ahí vienen los buitres

Sin reestructuración no hay programa. Sin programa nadie va a reestructurar.

Por Jorge Asís
28 de enero de 2020



Martín Guzmán, Alias Gardelito, es Gardel si logra, como ministro de Economía, reestructurar la deuda demencial de 320 mil millones de dólares. Más aún si les saca, en el revoleo, los tres años de gracia, sin pagar la propina de los intereses. Imponer al acreedor, las condiciones del deudor, es, después de todo, una hazaña. Vueltas Olímpicas de Gardelito en la Plaza de Mayo.
(...)
Cuando le reclaman la ausencia del plan económico, Gardelito sostiene que primero se debe tratar la reestructuración de la deuda. Pero los acreedores quieren saber qué demonios piensa hacer Gardelito con la economía para saber si aceptan reestructurar.
(...)
La barbarie de la deuda, 320 mil millones, se compone de 141 mil millones que reclaman los “privados”. Litigio que Gardelito debe resolver antes que termine marzo. Con alguna clara estrategia para espantar a los buitres que revolotean. Pueden comprar los bonos derruidos. Litigar y esperar 10, 15 años. Hay 120 mil millones bastante más manejables. Pertenecen al llamado Sector Público.

Ahí vienen los buitres
 

tommy271

Forumer storico
Plan Guzmán in pectore, ansiosos abstenerse

OPINIONES27 Enero 2020

Argentina está en una profunda crisis, y todos están ansiosos por saber cuál es el "plan de gobierno". Sin embargo, es un sinsentido impugnar esas inquietudes, como también es una irresponsabilidad afirmar que la falta de definiciones son prueba de la ausencia de un proyecto de gobierno.

Daniel Montoya




“Si la verdad se filtra, tu estrategia puede hundirse”. Sentencia sagrada emitida por el estratega militar y filósofo chino Sun Tzu hace ya 25 siglos. Pocas son las veces que las demandas del círculo rojo coinciden con las del grueso de la población. En realidad, ninguna.

Hoy estamos atravesando una situación de esas, donde los senderos se bifurcan nítidamente. Nadie puede ya negar lo evidente. Argentina está en una profunda crisis, donde no se ve ni la entrada del túnel siquiera. Frente a lo anterior, la ansiedad es transversal. Todos y todas, quieren saber cuál es el “plan de gobierno”, qué pasará con variables claves como el salario real, el tipo de cambio, la inflación y el producto.

(...)

La negociación corriente cumple, sin dudas, un rol preponderante en la decisión de no explicitar metas en las variables macro. Primero, por una estrategia con respecto a las expectativas e incentivos de los acreedores, luego, por la imposibilidad de saber qué se puede hacer sin antes conocer con qué hacerlo. De esta manera, no es descabellado pensar que existe una relación proporcional entre los detalles del plan de gobierno y el avance en la negociación. De nuevo, el gran Sun Tzu nos recuerda que “el principal engaño que se valora en las operaciones militares no se dirige sólo a los enemigos, sino que empieza por las propias tropas”.

Plan Guzmán in pectore, ansiosos abstenerse
 

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