Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (1 Viewer)

tommy271

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tommy271

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El FMI ratificó que apoyará a la Argentina para que logre un acuerdo con los bonistas extranjeros y que la deuda sea sustentable

Fuentes calificadas del organismo internacional de crédito afirmaron que están dispuestos a “hacer todo lo posible” para ayudar a la Argentina a recuperar su economía sobre una base sólida. Asimismo, dijeron que esperan que las negociaciones en curso sean fructíferas

22 de abril de 2020
El Fondo Monetario Internacional (FMI) viene siguiendo de cerca las negociaciones de reestructuración de la deuda entre Argentina y los bonistas internacionales. En ese marco y luego de que un grupo de acreedores rechazara la propuesta inicial que presentó el ministro de Economía Martín Guzmán, el organismo internacional de crédito ratificó el apoyo para que haya un acuerdo entre las partes y para que el país logre la sustentabilidad de su deuda.
(...)
Tal como lo había anticipado el ministro Guzmán al presentar el plan de reestructuración de la deuda, la Argentina no desembolsó los fondos para cubrir los intereses de los bonos Globales 2021, 2026 y 2046. Sin embargo, técnicamente ello no implica entrar en default ya que debe transcurrir un mes para eso y que sea reflejado en las notas de las agencias calificadoras.
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tommy271

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tommy271

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Alberto Fernández ante una decisión límite: cómo rescatar a YPF

ECONOMÍA23 Abril 2020 - 00:00

Según los números del mercado, el "barril criollo" no debería superar hoy los u$s37 en lugar de los u$s50 actuales. El juicio en Delaware por la compra de Maxus (en la era Menem) es otra amenaza.


Carlos Burgueño[email protected]


La joya del Estado argentino, YPF, está hoy en una situación difícil. Y si las circunstancias no mejoran (lo más probable), la estabilidad de la principal empresa del país dentro de la economía real podría tornarse muy grave. Y, en el largo plazo, terminal. Todo dependerá de la evolución de la cuarentena, del grado de profundidad de la depresión de la economía argentina y de si el país entra o no en default con los acreedores de deuda bajo legislación extranjera. La petrolera de bandera sufre, como el resto de las compañías del sector en todo el mundo, de la demolición del precio del petróleo; y del derrumbe de su valor como empresas; con una valoración de mercado cercana a los u$s1.000 millones, mucho menos que la deuda que la empresa tiene en la actualidad. Y muchísimo menos que los juicios internacionales que la amenazan.
(...)
Si Argentina no llega a un acuerdo con los acreedores de la deuda privada con legislación de Nueva York por u$s68.000 millones, y el país entra el default, todas las compañías de capital nacional (incluyendo las mixtas como YPF), tendrán serias (por no decir utópicas) dificultades para poder acceder a créditos internacionales. Esto implica que no habrá fondos para poder cubrir vencimientos de deudas ya emitidos y que deben cubrirse para que los propios privados no entren en default. Muchos menos se conseguirán fondos para inversiones en infraestructura. En el caso de YPF la situación empeora por una cuestión numérica: en marzo de 2021 la petrolera estatal debe hacer frente al vencimiento más importante de su historia, con pagos comprometidos por u$s1.000 millones.
(...)

Alberto Fernández ante una decisión límite: cómo rescatar a YPF
 

qquebec

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Argentina: userà periodo grazia su rimborso debito estero


MILANO (MF-DJ)--L'Argentina ha dichiarato di non aver pagato gli interessi su tre bond esteri. E' iniziato quindi il conto alla rovescia per un possibile default il prossimo mese a meno che Buenos Aires e gli obbligazionisti non procedano con una ristrutturazione del debito del Paese da decine di miliardi di dollari.

Il ministero dell'Economia, nello specifico, ha deciso di utilizzare il periodo di grazia di 30 giorni sul rimborso di circa 500 milioni di dollari di interessi relativi tre obbligazioni estere, con il Governo che sta continuano a cercare un "profilo di debito sostenibile" con i creditori internazionali.

Il ministero ha comunque puntualizzato che "la Repubblica argentina ratifica la sua volontà di pagare, anche nel difficile contesto internazionale generato dalla pandemia di Covid-19".

Il ministro dell'economia, Martin Guzman, ha affermato senza giri di parole che il Paese non è in grado di pagare niente, nè oggi e neppure nei prossimi anni, secondo quanto ha riportato da Le Monde. Così, ha presentato ai creditori privati la sua proposta di ristruttrazione del debito: 60% di sconto sui pagamento degli interessi, 5,4% di riduzione del capitale e una ripresa dei versamenti soltanto a partire dal 2023. Questa ristrutturazione permetterà al Paese di evitare l'esborso di circa 40 miliardi di dollari (36,8 miliardi di euro) nel prossimo triennio.

Il presidente argentino, Alberto Fernandez, ha dichiarato che il Paese sta attraversando una grave crisi economica e sociale da un paio di anni e si trova attualmente in una sorta di fallimento virtuale. Alla guida del Paese da dicembre 2019, Fernandez ha autorizzato a marzo la ristrutturazione del debito di oltre 68 miliardi di dollari in mano ai creditori privati dell'Argentina sui 331 miliardi di debito complessivo del Paese. Inoltre, ha sollecitato al Club di Parigi, che raggruppa i principali paesi creditori, un termine supplementare di un anno per il rimborso, previsto a maggio, di 2,1 miliardi di dollari, si legge su ItaliaOggi.

Inoltre, l'Argentina deve anche rinegoziare il proprio debito presso il Fondo monetario internazionale che ha concesso un prestito di 57 miliardi di dollari, ma del quale soltanto 44 miliardi sono stati versati.
 

ficodindia

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La proposta di ristrutturazione nel complesso credo sia accettabile, ciò che ha determinato il rifiuto dei creditori privati è l’assenza e quindi l’impegno del governo argentino di proporre un programma di risanamento della finanza pubblica. Il rifiuto di Guzman in tal senso è basato sull’esperienza del governo macrista che pur di raccattare finanziamenti ha fatto programmi e relativi impegni che hanno disastrato l’economia Argentina. Se ciò è vero è anche vero che un impegno a risanare la finanza pubblica con un programma adeguato e’ condizione necessaria perché i creditori accettino qualsivoglia proposta di ristrutturazione. Poiché credo che il governo peronista non voglia legarsi le mani conseguentemente l’accordo sarà difficile.
 

grilloparlante

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La proposta di ristrutturazione nel complesso credo sia accettabile, ciò che ha determinato il rifiuto dei creditori privati è l’assenza e quindi l’impegno del governo argentino di proporre un programma di risanamento della finanza pubblica. Il rifiuto di Guzman in tal senso è basato sull’esperienza del governo macrista che pur di raccattare finanziamenti ha fatto programmi e relativi impegni che hanno disastrato l’economia Argentina. Se ciò è vero è anche vero che un impegno a risanare la finanza pubblica con un programma adeguato e’ condizione necessaria perché i creditori accettino qualsivoglia proposta di ristrutturazione. Poiché credo che il governo peronista non voglia legarsi le mani conseguentemente l’accordo sarà difficile.
Sai, legarsi le mani (che poi tanto anche con l'Fmi e il Club di Parigi dovranno farlo se vogliono portarsi a casa qualche moratoria) è sempre meglio che mettersi un cappio al collo.
Di più, tra le righe e aldilà delle dichiarazioni ufficiali, l'FMI spinge per un accordo: qualcuno crede davvero che le lobby dei creditori (cosa diversa da noi poveri Cristi) non stiano facendo pesare al FMI di aver dato "solo" 44 mld di dollari due anni fa, facendo credere a tutti i bondholders che l'Argentina sarebbe stata un porto sicuro? Troppe cose in gioco per mandare tutto a carte e quarantotto per pochi spiccioli....
 

matteotosi1985

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Dal mio punto di vista la trattativa per sbloccarsi potrebbe incanalarsi verso una qualche forma di capitalizzazione degli interessi, del capitale tagliato e del rateo in questi 3 anni per poi partire dal quarto rimodulando la percentuale...

Vedremo nei prossimi giorni le mosse che faranno creditori e governo...
 

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