Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond

Santiago Bulat
@Santiagobulat



Reestructuración de deuda Ecuador


97% de aceptación.
Redujo US$ 1.540 millones de capital
Redujo pagos por US$ 10.000 millones en los proximos 5 años
Bajó la tasa promedio de 9,2% a 5,3%
Duplicó el plazo promedio de 6 a 12 años
Primeros dos años no se pagan intereses
 
Marcelo Bonelli
@BonelliOK



URGENTE


Mañana los lobos de Wall Street anuncia aceptación del acuerdo

Ahora, Guzmán ultima detalles con los bonistas

Hace horas, Guzmán le explicó el alcance del acuerdo a CFK en persona

Cristina avaló negociación

La firma se hace a un valor presente de 54,82 %
 
Non me ne v
Para los economistas, el inminente acuerdo por la deuda tendrá un impacto positivo en el mercado pero no es una solución definitiva

Especialistas coincidieron al afirmar que el acuerdo con los bonistas para reestructurar USD 65.000 millones traerá alivio en términos financieros, hará caer el riesgo país y habilitará a las provincias a reestructurar sus propias deudas. A la vez, quedarán por resolverse otros interrogantes

Por Daniel Blanco Gómez
4 de Agosto de 2020





En medio de insistentes rumores de un acuerdo entre Argentina y sus acreedores para la reestructuración de una deuda externa de USD 65.000 millones y a un día para que finalice el plazo planteado por el Gobierno para concluir las negociaciones, economistas consultados por Infobae coincidieron al afirmar que el canje significa un alivio, pero no una solución definitiva para la economía argentina.

Para Federico Furiase, director de la consultora EcoGo, si se confirma la expectativa de hoy de un canje con los principales acreedores adentro y altas chances de tener un canje que activen las cláusulas de acción colectiva (CACs) “la brecha entre el dólar oficial y los paralelos puede bajar algo más y los precios de los bonos podrían acercarse a la zona de 55 -los cortos- y 50 los largos, si además hay expectativas de un nuevo acuerdo con el Fondo Monetario Internacional (FMI)”.

(...)

Gustavo Ber, economista del estudio homónimo, dijo a Infobae que de concretarse una exitosa reestructuración con los acreedores externos, es decir que el país alcance una elevada adhesión suficiente para activar las CACs (cláusulas de acción colectiva) y evitar holdouts, “el panorama para los activos financieros es positivo, más allá de ha se ha venido descontando una favorable resolución en el mercado”.

(...)


En esa misma línea opinó el analista y operador financiero Christian Buteler, quien destacó que en caso de haber un acuerdo de la deuda el mercado va a reaccionar bien. “No es que espere un salto enorme. El mercado hace rato que apuesta por la solución de la deuda. Pero va a tener una reacción positiva”, consideró.

“En la macroeconomía estamos más complicados. Argentina caería entre 12 y 15% este año y el déficit fiscal va a estar entre 7 y 10 por ciento. Además, podés arreglar la deuda pero no tenés acceso al mercado por 18 a 24 meses”, advirtió.

(...)

Según Nery Persichini, Head of Strategy de GMA Capital, en líneas generales, “hay espacio para una revalorización de corto plazo para los activos financieros”.

“Según la propuesta de julio del Gobierno, con una tasa de descuento del 10%, los bonos pueden subir 18% en dólares. Si hay una mejora económica, el espacio de mejora es mayor”, afirmó.

(...)


Agustín Etchebarne, economista y director de la Fundación Libertad y Progreso dijo a Infobae que un acuerdo es positivo pero significa que inmediatamente la Argentina tenga acceso al mercado de capitales.

En los próximos meses vamos a ver una recuperación. Pero lamentablemente creo que la misma no va a llegar a los valores que teníamos en 2017 y ni siquiera en 2018. Luego vamos a tener problemas en la macro porque continúa el déficit fiscal y se va acumulando toda una masa monetaria que en algún momento va a tener problema”, planteó.

(...)

Por último, Francisco Gismondi, director de Macroeconomía de Empiria Consultores sostuvo que un avance hacia el canje es positivo. “La diferencia entre las posiciones era mínima y el default no le servía ni a Argentina, ni a los bonistas. Lograr un canje con alta adhesión es condición necesaria, pero no suficiente. Es necesario avanzar en un plan fiscal, monetario y financiero que baja la incertidumbre”, consideró en línea con sus colegas.

(...)


Ed ora il mio parere, immutato: l'accordo è positivo, ma non risolve alcun problema. Sposta di qualche anno più avanti la prossima crisi.

Non me ne volere ma ribadisco anche il mio : un paese che non ha credibilità per rollare le scadenze, non risolve nessun poblema, nemmeno se ristruttura ad un n.p.v. di 20.
Ergo, le condizioni concordate sono pressoche ininfluenti sulla soluzione del problema di fondo che è quello della credibilità.
 
Non me ne v

Non me ne volere ma ribadisco anche il mio : un paese che non ha credibilità per rollare le scadenze, non risolve nessun poblema, nemmeno se ristruttura ad un n.p.v. di 20.
Ergo, le condizioni concordate sono pressoche ininfluenti sulla soluzione del problema di fondo che è quello della credibilità.
Bravo!! Il problema è proprio la loro credibilità uguale a zero!!!!!
 
Non me ne v

Non me ne volere ma ribadisco anche il mio : un paese che non ha credibilità per rollare le scadenze, non risolve nessun poblema, nemmeno se ristruttura ad un n.p.v. di 20.
Ergo, le condizioni concordate sono pressoche ininfluenti sulla soluzione del problema di fondo che è quello della credibilità.

Pochi paesi in area Latam hanno credibilità, eppure continuano a rollare il debito a tassi piuttosto bassi.
L'Ecuador ha risolto in pochi mesi mentre l'Argentina resta ancora in trattative ... ed è passato quasi un anno dall'annuncio di Fernandez di ristrutturazione "amichevole".
A mio avviso, i bondholder avrebbero dovuto chiudere già da un pò di mesi.

E' chiaro che hanno strappato qualche dollaro in più ma il problema di fondo rimane ... dato che il debito non viene tagliato, ma spostato solo più in là.
L'Argentina guadagna qualche anno di tranquillità sull'onere del debito, ma le macerie del post-Covid saranno gigantesche.
Se l'obiettivo originale era di assicurare tre/quattro anni di tregua a Fernandez per cercare di rivoltare l'economia del paese, ora la missione è quasi impossibile.

Con l'industria in ginocchio ed un cambio in nero cresciuto a dismisura resta solo Vaca Muerta a creare un barlume di speranza.
Ma anche su questo fronte il futuro è molto incerto.
Del resto, chi investe in Argentina si assume tutti i rischi (ed i vantaggi) del caso.
 
Pochi paesi in area Latam hanno credibilità, eppure continuano a rollare il debito a tassi piuttosto bassi.
L'Ecuador ha risolto in pochi mesi mentre l'Argentina resta ancora in trattative ... ed è passato quasi un anno dall'annuncio di Fernandez di ristrutturazione "amichevole".
A mio avviso, i bondholder avrebbero dovuto chiudere già da un pò di mesi.

E' chiaro che hanno strappato qualche dollaro in più ma il problema di fondo rimane ... dato che il debito non viene tagliato, ma spostato solo più in là.
L'Argentina guadagna qualche anno di tranquillità sull'onere del debito, ma le macerie del post-Covid saranno gigantesche.
Se l'obiettivo originale era di assicurare tre/quattro anni di tregua a Fernandez per cercare di rivoltare l'economia del paese, ora la missione è quasi impossibile.

Con l'industria in ginocchio ed un cambio in nero cresciuto a dismisura resta solo Vaca Muerta a creare un barlume di speranza.
Ma anche su questo fronte il futuro è molto incerto.
Del resto, chi investe in Argentina si assume tutti i rischi (ed i vantaggi) del caso.
Ultima.a replica e poi ognuno si tiene le sue opinioni : chi rolla a tassi bassi, evidentemente ha credibilità e non rolla per intercessione divina.
Continui a confondere, secondo me sbagliando decisamente, le condizioni della ristrutturazione con i problemi di fondo di un paese che ha un rapporto debito/pil del tutto fisiologico e che molti vorrebbero, e dopo l'accordo di ieri un costo del debito da investiment grade.
Ergo : il problema sono gli argentini, non i creditori esosi.
Per il resto, la pandemia con cui fare i conti ce l'hanno tutti.
L'Argentina con una classe dirigente che dimostrasse capacità, oggi ha le carte in regola per mettersi alle spalle definitivamente la sua lunga storia di defaultatrice seriale.
Anche grazie a BlackRock & c.
Per quanto mi riguarda : chapeau.
 
molti argentini, così come molti italiani, dovrebbero iniziare a pensare anche a lavorare e non a vivere di assistenza, ma questo è un altro problema
 
Ultima.a replica e poi ognuno si tiene le sue opinioni : chi rolla a tassi bassi, evidentemente ha credibilità e non rolla per intercessione divina.
Continui a confondere, secondo me sbagliando decisamente, le condizioni della ristrutturazione con i problemi di fondo di un paese che ha un rapporto debito/pil del tutto fisiologico e che molti vorrebbero, e dopo l'accordo di ieri un costo del debito da investiment grade.
Ergo : il problema sono gli argentini, non i creditori esosi.
Per il resto, la pandemia con cui fare i conti ce l'hanno tutti.
L'Argentina con una classe dirigente che dimostrasse capacità, oggi ha le carte in regola per mettersi alle spalle definitivamente la sua lunga storia di defaultatrice seriale.
Anche grazie a BlackRock & c.
Per quanto mi riguarda : chapeau.

Amico mio, gli argentini non hanno più un dollaro ... Macri ha sostenuto il peso svuotando le casse le Banco Central e si è indebitato grazie al FMI.
Il punto è che con riserve liquide attorno ai 10 MLD non vai da nessuna parte.
Per il resto concordo, i colpevoli sono gli stessi argentini.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto