Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (3 lettori)

drbs315

Forumer storico
uscito da baires 2020 a 62,75 otc ( su piazza tedesche si vendeva meglio...)

Provato anch'io, ma ho messo 63,25 come limite e infatti non mi hanno eseguito (volevo vendere, però, solo 1/5 dell'esposizione).
Non mi dispiace cmq troppo, continua a convincermi di + la situazione argentina di quella venezuelana (o di altri debitori a noi molto + prossimi, calcolando anche lo yield, ovviamente), peccato per lo warrant che mi è scappato per tirchieria..
 

capt.harlock

MENA IL CAMMELLO FAN CLUB
Provato anch'io, ma ho messo 63,25 come limite e infatti non mi hanno eseguito (volevo vendere, però, solo 1/5 dell'esposizione).
Non mi dispiace cmq troppo, continua a convincermi di + la situazione argentina di quella venezuelana (o di altri debitori a noi molto + prossimi, calcolando anche lo yield, ovviamente), peccato per lo warrant che mi è scappato per tirchieria..


ciao drb, e' dispiaciuto pure a me cedere le baires, rimango solo con le tragas (bid otc 97 che e' il mio pmc)
pure a me e' sempre piaciuta piu' arg di venezuela, infatti su quelle non sono entrato


continuo a fare un po' di trading con le ypf azioni
 

ficodindia

Forumer storico
Argentina verso la normalizzazione?

A tal proposito sono interessanti gli articoli qui sotto.

JPMorgan Bets 46% Surge Not Done With Bond Buy: Argentina Credit

In particolare si evidenzia che:

<<Argentina revamped its economic data indexes earlier this year at the behest of the IMF, which had censured the country for inaccurate inflation and growth figures in 2013. It has also settled with five companies in the World Bank’s arbitration arm and is in negotiations with the Paris Club of creditors.
“Investors are pretty convinced that a new political force at the new elections will continue to normalize the country’s relations with international investors,” Roche said. >>

JPMorgan Bets 46% Surge Not Done With Bond Buy: Argentina Credit - Bloomberg

Tango bond: Buenos Aires torna sul mercato?
Il Caffè Geopolitico
http://www.ilcaffegeopolitico.org/16060/tango-bond-buenos-aires-torna-sul-mercato


Anche il contenzioso con il fondo avvoltoio pare possa avere un esito positivo per l'Argentina grazie all'intervento (tacito) di Obama.
ARGENTINA: si avvicina esito del tribunale, ma i mercati sono molto fiduciosi | IntermarketAndMore
 
Ultima modifica:

fagiano83

Nuovo forumer
C'è qualche sito dove si può vedere se si stanno acquistando titoli argentini? Cioè i volumi in acquisto dei singoli titoli? Grazie
 

ficodindia

Forumer storico
Quadro macroeconomico dell'economia argentina.

POLITICA ECONOMIA
Nel corso del 2013 la progressiva riduzione del surplus commerciale ha costituito un problema rilevante per il governo alle prese con
un aumento del deficit fiscale, crescente inflazione, continua pressione sul tasso di cambio e costante caduta delle riserve valutarie.
Non avendo accesso al mercato internazionale dei capitali, l'Argentina puo' attualmente contare solo sulle entrate derivanti dalle
esportazioni per accantonare riserve internazionali e far fronte ai suoi debiti in valuta estera. Soprattutto il passaggio da esportatore
ad importatore netto di energia (dal 2011) ha avuto per l’Argentina pesanti riflessi negativi sulla bilancia commerciale e delle partite
correnti. Il Governo ha reagito al deficit di queste ultime incrementando le restrizioni alle esportazioni, all’acquisto di valuta estera e
all’esportazione dei dividendi.
Dopo le elezioni di medio termine dell’ottobre 2013 – a seguito di cambi introdotti dalla Presidente Cristina Fernández de Kirchner
nella squadra di governo – sono state adottate misure per la correzione delle evidenti distorsioni macroeconomiche e per contenere
l’inflazione.
Esaurita la possibilitá di finanziare programmi infrastrutturali per rilanciare l'economia attraverso entrate fiscali, politica monetaria
espansiva e riserve valutarie, allo scopo di ottenere l’apertura di linee di credito ed attrarre investitori, il Governo sta cercando di
normalizzare le sue relazioni con le istituzioni finanziarie internazionali attraverso il rilancio delle negoziazioni con il Club di Parigi
(per circa 9 miliardi di dollari) e con i detentori dei “tango bond”. Inoltre è stato raggiunto un accordo con la spagnola Repsol per
l’espropriazione delle sue quote nella YPF.
Sul tema "tango bond" vale la pena ricordare che, con due distinte operazioni di cambio nel 2005 e nel 2010, l’Argentina ne ha
ristrutturato più del 92% del suo debito, con un taglio sul capitale per i bonisti di circa il 70%. Sono tuttavia ancora aperti ricorsi degli
"holdouts" e all'International Centre for Settlement of Investment Disputes della Banca Mondiale (ICSID). Per quanto riguarda i
primi, in agosto 2013 la Presidente Kirchner ha annunciato la riapertura dei termini per lo scambio dei titoli in default.
Nell’ottobre 2013, e’ stato inoltre raggiunto un accordo transattivo extragiudiziale a Washington tra il Governo argentino e cinque
aziende straniere (Azurix, Blue Ridge, Vivendi, Continental Casualty e National Grid) su altrettante sentenze arbitrali definitive
sfavorevoli a Buenos Aires emesse dall'ICSID e dall'UNCITRAL (United Nations Commission on International Trade Law).
Nel gennaio 2014 la Banca Centrale ha svalutato il peso di circa il 20% e contestualmente annunciato l’aumento del tasso di
interesse di base (fino al 25,6%), allo scopo di ridurre la base monetaria di pesos circolante ed una flessibilizzazione nell'acquisto di
dollari da parte di privati (a determinate condizioni) per ridurre inflazione e pressione sul tasso di cambio pesos/dollaro.
In marzo 2014 il governo ha inoltre anticipato di voler tagliare del 20% i sussidi ai prezzi di gas e acqua destinati ad uso privato e
commerciale (esentando settore industriale e i ceti a basso reddito) allo scopo di ridurre il crescente deficit fiscale.

Fonte:http://www.infomercatiesteri.it/public/rapporti/r_36_argentina.pdf

 

fabriziof

Forumer storico
POLITICA ECONOMIA
Nel corso del 2013 la progressiva riduzione del surplus commerciale ha costituito un problema rilevante per il governo alle prese con
un aumento del deficit fiscale, crescente inflazione, continua pressione sul tasso di cambio e costante caduta delle riserve valutarie.
Non avendo accesso al mercato internazionale dei capitali, l'Argentina puo' attualmente contare solo sulle entrate derivanti dalle
esportazioni per accantonare riserve internazionali e far fronte ai suoi debiti in valuta estera. Soprattutto il passaggio da esportatore
ad importatore netto di energia (dal 2011) ha avuto per l’Argentina pesanti riflessi negativi sulla bilancia commerciale e delle partite
correnti. Il Governo ha reagito al deficit di queste ultime incrementando le restrizioni alle esportazioni, all’acquisto di valuta estera e
all’esportazione dei dividendi.
Dopo le elezioni di medio termine dell’ottobre 2013 – a seguito di cambi introdotti dalla Presidente Cristina Fernández de Kirchner
nella squadra di governo – sono state adottate misure per la correzione delle evidenti distorsioni macroeconomiche e per contenere
l’inflazione.
Esaurita la possibilitá di finanziare programmi infrastrutturali per rilanciare l'economia attraverso entrate fiscali, politica monetaria
espansiva e riserve valutarie, allo scopo di ottenere l’apertura di linee di credito ed attrarre investitori, il Governo sta cercando di
normalizzare le sue relazioni con le istituzioni finanziarie internazionali attraverso il rilancio delle negoziazioni con il Club di Parigi
(per circa 9 miliardi di dollari) e con i detentori dei “tango bond”. Inoltre è stato raggiunto un accordo con la spagnola Repsol per
l’espropriazione delle sue quote nella YPF.
Sul tema "tango bond" vale la pena ricordare che, con due distinte operazioni di cambio nel 2005 e nel 2010, l’Argentina ne ha
ristrutturato più del 92% del suo debito, con un taglio sul capitale per i bonisti di circa il 70%. Sono tuttavia ancora aperti ricorsi degli
"holdouts" e all'International Centre for Settlement of Investment Disputes della Banca Mondiale (ICSID). Per quanto riguarda i
primi, in agosto 2013 la Presidente Kirchner ha annunciato la riapertura dei termini per lo scambio dei titoli in default.
Nell’ottobre 2013, e’ stato inoltre raggiunto un accordo transattivo extragiudiziale a Washington tra il Governo argentino e cinque
aziende straniere (Azurix, Blue Ridge, Vivendi, Continental Casualty e National Grid) su altrettante sentenze arbitrali definitive
sfavorevoli a Buenos Aires emesse dall'ICSID e dall'UNCITRAL (United Nations Commission on International Trade Law).
Nel gennaio 2014 la Banca Centrale ha svalutato il peso di circa il 20% e contestualmente annunciato l’aumento del tasso di
interesse di base (fino al 25,6%), allo scopo di ridurre la base monetaria di pesos circolante ed una flessibilizzazione nell'acquisto di
dollari da parte di privati (a determinate condizioni) per ridurre inflazione e pressione sul tasso di cambio pesos/dollaro.
In marzo 2014 il governo ha inoltre anticipato di voler tagliare del 20% i sussidi ai prezzi di gas e acqua destinati ad uso privato e
commerciale (esentando settore industriale e i ceti a basso reddito) allo scopo di ridurre il crescente deficit fiscale.

Fonte:http://www.infomercatiesteri.it/public/rapporti/r_36_argentina.pdf

al quadretto idilliaco manca solo il piccolo particolare che ,a meno di sorprese poco probabili , hanno di fatto defaultato sul warrant
 

ficodindia

Forumer storico
Il default è inevitabile?

Il problema dell'Argentina è rappresentato dalla carenza di capitali, la cui fuga, a causa del controllo sui flussi imposto dal governo ha determinato una carenza di finanziamenti che pesa tra l'altro sul livello delle riserve della banca centrale. Per evitare il default l'Argentina deve necessariamente cambiare la propria politica finanziaria. Innanzi tutto dovrebbe risolvere definitivamente, cosa credo che stia facendo, il contenzioso in corso con i creditori riguardante il default del 2001. La soluzione positiva di tale contenzioso e la normalizzazione dei rapporti col FMI dovrebbe rendere accessibili il finanziamento sui mercati internazionali. Tali finanziamenti dovrebbero esser indirizzati verso l'economia reale, ossia verso le imprese operanti soprattutto nei settori, ad. esempio delle infrastrutture, delle nuove tecnologie ecc., in cui v'è carenza di prodotti rispetto alla domanda. Tale carenza è una causa fondamentale della pericolosa inflazione in corso. Insomma immettere liquidità senza mirare a superare le strozzature del sistema economico, imporre restrizioni alla circolazione dei capitali sono soluzioni che alimentano inflazione, svalutazione del cambio, riduzione delle riserve della banca centrale e conseguente default sul debito estero. Da quando precede si può affermare che l'Argentina è ad un bivio la cui scelta è eminentemente politica in quanto tecnicamente un nuovo default è evitabile considerando le enormi potenzialità in termini di risorse economiche del paese.
 

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