Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (3 lettori)

tommy271

Forumer storico
La 993 , come detto, e' l'isola di Pitcairn. Gli obbligazionisti di questo titolo sono i banditi dei banditi (cioe' l'Argentina professionista in default).

Non e' ristrutturabile :
soggettivamente nei 50 milioni outstanding rimasti della fallita ristrutturazione di alcuni mesi fa e' presente in pratica solo il retail; nell'ultima ristrutturazione l'Argentina, come Novo Banco o il Belize, non ha nemmeno, salvo ai rarissimi professionali, chiesto di votare (es. le banche che hanno chiesto il consenso anche al retail si sono poi viste respingere al passo successivo). Il retail nelle scadenze diverse dalla 993 ha potuto solo "subire" le scelte altrui;
oggettivamente : viste le CAC alte , non sono riusciti ad imporre la ristrutturazione nel giro prima (quando gli istituzionali hanno accettato), figuriamoci ora.

Se ci sara' un'altro tentativo di ristrutturazione dell'intera deuda verra' sicuramente inclusa, ma gli obbligazionisti decideranno uti singuli (vista la impossibilita' di arrivare a maggioranze) e , se faranno come al giro prima, nemmeno saranno interpellati i non professionali.

Nei vari paper che ho letto , post ristrutturazione, neanche viene nominata (neanche due milioni di cedole l'anno). Dimenticata come Pitcairn. L'unica soluzione e' mandare un cacciatorpediniere fino a Pitcairn e rasarla (cioe' non pagare, con tutto quello che ne consegue). Ne varra' la pena ? .

Concordo anch'io con te.
La "993" solo in caso di hard default potrà venire affondata.
Se verrà consolidata la prassi cui abbiamo assistito lo scorso anno (e benedetta da FMI ed istituzioni finanziarie internazionali) di una ristrutturazione in versione "legalizzata" molto difficilmente si potranno raggiungere le maggioranze richieste.
Su questa stessa linea d'onda è seguito poi il default morbido e legale dell'Ecuador.
E, poi come dici tu, su questo titolo non ne vale la pena.
 

tommy271

Forumer storico
Io non ho detto che non ne valga la pena, ho lasciato il punto interrogativo. :)

Giusto.
Aggiungo che vale la pena includerlo se si tratta di effettuare un hard default, a quel punto dentro tutti.

Ma se si tratta di intavolare una negoziazione con una miriade di bondholder cani sciolti senza capicordata, aprire costose trattativa (con chi?) per raggiungere l'85% dei resilienti rimasti dall'ultimo default per ristrutturare una pochezza che genera oneri di circa 3,5% l'anno (sotto il tasso di prestito FMI) credo che nessuna società di consulenza arriverebbe a considerazioni diverse dalle nostre.

Detto questo, rimarco che stiamo parlando di bond spazzatura della peggior specie che manco raccolgono gli hedge-fund.
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
Giusto.
Aggiungo che vale la pena includerlo se si tratta di effettuare un hard default, a quel punto dentro tutti.
Ben detto.
Per me , e per una volta mi scopro, ne vale la pena (di non onorarla), come anche da te rilevato, solo se giocano all'hard default su tutta la linea.
Ma rimanere con una macchia di questo tipo (che come sappiamo porta problemi non piccoli se si vuol tornare ad emettere) solo per questa cac.cola lo trovo altamente improbabile.
OTC e' sostanzialmente illiquida e l'unico mercatino reattivo italico e' sostanzialmente liquido per quantitativi piccoli, se si va oltre i 100k si ha forti problemi.
 

marcob77

Moderator
Ben detto.
Per me , e per una volta mi scopro, ne vale la pena (di non onorarla), come anche da te rilevato, solo se giocano all'hard default su tutta la linea.
Ma rimanere con una macchia di questo tipo (che come sappiamo porta problemi non piccoli se si vuol tornare ad emettere) solo per questa cac.cola lo trovo altamente improbabile.
OTC e' sostanzialmente illiquida e l'unico mercatino reattivo italico e' sostanzialmente liquido per quantitativi piccoli, se si va oltre i 100k si ha forti problemi.
Ma un hard default, visto tutto quello che è accaduto con la precedente esperienza, lo vorrebbe qualcuno? E' vero che possono verificarsi situazioni che potrebbero far precipitare il tutto, mi sembra però che il "default" pilotato sia quasi una consuetudine accettata dai "mercati". Che ne pensate?
 

breni

Forumer attivo
La 993 , come detto, e' l'isola di Pitcairn. Gli obbligazionisti di questo titolo sono i banditi dei banditi (cioe' l'Argentina professionista in default).

Non e' ristrutturabile :
soggettivamente nei 50 milioni outstanding rimasti della fallita ristrutturazione di alcuni mesi fa e' presente in pratica solo il retail; nell'ultima ristrutturazione l'Argentina, come Novo Banco o il Belize, non ha nemmeno, salvo ai rarissimi professionali, chiesto di votare (es. le banche che hanno chiesto il consenso anche al retail si sono poi viste respingere al passo successivo). Il retail nelle scadenze diverse dalla 993 ha potuto solo "subire" le scelte altrui;
oggettivamente : viste le CAC alte , non sono riusciti ad imporre la ristrutturazione nel giro prima (quando gli istituzionali hanno accettato), figuriamoci ora.

Se ci sara' un'altro tentativo di ristrutturazione dell'intera deuda verra' sicuramente inclusa, ma gli obbligazionisti decideranno uti singuli (vista la impossibilita' di arrivare a maggioranze) e , se faranno come al giro prima, nemmeno saranno interpellati i non professionali.

Nei vari paper che ho letto , post ristrutturazione, neanche viene nominata (neanche due milioni di cedole l'anno). Dimenticata come Pitcairn. L'unica soluzione e' mandare un cacciatorpediniere fino a Pitcairn (o a Mompracem) e rasarla (cioe' non pagare, con tutto quello che ne consegue). Ne varra' la pena ?
più o meno è quel che penso anche io; anche se pochi mesi fa, appena dopo l'ultima ristrutturazione, quando la 993 è rimasta fuori, i prezzi sono scesi parecchio; in molti, me compreso, ritenevano probabile una nuova offerta o mesi di attesa di comunicazioni da parte dell'Argentina, e poco probabile il pagamento degli interessi...poi è arrivata la lieta sorpresa.

Se fosse arrivata una nuova offerta, invece del pagamento degli interessi, e magari si fosse ancora oggi con la trattativa aperta ed i pagamenti bloccati per chi non avesse aderito, non credo che la cosa avrebbe reso particolarmente peggiore la situazione dell'argentina, rispetto all'attuale. Dal 2000, prima di sanare il default per tornare sui mercati, passarono parecchi anni.

In sostanza condivido il ragionamento sulla scarsa convenienza a coinvolgere la 993 in una ristrutturazione soft, se poi la realtà seguirà i nostri ragionamenti o altre strade, lo vedremo. Senza dimenticare che anche nel caso di nuova ristrutturazione con lieto fine per la 993 si potrebbero vedere comunque prezzi parecchio più bassi degli attuali, per molti mesi
 

breni

Forumer attivo
Ma un hard default, visto tutto quello che è accaduto con la precedente esperienza, lo vorrebbe qualcuno? E' vero che possono verificarsi situazioni che potrebbero far precipitare il tutto, mi sembra però che il "default" pilotato sia quasi una consuetudine accettata dai "mercati". Che ne pensate?
Secondo me nel caso di nuova ristrutturazione, potendo scegliere, sia il governo argentino, sia l'imf dovrebbero preferire nuovamente una ristrutturazione soft rispetto ad un default disordinato e prolungato. Però parliamo di ristrutturazioni soft per modo di dire... Se tra 2-3 anni, appena siano risalite un po' le cedole e l'argentina debba iniziare a rimborsare il capitale su qualche titolo, si riportano verso zero le cedole e si rinvia di altri 4 o 5 anni l'inizio dei rimborsi del capitale, con inflazione Us ed europea non più contenute come negli ultimi 10 anni, probabilmente si prosegue con titoli a 28-40.

Si resta sempre in attesa della rinascita, in attesa che l'Argentina sappia usare quei 4-5 anni di bassi esborsi ottenuti grazie ad una ristrutturazione, per rifarsi una reputazione, rimpinguare le riserve in valuta estera, abbandonare politiche monetarie dannose e portarsi su una strada virtuosa.

E' che secondo me 4-5 anni sono troppo pochi per cambiamenti incisivi e così è possibile prevalga l'idea: "tanto non ce la faremo a ripagare, è impossibile e troppo oneroso, meglio ristrutturare"
vedremo...
 

breni

Forumer attivo
Ma un hard default, visto tutto quello che è accaduto con la precedente esperienza, lo vorrebbe qualcuno? E' vero che possono verificarsi situazioni che potrebbero far precipitare il tutto, mi sembra però che il "default" pilotato sia quasi una consuetudine accettata dai "mercati". Che ne pensate?
ho ripensato un po' oggi alla questione ed ho un po' cambiato idea; nel caso di nuovo default nei prossimi anni, la ristrutturazione del 2020 verrebbe considerata troppo poco incisiva, un errore che non ha consentito il ritorno verso la stabilità economica. E credo che vi sarebbero motivi per concordare, era già un parere diffuso un anno fa. E molti (politici argentini, economisti, esponenti dell'imf) si chiederebbero: dobbiamo rifare lo stesso errore rischiando fortemente una nuova ristrutturazione magari tra altri 4 anni?

Secondo me vi sarebbe una spinta forte da parte di molti, verso una ristrutturazione più incisiva che consenta un periodo di recupero maggiore e dia qualche possibilità in più di tornare sul mercato dei capitali con nuove emissioni prima di dover sostenere oneri importanti.

Anche per gli obbligazionisti la recente ristrutturazione "soft" per ora è andata male, i prezzi son bassissimi. E che prezzi si avrebbero nel caso di nuova ristrutturazione soft, sulla linea dell'ultima, tra 3 anni? Verrebbe nuovamente percepita come non risolutiva.

Naturalmente si spera di non arrivare a questo scenario, si spera vengano accumulate riserve valutare sufficienti nei prossimi 2 anni; però insomma, se vi si arriva (e sappiamo tutti che non dovrebbe esser considerata cosa improbabile), non è detto vi sia diffuso consenso verso una ristrutturazione soft simile all'ultima
 
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marcob77

Moderator
ho ripensato un po' oggi alla questione ed ho un po' cambiato idea; nel caso di nuovo default nei prossimi anni, la ristrutturazione del 2020 verrebbe considerata troppo poco incisiva, un errore che non ha consentito il ritorno verso la stabilità economica. E credo che vi sarebbero motivi per concordare, era già un parere diffuso un anno fa. E molti (politici argentini, economisti, esponenti dell'imf) si chiederebbero: dobbiamo rifare lo stesso errore rischiando fortemente una nuova ristrutturazione magari tra altri 4 anni?

Secondo me vi sarebbe una spinta forte da parte di molti, verso una ristrutturazione più incisiva che consenta un periodo di recupero maggiore e dia qualche possibilità in più di tornare sul mercato dei capitali con nuove emissioni prima di dover sostenere oneri importanti.

Anche per gli obbligazionisti la recente ristrutturazione "soft" per ora è andata male, i prezzi son bassissimi. E che prezzi si avrebbero nel caso di nuova ristrutturazione soft, sulla linea dell'ultima, tra 3 anni? Verrebbe nuovamente percepita come non risolutiva.

Naturalmente si spera di non arrivare a questo scenario, si spera vengano accumulate riserve valutare sufficienti nei prossimi 2 anni; però insomma, se vi si arriva (e sappiamo tutti che non dovrebbe esser considerata cosa improbabile), non è detto vi sia diffuso consenso verso una ristrutturazione soft simile all'ultima
Certo che il COVID non ha aiutato..
 

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