Però è pallosissima
![Stick Out Tongue :p :p](https://cdn.jsdelivr.net/joypixels/assets/8.0/png/unicode/64/1f61b.png)
Al confronto The end dei Doors è una marcetta.
Mai avrei immaginato di abbinare Baleng alla performer
islandese. Sei sorprendente caro Baleng.
Beh, ci son cascato sopra per il titolo: Virus. E allora, ricordandomi che era una ragazza belloccia (e che mi ricordava antiche storie), non avendo ovviamente mai ascoltato nulla di lei e volendo pure "con i nuovi mezzi" vedere com'è in realtà, ho pure messo su il video, prima volta in questa vita. E ho appreso che la "ragazza" ora ha 54 anni e li porta malino, con una certa durezza. Che sin da piccola si è molto autoconsiderata, accentrando e manovrando il mondo in funzione sua, e anche questo mi ricordava qualcosa. Insomma, che per lei esiste solo lei, ma anche che la voce ce l'aveva.
Soprattutto, però, ho visto scenografie non banali, video con una certa ambizione, e una differenza da tutto il rockettame in cui la batteria ha costantemente la funzione che avrebbero le grosse pennellate nere di MIrò sopra la Gioconda, ovvero quella delle petulanti guide nelle visite ai musei. Una funzione diversa della percussione, e quindi un migliore rapporto con i suoni. Ricavando l'impressione che la ragazza sapesse gestire i collaboratori e ne ricavasse risultati anche ottimi (v. video qui sotto) sul piano visivo, e accettabili sul piano musicale.
Poiché distinguo tra musiche create per l'anima e per i sentimenti, che sono quelle che si consumano, nelle quali le novità devono essere po-chis-si-me, affinché non facciano pensare; musiche di consumo, come appunto si dice. E musiche create per l'io, in cui il nuovo ne è il nerbo e serve ad aprire orizzonti e far procedere la civiltà e la cultura: ecco che qui non ho visto solo l'aspetto ripetitivo, consolatorio. Semplificando, può darsi che vi fosse anche una ricerca artistica tesa a creare qualcosa di nuovo senza porsi a 90° verso il gusto del pubblico. Un po' come certe musiche di balletto ottocentesche create da compositori di un certo livello. Una via di mezzo, certo poi condita da immagini interessanti. Che tutto ciò possa risultare noioso dipende da quanto vi si cerca. Personalmente, si perdoni il bisticcio, cerco la ricerca. E siccome la produzione musicale per il vasto pubblico, dal dopo i Beatles, che qualcosa di valido conservavano, si è orientata verso il puro chiasso, dove non riesco a vedere differenze e individualità più alte di un sasso in autostrada, e che mi annoiano profondamente le poche volte che non mi disturbano fisicamente, ben venga chi, nel suo narcisismo, prova a creare prodotti dove l'udito sia ancora considerato un senso da rispettare e non una tabe di cui vergognarsi.
Posto qui di seguito qualcosa di "noioso"
Messiaen. Si tratta di musica il cui ascolto implica anche una dose di fatica, di dedizione, dove anche l'ascoltatore dev'essere attivo. Se invece non si vuole pensare, o comunque attivarsi, non si godranno mai le profondità di partiture come questa. Come ultimo esempio, non ho mai sfogliato un giallo, ma mi sono goduto a gogò "mattoni" come Guerra e pace, i Promessi sposi e altri classici di cui si ha paura proprio perché non si vuole più essere attivi nell'affrontare l'arte.
Lo stesso discorso si potrebbe fare per le arti visive ...