ROMA, 22 DIC - ''Alla luce di un previsto calo degli
investimenti e in un contesto in cui tutti i dati congiunturali
a disposizione indicano un peggioramento del quadro economico
italiano - si legge nel rapporto - i tassi di crescita
tendenziali degli impieghi bancari alle imprese non finanziarie
continuano a mantenersi sopra la media degli ultimi dieci anni
(+8,4% la crescita tendenziale ad ottobre e +10,7% a settembre).
Nel periodo compreso fra maggio e ottobre 2008 il tasso di
crescita tendenziale e' risultato pari, in media, al +10,8%''.
In linea con le previsioni di Bankitalia, anche per l'Abi
''si prevede una diminuzione della domanda di prestiti da parte
delle imprese, a fronte di una crescita tendenzialmente stabile
dell'offerta di finanziamenti da parte delle banche. Cosi' come
nel 2008, anche e soprattutto nel 2009 l'attivita' bancaria
dovrebbe segnare un rallentamento in conseguenza della
recessione economica; il 2010 dovrebbe invece registrare
un'accelerazione dei finanziamenti bancari. Gli impieghi
complessivi, cresciuti nel 2007 del 9,9%, dovrebbero espandersi
del 5,9% e del 5,5% rispettivamente nel 2008 e nel 2009, mentre
nel 2010 le attese sono per una crescita del 7,6%''.
Nonostante il rallentamento degli impieghi, le turbolenze
legate alla crisi finanziaria dovrebbero implicare una crescita
della raccolta nel 2008 superiore anche a quella registrata
l'anno passato (8% nell'anno in corso contro il 6,6% del 2007).
Nel successivo biennio la provvista complessiva sull'interno
dovrebbe invece rallentare progressivamente fino a portarsi al
6,1% nel 2010. Si prevede inoltre un'espansione dei depositi
poco superiore al 3% in media d'anno nel biennio prossimo,
mentre dovrebbe essere sostenuta la dinamica delle obbligazioni
con una crescita del 14,2% nel 2008 e del 10% circa nel biennio
successivo. Per quanto concerne le sofferenze, al netto delle
svalutazioni, segneranno una sostanziale stabilita' nel 2008
(+0,1%) e aumenteranno del 3,7% circa nel 2009-10. In rapporto
agli impieghi le sofferenze nette evidenzieranno una sostanziale
stabilita' sul livello registrato nello scorso anno (1,1%), sia
nel 2008 che nel prossimo biennio. La crisi finanziaria e la
recessione economica non dovrebbero quindi incidere in misura
significativa sulla qualita' del credito italiano.
Alla luce dell'attesa contrazione degli utili nel biennio
2008-2009, il Roe ne risulterebbe evidentemente influenzato,
passando dal 9,7% del 2007 al 6,1% del 2008, per poi diminuire
fino al 4,6% nel 2009 e crescere al 4,7% nel 2010.
Per quanto riguarda il margine di interesse si stima che il
2008 possa chiudersi con una crescita del 3,9%, 3,5 punti al di
sotto di quella del 2007. Per il margine di intermediazione,
cresciuto nel 2007 dell'1,8%, si prospetta una chiusura d'anno
leggermente negativa (-0,3%); seguirebbe una sostanziale
stabilita' (+0,2%) e uno sviluppo del 3,5% nel 2010. Data la
stabilita' dei costi operativi su un trend di crescita, lungo
tutto il triennio di previsione, di poco inferiore al 2% medio
annuo, il risultato lordo di gestione dovrebbe diminuire del 3,2
e del 2,2% rispettivamente nel 2008 e nel 2009 (-0,6% nel 2007),
per poi tornare a crescere del 5,8% nel 2010.
(ANSA).