Ernst Junger scriveva molti anni orsono:
"si, chi se ne intendeva riusciva ad afferrare un filo su cui si annodavano dei pensieri singolari".
Spero che qualcuno di voi abbia comunque colto spunti interessanti da questa discussione all'apparenza inconcludente, in quanto non ho potuto offrire dei dati a supporto di alcuni pattern a cui ho rivolto l'attenzione.
Il filo evocato dal grande filosofo tedesco e' molto sottile. E' il filo su cui corre l'informazione e la conoscenza che si travasa, nell'eterna gara del "Guardie e Ladri" tra chi, per la sua veste istituzionale, si impegna continuamente nel tentativo di regolamentare i mercati secondo i dettami di un non meglio precisato "interesse pubblico", che tutti comprendiamo ed approviamo, e chi riesce a trovare o per caso, o con il data mining, delle possibilita' di intervento attraverso dei timing prestabiliti, la cui comprovata efficacia costringe il regolamentatore ad emettere nuovi regolamenti o attuare interventi discrezionali proprio per evitare la riproposizione degli stessi pattern.
Avevo ricordato che il pattern piu' noto in passato fu la sospensione automatica a -10% e poi a -5%, condizione eccezionale che verso gli anni 2000 si raggiungeva di frequente negli scambi anche per titoli a larga capitalizzazione, a seguito di vari errori degli operatori, di solito in tempi non prevedibili. Le immissioni di PDN ai tempi dei borsini costavano e le banche addebitavano la cosiddetta commissione di ineseguito, che alcuni ricorderanno. Poiche' il trading on line ha rivoluzionato clamorosamente qualsiasi tipo di barriera in ingresso permettendo quello che molti giudicano come il diritto democratico al trading, negli anni 2000 costava ben poca fatica posizionare degli ordini a durata giornaliera il cui tick fosse posizionato a -9,9% e a -4,9%. Alla fine il regolamentatore riusci' a porre fine a questo problema delle eccessive sospensioni, soprattutto al ribasso, aiutato in questo senso dall'addestramento degli operatori e dalla scarsa presenza a Milano di operatori dal trading algoritmico.
Quali sono allora i pattern odierni di "comprovata efficacia" che ancora resistono al tempo e agli interventi del regolamentatore ?
Beh, il mito che e' caduto e' l'applicazione pedissequa del regolamento di borsa. Il regolamentatore, Borsa Spa, decide di volta in volta e titolo su titolo quando sospendere in caso di rischio non specifico dell'azione.
La realta' attuale ?
L'attenzione e lo studio vanno indirizzati su altri segmenti di mercato diversi dal MTA, laddove ogni segmento di mercato italiano presenta le sue soglie specifiche di sospensione (ad esempio gli ETF hanno un regolamento specifico in materia di sospensioni, con alcuni ETF che ancora oggi presentano l'antica soglia del 10% di scostamento )
Si potrebbe scoprire che il filo sottile su cui si annodano i pensieri particolari, ma ben difficilmente in giornate che non sono di caos totale come l'odierna, permette di osservare con buona probabilita' che il regolamentatore si asterra' dalla discrezionalita' abituale proprio per non costituire un'ingombrante presenza limitativa degli scambi e far sentire troppo la sua presenza. Forse in una giornata caotica e piena di paure come l'odierna non era poi cosi' difficile determinare con esattezza i livelli di sospensione teorici di regolamento per alcuni titoli rispetto ai quali poi sarebbero partite le aste di volatilita'. Oppure, comportamento ancora molto piu' smart se si dispone di validi modelli di pricing sui titoli di stato, intervenire sui titoli di stato come era prassi ai vecchi tempi con le azioni in prossimita' della soglia di sospensione, per acquistare i titoli di stato riuscendo ad evitare che gli stessi continuamente vengano sospesi. E' infatti comprensibile - e non dico una grande scoperta - che le aste di volatilita' successive attirino molti istituzionali interessati ed aventi specifici software professionali utilizzati per le aste di volatilita', il cui comportamento tipico e' gonfiare i book di PDN inesistenti dall'apparente randomness e poi determinare i prezzi all'ultimo secondo con un rimescolamento non casuale di PDN.
A questo punto sull'argomento che ho introdotto ho detto davvero tutto, tutti i miei pensieri singolari che corrono sul filo dell'eterna disputa tra regolamentatore e "giocatori".
Ovviamente va ammonito che i tricks & tips (and chips
per individuare i livelli di intervento teorici prima che si attivino le sospensioni a lungo andare non hanno efficacia alcuna: occorrono dei robusti modelli di pricing, collaudati ed affidabili, per poter possedere la certezza che taluni livelli pre-sospensione sono interessanti piu' di quanto potrebbero esserlo le successive aste di volatilita che investiranno la presenza di operatori professionisti specializzati nel pricing, mentre altri livelli di intervento non lo sono e quindi diventa necessario selezionare i casi in cui e' preferibile l'astensione da qualsiasi tipo di operativita' alternativa..
Un saluto