Oh, forse mi sveglio ora, ma non è che anche a Voi sembri che cì sia qualche connivenza fra il "giglio magico" e le banche ? Quaqquaraquà come al solito dice una cosa e ne fa un'altra.
Saranno 
un po’ di più, rispetto a quanto previsto dalla prima versione del decreto, gli 
obbligazionisti subordinati di 
Banca Marche, 
Banca Etruria, 
Carife e 
CariChieti che otterranno il
 rimborso automatico dell’80% dei soldi persi. E avranno tempo fino a fine anno per chiedere l’indennizzo. 
A prevederlo è la nuova versione del decreto banche, modificato dalla commissione Finanze del Senato e su cui il governo, per bocca del ministro 
Maria Elena Boschi, 
ha ottenuto la fiducia con 169 sì e 70 contrari. 
Ma è polemica sulla norma che disciplina il “
patto marciano“, quello in base al quale la banca, in caso di 
inadempimento dell’imprenditore a cui ha fatto un prestito, può entrare in possesso del 
bene immobile messo a 
garanzia (a patto che non si tratti della prima casa) ma deve versargli la 
differenza tra il valore, 
stimato da un soggetto terzo, e l’importo del debito.
Nel testo, che ora tornerà alla Camera per il via libera definitivo senza modifiche, 
non c’è infatti traccia di un punto cruciale contenuto nel comunicato di Palazzo Chigi del 29 aprile, quando il consiglio dei ministri ha varato il decreto: vi si leggeva che
 “qualora il valore del bene sia inferiore al debito residuo, il debitore non dovrà corrispondere nulla al creditore”. 
Nel decreto questo non c’è scritto e sono stati respinti tutti gli emendamenti che chiedevano di specificarlo. 
Risultato: se il bene vale meno del dovuto, il debito non si estingue e anzi l’impresa debitrice dovrà ridare alla banca la 
differenza. 
Già mercoledì 
Giuseppe Vacciano, senatore del gruppo Misto, aveva denunciato che 
“nel decreto banche il governo 
smentisce se stesso a spese degli imprenditori” sostenendo che “siamo di fronte a una inspiegabile 
contraddizione del governo. O, forse, a una contraddizione voluta per dare l’ennesimo 
aiutino alle banche. Di certo non si tratta di una svista da parte dell’esecutivo”.