La settimana appena archiviata da Piazza Affari è stata caratterizzata da importanti risultati societari e dalla conferma di operazioni straordinarie d'impresa.
Nel primo caso gli operatori si sono concentrati sui dati forniti da Autogrill e nel secondo caso hanno valutato l'impatto dell'acquisizione di Cole National sul business di Luxottica.
Autogrill
Autogrill ha archiviato il 2003 con vendite pari a 3143 milioni di euro con una crescita al netto dell'effetto cambi del 4.2%.
La forza dell'euro si fa pesare sul gigante della ristorazione, visto che tenuto conto dell'effetto delle valute, la variazione di fatturato è negativa per il 5.2%.
A livello di Ebitda, la profittabilità del gruppo è salita a 417 milioni di euro rispetto ai 402.2 milioni fatti registrare nel 2002.
Questo importante indicatore di bilancio fa registrare quindi un incremento nel 2003, in cui incide per il 13.3 % sulle vendite, mentre nel 2002 l'incidenza dell'Ebitda sulle vendite era pari al 12.1%. L'amministratore delegato del gruppo ha inoltre confermato l'intenzione della società di non fare ulteriormente ricorso al mercato obbligazionario.
Autogrill detiene al momento un prestito obbligazionario convertibile della durata di dieci anni e per un importo pari a 350 milioni di euro.
Il piano industriale elaborato dal management, che comprende il triennio che va dal 2004 al 2006, indica una crescita annua media composto del fatturato pari al 4.5%.
Nel 2006 cioè Autogrill dovrebbe arrivare a fatturare ben 3.6 miliardi di euro, con un incidenza dell'Ebitda sul fatturato pari al 14.5%
Luxottica
[LINK:b62601c85c]Luxottica[/LINK:b62601c85c] (quotazione, grafico, news e discussioni) annunciava lunedì l'acquisizione di National Cole, per un controvalore complessivo di 401 milioni di dollari, equivalenti a 22.5 dollari per azione, proseguendo così la propria strategia di espansione nel principale mercato mondiale nel settore degli occhiali.
Per il successo in questo mercato è fondamentale il controllo del canale distributivo e proprio su questa base si giustifica tale acquisizione. Il valore pagato da Luxottica risulta superiore dell'11% rispetto alla chiusura di venerdì scorso delle azioni di Cole National, il cui prezzo era stato fissato in 20.35 dollari per azione.
Grazie a tale operazione, che si aggiunge a quella compiuta negli anni 90 su Lenscrafter, Luxottica incrementerà la propria quota di mercato portandola al 17% rispetto all'11% precedentemente detenuto.
Sono state quindi confermate le indiscrezioni che emergevano fin dal 9 ottobre scorso, quando Cole National annunciò di aver ricevuto un'offerta pari a circa 320 milioni di dollari corrispondenti a 19.65 dollari per azione e fece salire le azioni di Cole National del 67%.
In quell'occasione la società distributiva statunitense, che detiene marchi del calibro di Pearle Vision, Sears Optical , Bj's Optical Department e Target Optical non rivelò il nome delle società che aveva formulato l'offerta, peraltro non sollecitata, ma subito gli esperti di mercato indicarono in Luxottica il compratore più probabile.
Anche per le caratteristiche dell'offerta, tutta in contanti, che poteva venire solo da una società con una forte capacità di generazione di flussi di cassa come Luxottica, che vanta un free cash flow annuo superiore ai 300 milioni di euro.
Giudizio complessivamente positivo
Giudizio complessivamente positivo da parte degli analisti finanziari che fanno notare come gli operatori di mercato condizionavano da tempo il giudizio su Luxottica al successo dell'operazione su Cole National.
Per alcuni esperti di mercato il valore che verrà pagato per ogni azione della catena distributiva è leggermente superiore rispetto alle attese, che risultavano comprese tra 20.5 e 21 dollari per azioni e secondo gli analisti americani Luxottica, che viene quotata anche a Wall Street sotto la forma di Adr, può aggiungere un dollaro alla propria quotazione, che attualmente è fissata in 17.20 dollari per azione (quotazione USA Luxottica).
L'azione saliva pertanto lunedì in maniera impetuosa lasciandosi peraltro un gap aperto di 0,1 € (da 13,5 a 13,6). Nel corso della settimana scattavano le prese di profitto sino alla chiusura di oggi venerdì 30 in cui i minimi (13,56) sembravano voler ricoprire il gap aperto.
Nel primo caso gli operatori si sono concentrati sui dati forniti da Autogrill e nel secondo caso hanno valutato l'impatto dell'acquisizione di Cole National sul business di Luxottica.
Autogrill
Autogrill ha archiviato il 2003 con vendite pari a 3143 milioni di euro con una crescita al netto dell'effetto cambi del 4.2%.
La forza dell'euro si fa pesare sul gigante della ristorazione, visto che tenuto conto dell'effetto delle valute, la variazione di fatturato è negativa per il 5.2%.
A livello di Ebitda, la profittabilità del gruppo è salita a 417 milioni di euro rispetto ai 402.2 milioni fatti registrare nel 2002.
Questo importante indicatore di bilancio fa registrare quindi un incremento nel 2003, in cui incide per il 13.3 % sulle vendite, mentre nel 2002 l'incidenza dell'Ebitda sulle vendite era pari al 12.1%. L'amministratore delegato del gruppo ha inoltre confermato l'intenzione della società di non fare ulteriormente ricorso al mercato obbligazionario.
Autogrill detiene al momento un prestito obbligazionario convertibile della durata di dieci anni e per un importo pari a 350 milioni di euro.
Il piano industriale elaborato dal management, che comprende il triennio che va dal 2004 al 2006, indica una crescita annua media composto del fatturato pari al 4.5%.
Nel 2006 cioè Autogrill dovrebbe arrivare a fatturare ben 3.6 miliardi di euro, con un incidenza dell'Ebitda sul fatturato pari al 14.5%
Luxottica
[LINK:b62601c85c]Luxottica[/LINK:b62601c85c] (quotazione, grafico, news e discussioni) annunciava lunedì l'acquisizione di National Cole, per un controvalore complessivo di 401 milioni di dollari, equivalenti a 22.5 dollari per azione, proseguendo così la propria strategia di espansione nel principale mercato mondiale nel settore degli occhiali.
Per il successo in questo mercato è fondamentale il controllo del canale distributivo e proprio su questa base si giustifica tale acquisizione. Il valore pagato da Luxottica risulta superiore dell'11% rispetto alla chiusura di venerdì scorso delle azioni di Cole National, il cui prezzo era stato fissato in 20.35 dollari per azione.
Grazie a tale operazione, che si aggiunge a quella compiuta negli anni 90 su Lenscrafter, Luxottica incrementerà la propria quota di mercato portandola al 17% rispetto all'11% precedentemente detenuto.
Sono state quindi confermate le indiscrezioni che emergevano fin dal 9 ottobre scorso, quando Cole National annunciò di aver ricevuto un'offerta pari a circa 320 milioni di dollari corrispondenti a 19.65 dollari per azione e fece salire le azioni di Cole National del 67%.
In quell'occasione la società distributiva statunitense, che detiene marchi del calibro di Pearle Vision, Sears Optical , Bj's Optical Department e Target Optical non rivelò il nome delle società che aveva formulato l'offerta, peraltro non sollecitata, ma subito gli esperti di mercato indicarono in Luxottica il compratore più probabile.
Anche per le caratteristiche dell'offerta, tutta in contanti, che poteva venire solo da una società con una forte capacità di generazione di flussi di cassa come Luxottica, che vanta un free cash flow annuo superiore ai 300 milioni di euro.
Giudizio complessivamente positivo
Giudizio complessivamente positivo da parte degli analisti finanziari che fanno notare come gli operatori di mercato condizionavano da tempo il giudizio su Luxottica al successo dell'operazione su Cole National.
Per alcuni esperti di mercato il valore che verrà pagato per ogni azione della catena distributiva è leggermente superiore rispetto alle attese, che risultavano comprese tra 20.5 e 21 dollari per azioni e secondo gli analisti americani Luxottica, che viene quotata anche a Wall Street sotto la forma di Adr, può aggiungere un dollaro alla propria quotazione, che attualmente è fissata in 17.20 dollari per azione (quotazione USA Luxottica).
L'azione saliva pertanto lunedì in maniera impetuosa lasciandosi peraltro un gap aperto di 0,1 € (da 13,5 a 13,6). Nel corso della settimana scattavano le prese di profitto sino alla chiusura di oggi venerdì 30 in cui i minimi (13,56) sembravano voler ricoprire il gap aperto.