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Forumer storico
Avete sentito parlare di BITCOIN?
8 maggio 2013 Di Giovanni Baudo
Da molti i BitCoin (o BTC) vengono considerati come qualcosa di pericoloso, di esoterico. In realtà sono la più grande rivoluzione “silenziosa” degli ultimi tempi. I BitCoin sono stati creati da uno sviluppatore anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, che nel 2008 ha istituito dal nulla questa valuta elettronica, lanciando così la più grande offensiva verso il sistema bancario mondiale.
Infatti, grazie all’utilizzo della rete internet attraverso la tecnologia peer-to-peer, la valuta BitCoin è incorruttibile e la mancanza di un ente centrale rende impossibile per qualunque autorità, o governo, di manipolare il valore dei BitCoin o di introdurre inflazione creando nuova moneta.
In ogni caso, questa cyber-valuta può essere trasferita attraverso Internet a chiunque disponga di un indirizzo BitCoin. Le transazioni sono incorruttibili soprattutto grazie alla crittografia: attraverso una chiave crittografica simmetrica, un soggetto è in grado di spedire qualsiasi messaggio, tramite l’invio di un pacchetto protetto nel quale viene inserita la password pubblica del destinatario, il quale potrà aprire il “pacco” con la propria chiave privata decifrando così il messaggio criptato ed accreditandosi i BTC.
L’esempio successivamente riportato ci aiuta a capire meglio il funzionamento della crittografia.
Uno degli aspetti più interessanti di questo sistema è il fatto che le banche e i Governi vengono esclusi totalmente dalla gestione, non possono interferire in nessun modo con questo tipo di moneta. Per questo motivo Carlo Alberto Carnevale docente alla Bocconi di Milano sostiene che: “il monopolio della moneta per come lo abbiamo inteso negli ultimi secoli, diritto del sovrano di imporre sui sudditi la denominazione dei beni, il diritto di emettere una moneta a corso legale, è un diritto che sta per essere progressivamente messo in discussione”.
Parole che a molti sembreranno scioccanti, ma che sono indiscutibilmente attuali.
È facile intuire come questa valuta, che in un certo senso cerca di togliere il potere da banche e Governi e riporlo direttamente nelle mani delle singole persone, sia presa di mira e ampiamente criticata da molte persone. Il problema è che spesso queste critiche vengono mosse senza prendere minimamente in considerazione l’aspetto innovativo di questo sistema: il BitCoin ha il pregio di non subire l’inflazione (o quantomeno di avere valori prossimi allo zero); il numero massimo di BitCoin esistenti potrà essere di 21.000.000 (al momento sono circa 10.000.000 i BTC in circolazione) e la loro emissione avviene attraverso il mining. Ed è proprio il mining l’aspetto più intrigante di questa valuta, in quanto come i minatori estraggono l’oro dalla roccia, così l’utente che riesce a codificare e chiudere un “blocco” (la struttura di dati in cui vengono memorizzate le transazioni) e ad unirlo alla catena di blocchi (il database che contiene tutte le transazioni in BitCoin) viene ricompensato, attualmente, con 25 BitCoin.
Noi tutti sappiamo che nel sistema monetario mondiale, le banche centrali emettono moneta e la immettono nel circuito. Con i BTC sorge il problema di come emettere valuta dato che in questo sistema la figura di un istituto centrale non è prevista. La soluzione si è ravvisata impostando il sistema in modo tale che venissero emessi BitCoin di nuovo corso a chi offriva capacità di calcolo necessaria per strutturare i fitti intrecci della rete sottostante a questo sistema. All’inizio si potevano ottenere un gran numero di BTC senza troppa difficoltà, in quanto molti ignoravano l’esistenza di questa moneta. Ma la genialità di questo metodo risiede proprio nel fatto che, pian piano che la rete e i collegamenti si infittiscono, il sistema è capace di autoregolarsi aumentando la difficoltà computazionale per chiudere un blocco e quindi riducendo di gran lunga l’emissione di denaro digitale.
Questa moneta che esiste solo su Internet sta ottenendo un grande successo: Morgan Stanley e Goldman Sachs già visitano il mercato dei Bitcoin; sono stati lanciati i primi Hedge fund basati su questa nuova moneta; iCBIT offre future sui BTC e IG Group, lo scorso mese, ha offerto opzioni binarie. Ovviamente c’è anche un mercato telematico dei BitCoin: il più affidabile è l’MtGox dove possiamo vedere lo storico della quotazione della valuta. Adesso un BTC vale 120 dollari (circa 92 euro). Osservando il grafico sotto riportato, si può vedere come dall’inizio di marzo il valore è passato da 40$ a BTC fino ad un massimo di 260$ per poi crollare a 50 dollari e ristabilizzarsi a quota 120-140 USD/BTC. Questa volatilità è dovuta a due competitors presenti in ogni mercato: i Buyers, rappresentati dalle grandi banche d’affari che vedono nei BitCoin un nuovo bene rifugio (per altro, come detto, non governato dalle banche centrali), e i Sellers che in questo momento sono tutti gli “early adopters” e che avendo in portafoglio grosse quantità di BTC, quando hanno visto i prezzi salire da 6 $ fino a 260 $, non hanno fatto altro che incassare. Ciò è confermato inoltre dai volumi che, nel momento dei crolli, sono stati impressionanti, in quanto 10 volte superiori alla norma, con un controvalore massimo di 600.000 BTC scambiati, quando la media si attesta attorno ai 35/50.000.
È bene sottolineare che, per far salire il mercato BitCoin servono grosse quantità di moneta reale, per abbatterlo è bastata la vendita di ingenti quantità di BTC, ricavandone grosse quantità di moneta reale. Tale andamento è causato dalla storia del mercato, che ha visto attribuire grosse quantità di BTC come compensa per aver reso più efficienti i nodi e che ora, con l’aumentare delle quantità è sempre più difficile. Questo ha concentrato la ricchezza su poche persone in grado di risolvere tali problemi e che ora ne stanno cogliendo i frutti. Con il passare del tempo, i soggetti possessori dei BTC saranno sempre di più, diminuendo il rischio di questi pericolosi sali-scendi.
Quanto detto si vede anche dal grafico sopra riportato dove il 12 marzo c’è stata la prima bolla speculativa di questo mercato, amplificata anche da un crash del sistema a causa di uno switch da una versione all’altra della blockchain.
Interessante no?
L’articolo è stato scritto in collaborazione con lo staff di….
Avete sentito parlare di BITCOIN? | Rischio Calcolato
8 maggio 2013 Di Giovanni Baudo
Da molti i BitCoin (o BTC) vengono considerati come qualcosa di pericoloso, di esoterico. In realtà sono la più grande rivoluzione “silenziosa” degli ultimi tempi. I BitCoin sono stati creati da uno sviluppatore anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, che nel 2008 ha istituito dal nulla questa valuta elettronica, lanciando così la più grande offensiva verso il sistema bancario mondiale.
Infatti, grazie all’utilizzo della rete internet attraverso la tecnologia peer-to-peer, la valuta BitCoin è incorruttibile e la mancanza di un ente centrale rende impossibile per qualunque autorità, o governo, di manipolare il valore dei BitCoin o di introdurre inflazione creando nuova moneta.
In ogni caso, questa cyber-valuta può essere trasferita attraverso Internet a chiunque disponga di un indirizzo BitCoin. Le transazioni sono incorruttibili soprattutto grazie alla crittografia: attraverso una chiave crittografica simmetrica, un soggetto è in grado di spedire qualsiasi messaggio, tramite l’invio di un pacchetto protetto nel quale viene inserita la password pubblica del destinatario, il quale potrà aprire il “pacco” con la propria chiave privata decifrando così il messaggio criptato ed accreditandosi i BTC.
L’esempio successivamente riportato ci aiuta a capire meglio il funzionamento della crittografia.
Uno degli aspetti più interessanti di questo sistema è il fatto che le banche e i Governi vengono esclusi totalmente dalla gestione, non possono interferire in nessun modo con questo tipo di moneta. Per questo motivo Carlo Alberto Carnevale docente alla Bocconi di Milano sostiene che: “il monopolio della moneta per come lo abbiamo inteso negli ultimi secoli, diritto del sovrano di imporre sui sudditi la denominazione dei beni, il diritto di emettere una moneta a corso legale, è un diritto che sta per essere progressivamente messo in discussione”.
Parole che a molti sembreranno scioccanti, ma che sono indiscutibilmente attuali.
È facile intuire come questa valuta, che in un certo senso cerca di togliere il potere da banche e Governi e riporlo direttamente nelle mani delle singole persone, sia presa di mira e ampiamente criticata da molte persone. Il problema è che spesso queste critiche vengono mosse senza prendere minimamente in considerazione l’aspetto innovativo di questo sistema: il BitCoin ha il pregio di non subire l’inflazione (o quantomeno di avere valori prossimi allo zero); il numero massimo di BitCoin esistenti potrà essere di 21.000.000 (al momento sono circa 10.000.000 i BTC in circolazione) e la loro emissione avviene attraverso il mining. Ed è proprio il mining l’aspetto più intrigante di questa valuta, in quanto come i minatori estraggono l’oro dalla roccia, così l’utente che riesce a codificare e chiudere un “blocco” (la struttura di dati in cui vengono memorizzate le transazioni) e ad unirlo alla catena di blocchi (il database che contiene tutte le transazioni in BitCoin) viene ricompensato, attualmente, con 25 BitCoin.
Noi tutti sappiamo che nel sistema monetario mondiale, le banche centrali emettono moneta e la immettono nel circuito. Con i BTC sorge il problema di come emettere valuta dato che in questo sistema la figura di un istituto centrale non è prevista. La soluzione si è ravvisata impostando il sistema in modo tale che venissero emessi BitCoin di nuovo corso a chi offriva capacità di calcolo necessaria per strutturare i fitti intrecci della rete sottostante a questo sistema. All’inizio si potevano ottenere un gran numero di BTC senza troppa difficoltà, in quanto molti ignoravano l’esistenza di questa moneta. Ma la genialità di questo metodo risiede proprio nel fatto che, pian piano che la rete e i collegamenti si infittiscono, il sistema è capace di autoregolarsi aumentando la difficoltà computazionale per chiudere un blocco e quindi riducendo di gran lunga l’emissione di denaro digitale.
Questa moneta che esiste solo su Internet sta ottenendo un grande successo: Morgan Stanley e Goldman Sachs già visitano il mercato dei Bitcoin; sono stati lanciati i primi Hedge fund basati su questa nuova moneta; iCBIT offre future sui BTC e IG Group, lo scorso mese, ha offerto opzioni binarie. Ovviamente c’è anche un mercato telematico dei BitCoin: il più affidabile è l’MtGox dove possiamo vedere lo storico della quotazione della valuta. Adesso un BTC vale 120 dollari (circa 92 euro). Osservando il grafico sotto riportato, si può vedere come dall’inizio di marzo il valore è passato da 40$ a BTC fino ad un massimo di 260$ per poi crollare a 50 dollari e ristabilizzarsi a quota 120-140 USD/BTC. Questa volatilità è dovuta a due competitors presenti in ogni mercato: i Buyers, rappresentati dalle grandi banche d’affari che vedono nei BitCoin un nuovo bene rifugio (per altro, come detto, non governato dalle banche centrali), e i Sellers che in questo momento sono tutti gli “early adopters” e che avendo in portafoglio grosse quantità di BTC, quando hanno visto i prezzi salire da 6 $ fino a 260 $, non hanno fatto altro che incassare. Ciò è confermato inoltre dai volumi che, nel momento dei crolli, sono stati impressionanti, in quanto 10 volte superiori alla norma, con un controvalore massimo di 600.000 BTC scambiati, quando la media si attesta attorno ai 35/50.000.
È bene sottolineare che, per far salire il mercato BitCoin servono grosse quantità di moneta reale, per abbatterlo è bastata la vendita di ingenti quantità di BTC, ricavandone grosse quantità di moneta reale. Tale andamento è causato dalla storia del mercato, che ha visto attribuire grosse quantità di BTC come compensa per aver reso più efficienti i nodi e che ora, con l’aumentare delle quantità è sempre più difficile. Questo ha concentrato la ricchezza su poche persone in grado di risolvere tali problemi e che ora ne stanno cogliendo i frutti. Con il passare del tempo, i soggetti possessori dei BTC saranno sempre di più, diminuendo il rischio di questi pericolosi sali-scendi.
Quanto detto si vede anche dal grafico sopra riportato dove il 12 marzo c’è stata la prima bolla speculativa di questo mercato, amplificata anche da un crash del sistema a causa di uno switch da una versione all’altra della blockchain.
Interessante no?
L’articolo è stato scritto in collaborazione con lo staff di….
Avete sentito parlare di BITCOIN? | Rischio Calcolato