Monte Paschi SI (BMPS) banca MPS: ecco perchè continua a scendere

Ci risiamo è in coma e sul punto di tirare le cuoia.
SCENDE LA LUNA SUL “MONTE” – VITTORIO FELTRI: “IL MONTE DEI PASCHI È SUL PUNTO DI TIRARE LE CUOIA. MESI FA IL GOVERNO LO SOSTENNE CON 7 MILIARDI DI EURO PROLUNGANDONE L'AGONIA, E OGGI, NONOSTANTE I SOLDI DEI CITTADINI, È DI NUOVO CON L'ACQUA ALLA GOLA”
- SUL CROLLO DEL TITOLO PESA LA FUGA DEL FONDI STRANIERI, SOPRATTUTTO DI QUELLI SPECULATIVI COME CARLSON E PAULSON CHE TEMONO L'ALLEANZA FRA LEGA E M5S (CHE VORREBBERO MPS NAZIONALIZZATA)


vittorio feltri: 'il monte dei paschi è in coma e sul punto di tirare le cuoia. perche'...''
VITTORIO FELTRI

Ci risiamo è in coma e sul punto di tirare le cuoia. Mesi fa il governo lo sostenne regalandogli 7 miliardi di euro prolungandone l' agonia, e oggi, nonostante la cospicua donazione, avvenuta grazie ai soldi dei cittadini, è di nuovo con l' acqua alla gola.

Cosa abbia fatto con i finanziamenti pubblici non è dato sapere. Si sa soltanto che questa banca non è capace di stare in piedi, forse per asineria di chi l' ha malamente amministrata, e merita di crepare evitando atroci tormenti ai contribuenti italiani.

I GRANDI DEBITORI MPS

Non c' è verso di ottenere delle spiegazioni a riguardo del suo sostanziale fallimento. Tutti tacciono sui veri motivi dello sfascio e soprattutto non vengono castigati coloro che l' hanno provocato. I buzzurri del governo, che al momento non vengono sostituiti, non hanno fornito spiegazioni sulle ragioni del crac e si sono limitati a versare quattrini in quantità mostruosa nella palude, senza combinare alcunché.

In sostanza il Monte ha incassato una fortuna e si ignora a quale fine l' abbia usata, visto che seguita ad essere in perdita e a navigare in alto mare. Siamo di fronte a un fitto mistero e cresce il sospetto che l' istituto di credito sia assediato da ladri patentati o da avvoltoi. Non esiste anima che abbia svelato le cause di un simile patatrac. È noto solo che lo Stato ha sganciato alla banca 7 miliardi a capocchia per salvare l' insalvabile.

Capitali sottratti ai contribuenti con la finalità di far sopravvivere provvisoriamente un organismo morto di cronica imbecillità. I responsabili dell' orribile pasticcio non hanno pagato di tasca e neppure sono stati penalmente perseguiti, a dimostrazione che i farabutti dai colletti bianchi non subiscono mai alcuna sanzione, mentre i poveracci soffocati dal fisco sono condannati a chiudere le loro attività. Siamo disgustati da questo andazzo e pretendiamo invano un minimo di chiarezza che non ci sarà.

Chi ha ottenuto dal Monte ricchi prestiti e non ha restituito un euro l' ha fatta franca. Perché?
Che senso ha imbottire di liquidi gente insolvente e massacrare con folli imposte artigiani e piccole aziende in difficoltà?
L' esecutivo, in pratica, aiuta i farabutti e distrugge le persone perbene, lavoratrici indomite.
La obiezione è rivolta a Padoan e ai suoi scherani.
Un' ultima osservazione.

Il bordello dei Paschi di Siena è stato esaminato recentemente dalla Commissione parlamentare presieduta da Pierfurbi Casini, che ha sfogliato carte mesi per fare chiarezza sulla nefanda vicenda e cercarne i colpevoli. Risultato: nessuna soluzione e tutti assolti. Sette miliardi buttati nel cesso del Monte non scandalizzano i nostri politici, sempre pronti a mettere mano al portafogli allo scopo di agevolare i mascalzoni.
Casini intanto è passato dalla Democrazia cristiana all' Udc berlusconiana per finire nei postcomunisti del Pd.
Così, allegramente, è ancora in Parlamento.
L' indennità se l' è garantita. Delle porcate bancarie le cui spese gravano su di noi, chissenefrega.



2 - I FONDI STRANIERI SCENDONO DAL MONTE
Camilla Conti per il Giornale

I broker di Borsa la chiamano «spirale ribassista» che per i non addetti ai lavori può tradursi in «caduta libera». È quello che sta succedendo a Mps: il titolo dell' istituto di Rocca Salimbeni ieri lasciato sul terreno un altro 3,36% sprofondando a 2,78 euro. Solo nell' ultimo mese il calo è stato del 18,3 per cento.

Ma cosa è cambiato negli ultimi giorni per destabilizzare il titolo? Certo, l' uscita dal guado è lunga e complicata, come ha detto a più riprese lo stesso ad Marco Morelli. Il Monte è tornato in Piazza Affari lo scorso 25 ottobre a 4,55 euro ad azione, una cifra già inferiore ai 6,49 euro pagati dal Tesoro, azionista di controllo con quasi il 70%, per ricapitalizzare la banca ed evitarle il fallimento. Lo Stato ora fa i conti con una perdita potenziale (ovvero se dovesse vendere oggi) di oltre tre miliardi a fronte di un investimento complessivo di circa 5,4 miliardi.
Negli accordi presi con l' Europa l' ultimo atto del salvataggio 2017 passa per una fusione che permetta al Tesoro di Pier Carlo Padoan - per altro eletto in quota Pd proprio nel collegio di Siena all' ultime elezioni - di uscire senza farsi troppo male. Ma più in Borsa il prezzo va giù, più sale il conto da pagare per il disturbo. Nelle sale operative si teme, inoltre, che la Bce possa alzare l' asticella di tagli e risparmi da chiedere alla banca senese che ha chiuso il bilancio dell' anno scorso con un rosso di 3,5 miliardi. E che quindi serva un altro aumento di capitale entro la fine dell' anno.

Chi ci metterà i soldi? In quel caso andrà trovata o con una soluzione di mercato, ma di cavalieri bianchi al momento non se ne vedono, o «alla Santander» commenta un analista riferendosi al salvataggio «di sistema» in Spagna del Banco Popular arrivato a un passo dal bail in.

Altre fonti finanziarie spiegano il crollo del titolo con la fuga del fondi stranieri, soprattutto di quelli speculativi come Carlson e Paulson (il manager che aveva costruito la posizione su Mps è rientrato nei tagli allo staff dell' hedge fund decisi la settimana scorsa) che si starebbero liberando delle azioni senesi. Il motivo non va cercato solo nello stato di salute del Montepaschi, ancora precario. Ma anche nel risultato delle ultime elezioni: l' eventuale alleanza fra Lega e Cinque Stelle vedrebbe al governo due forze politiche che vorrebbero Mps nazionalizzata, così il cda tornerebbe a parlare senese.

Uno scenario che fa tremare i fondi contro i quali, per altro, i grillini si erano scagliati al tempo dell' approvazione del decreto sulla conversione dei bond subordinati. Preoccupati anche per l' effettiva mole dei cosiddetti Utp (unlikely to pay) ovvero i crediti per i quali la banca ritiene improbabile un rimborso integrale che possono poi diventare sofferenze.

In testa alle «principali svalutazioni cumulate relativi a titoli di capitale emessi da soggetti classificati tra le inadempienze probabili; si legge nel bilancio 2017, c' è la Sorgenia della famiglia De Benedetti (43,6 milioni) che compare anche in testa all' elenco delle principali svalutazioni effettuate nel corso dell' esercizio con (2,9 milioni). Alla data di chiusura del bilancio il Monte ha 408 posizioni relative a creditori che hanno fatto domanda di concordato in «bianco» per un' esposizione netta di 242,4 milioni e 9 posizioni relative a creditori che hanno fatto ricorso all' istituto del concordato con continuità aziendale per un' esposizione netta di circa 3,4 milioni.
 
David Rossi, ultima telefonata da un numero ''segreto''

ESCLUSIVO. L'ex Mps prima di morire chiamò da un'utenza salvata come secret? Potrebbe essere legata ai Servizi. O al Vaticano. Tutte le novità sul caso riaperto.
David Rossi, ultima telefonata da un numero ''segreto'' - Lettera43.it



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Il corpo esanime di David Rossi.
Il caso di David Rossi, responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena volato giù dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013, offre nuovi colpi di scena.
Il giallo si addensa attorno alle sue telefonate, particolare fondamentale per uno come lui che passava gran parte della giornata al cellulare.

Non bastava il mistero per cui dopo la sua morte il suo telefonino improvvisamente si “animò” e compose un numero corrispondente tra l’altro a un conto corrente di una controllata del Gruppo Mps: ora si addensano ombre sulla famosa ultima telefonata di David. Da dove è partita? O da dove è arrivata?

Si torna sempre alle ultime ore della vita di Rossi, di una giornata passata a scappare da qualcuno, temendo di essere pedinato, inseguito, minacciato.
Poi nel pomeriggio il “rifugio” in banca, un luogo che paradossalmente doveva sembrargli sicuro.
TELEFONATE A MOGLIE E AMICI.
Naturalmente anche dalla banca David fece e ricevette telefonate. Secondo gli inquirenti, in quella giornata parlarono con lui la moglie Antonella Tognazzi, il suo medico Antonello Bardi, il fratello Ranieri, l’amico Luca Scarselli che gli stava seguendo i lavori di ristrutturazione della nuova casa, l’altro amico e assicuratore Paolo Gallerini, la mamma, diversi giornalisti, alcuni dipendenti della banca Mps, l’ex marito della moglie di Mussari Franco Masoni.
Ma non c’è traccia dell'ultima telefonata che avrebbe impegnato David pochi minuti prima di morire.
Tutte le cronache di quel tragico 6 marzo 2013 parlano di questa misteriosa chiamata che lo avrebbe sconvolto.
NE PARLÒ PURE BEPPE GRILLO.
I giornalisti non possono essersi inventati tutti la stessa notizia, qualcuno deve averla fornita.
La procura, un testimone, qualcuno della banca? E se la telefonata non ci fosse stata qualcuno avrebbe dovuto smentire la notizie, vista la sua rilevanza. Invece niente.
Di quella telefonata aveva parlato anche il leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo in una intervista al direttore del TgLa7 Enrico Mentana nel marzo 2014, dicendo che fu indirizzata a un importante politico.

C'è un numero “secret David” inaccessibile per la Guardia di finanza
Gli inquirenti hanno provato a cercare la famigerata telefonata.
Ma non l’hanno trovata pur passando al vaglio i tabulati di due utenze, il cellulare e il telefono fisso.
Il periodo preso in considerazione dagli investigatori è quello compreso tra il primo dicembre 2012 e il 7 marzo 2013, cioè i tre mesi prima della morte in cui David contattò frequentemente la moglie Antonella, il suo capo della segreteria Giancarlo Filippone, il presidente di Mps Alessandro Profumo, l’amministratore delegato Fabrizio Viola e altri dipendenti della banca.
CONTATTI CON UOMINI MPS.
Ma non mancano chiamate frequenti anche con personaggi che gli inquirenti definiscono «interessati alle indagini» come l'ex presidente della banca Giuseppe Mussari, il membro del consiglio di amministrazione Michele Briamonte, l'ex sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, l'ex direttore della fondazione Mps Marco Parlangeli, l'ex membro del cda Lorenzo Gorgoni e l'ex vice direttore generale di Mps Marco Morelli.
Nessuno di questi però telefonò a David Rossi.
O almeno non risulta dai tabulati.
E allora? Il giallo s’infittisce perché Rossi disponeva di un’altra scheda telefonica con il numero 335 1859... registrato nella sua rubrica come “secret David”.
SERVIZI O VATICANO?
Si tratta di un’utenza Tim intestata alla banca Mps dal 19 marzo 2008 e, come ha ammesso il Nucleo speciale della polizia valutaria della Guardia di finanza, «relativamente alla quale non esistono altre informazioni a noi note».
Se le Fiamme gialle non sono entrate in possesso di informazioni sull’utenza, cosa vuol dire?
Che è veramente un’utenza “top secret”?
Relativa a chi?
Ai servizi?
O addirittura al Vaticano?
Perché su quella scheda non ci sono riscontri?
Può darsi che l'ultima telefonata sia partita o arrivata proprio sul numero “Secret David”.

Lo strano buco nei tabulati proprio il giorno delle perquisizioni
Ma gli interrogativi non finiscono qui.
C’è un altro dettaglio, probabilmente non trascurabile.
Sui tabulati telefonici messi a disposizione dagli inquirenti c’è un buco.
Il 19 febbraio 2013 David subì una perquisizione nel suo ufficio al Monte dei Paschi e nella sua abitazione.
In quel giorno non c’è traccia di telefonate fatte o ricevute.
Possibile che proprio in quelle ore convulse non abbia parlato con nessuno?

SIENA ORA SI MOBILITA.
Intanto però a Siena il clima è cambiato.
Da domenica 6 marzo 2016, tre anni esatti dalla morte di Rossi.
Un corteo silenzioso ha attraversato la città sotto una pioggia battente.
Era numeroso, più di quanto la vedova di David, che l’aveva organizzato, si aspettasse (per la verità l'idea era partita su Facebook dall'amico dell'ex manager Mps, Gialuca Bellini e poi Carolina, la figlia, si era occupata di organizzarla nei dettagli): 600, forse 800 persone che, visto il tema della mobilitazione e il tempo, per Siena, città pigra e sempre ossequiente al potere pro tempore, era una cosa straordinaria.
LA PENTOLA È SCOPERCHIATA. Un segnale, appunto. Era il segno che la pentola del brodo del “groviglio armonioso” e dei suoi successori ancora in pista era stata scoperchiata.
I vecchi poteri ora fanno meno paura. Quella domenica uggiosa è sembrata la giornata della riscossa di una città. O almeno di un pezzo di essa.

La riapertura del caso è merito di una contro-inchiesta di amici di Rossi.
Il segnale forte era arrivato però un centinaio di giorni prima quando la procura della Repubblica di Siena, il 16 novembre 2015, aveva deciso di riaprire il caso della morte di David e riesumare il cadavere.
L’annuncio aveva fatto il giro d’Italia e d’Europa in un baleno.
La morte di David non era più un suicidio di un bancario disperato perché probabilmente coinvolto in una storia più grande di lui, ma era diventata un caso nazionale, alimentando i sospetti di un decesso per niente volontario, ma indotto, provocato, inferto.
TROPPE STRANEZZE NEL FILMATO.
La riapertura delle indagini è il prodotto di una contro-inchiesta portata avanti con coraggio e caparbietà da un amico di David, l'ingegnere Luca Scarselli, e dall’avvocato Luca Goracci, che non ha mai abbandonato Antonella Tognazzi, la vedova Rossi.
Luca&Luca si sono impegnati in perizie, hanno scomposto fotogramma per fotogramma il filmato che riprende la caduta di Rossi dalla finestra fino al tonfo sul selciato e la sua agonia fino a capire che quelle immagini non erano complete.
UN OROLOGIO CADUTO DALL'ALTO.
Ombre sospette comparivano e scomparivano attorno al corpo agonizzante e qualcosa, probabilmente l’orologio di David, era caduto giù diversi secondi dopo il corpo.
Così ricorsi dopo ricorsi, incontri, sollecitazioni alla stampa (non sempre accolte, soprattutto nel primo periodo), alla fine la procura si è decisa e ha riaperto il caso.

Decisiva la perizia sulle lettere di addio (scritte sotto coercizione?)
Ci vorrà ancora molta pazienza prima di arrivare alla conclusione di questa seconda indagine.
Il cadavere verrà riesumato, ma non si sa ancora quando.
Il corpo deve essere portato a Milano per accertamenti e trattamenti con strumenti particolari.
Ma se la contro-inchiesta di Luca&Luca, con l'apporto del professor Gian Aristide Norelli, primario di Medicina legale all'Università di Firenze, e di un perito grafologo di grande esperienza come il prof Giuseppe Sofia, che sostiene che le lettere di addio siano state scritte sotto coercizione e il cui operato è richiesto dalle maggiori procure italiane, ha convinto i magistrati e l’opinione pubblica che ci sia davvero qualcosa di strano nella morte di David Rossi.
PRONTI DUE NUOVI PERITI.
Il 6 aprile 2016 sono pronti a essere nominati i due nuovi periti indicati dalla procura di Siena: la professoressa Cristina Cattaneo dell’Istituto di Medicina legale dell’Università degli studi di Milano e il tenente colonnello Davide Zavattaro del Ris carabinieri di Roma.
L’ingegner Luca Scarselli, il professor Gian Aristide Norelli e l’avvocato Luca Goracci hanno deciso di affiancarsi ai due consulenti della procura in modo da mettere a disposizione tutto il loro lavoro d’inchiesta per capire se David si è buttato da quella finestra o se qualcuno lo ha scaraventato giù. Probabilmente dopo averlo stordito con un colpo in testa.
 
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Chiedo scusa ma ad oggi perdo l’81% del controvalore iniziale e non so cosa pensare. Aspetto che arrivi a zero, recupero i 2000 euro rimasti di un investimento da 15 o aspetto 20 anni sperando? Grazie a chi vorrà consigliarmi qualunque cosa.
 

Al netto di questi dati la mia domanda rimane la medesima: ho 50 anni, perdo 12k su un investimento da 14 (che non volevo fare) nella obbligazione 8/18 poi convertita. Cosa faresti Tontolina? È un’agonia che dura da anni insieme alle vicende oscure di questa banca ma ancora sono qui ad aspettare...
 

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