Monte Paschi SI (BMPS) banca MPS: ecco perchè continua a scendere

Non lo so: Salcatal dice che il prezzo effettivo di cessione delle sofferenze è il 26/27%.
Copio e incollo, perché è una cosa un po' difficile: io non ho capito, ho semplicemente preso atto, perché Salcatal è un competente.

1) La cessione delle sofferenze e' avvenuta non al 33% ma a molto di meno, dato che saranno attribuiti ad Atlante dei warrant pari al 7% del capitale diluito, che fanno di Atlante il primo potenziale azionista della banca. Una sommaria stima mi porta a una valorizzazione al 26/27%.

Questo rende, una volta portato a termine il piano, molto più onerosa un'eventuale OPA (pilloletta anti OPA).

Te lo scrive anche la pasionaria F. Costantini che nella somma dell'adc sono compresi 1,6 mld eur per la costituzione della bad bank... le cui quote in parte verranno distribuite agli azionisti sotto forma di warrant. :-o
 
Mps - Chiude un difficile 1° sem. 2016

01/08/2016 14:46 - ALN

Il CdA di Mps ha approvato i risultati del 1° trimestre 2016. Nei primi sei mesi dell' anno il gruppo ha realizzato un margine d' intermediazione pari a 2.344,5 milioni, in flessione del 10,8% a/a, per la riduzione del margine d' interesse a 1.035,2 milioni (-10,8%) e del risultato dell' attivita' di negoziazione (-31,6% a 315,7 milioni). Il risultato lordo di gestione e' sceso del 19,1% a 1.065,7 milioni, anche se gli oneri operativi hanno mostrato una lieve flessione. Il reddito ante imposte si riduce del 51,4% a 200,5 milioni, mentre l' utile netto si attesta a 302 milioni (-8,2%) per l' impatto positivo delle imposte stimate sul risultato finale.

Il CdA di Mps ha approvato i risultati del 1° trimestre 2016. Il margine d' intermediazione con un calo del 10,8% si e' fermato a 2.344,5 milioni, per la riduzione del margine d' interesse ed il minore apporto dei profitti da trading. Nel dettaglio, il margine d' interesse si attesta a 1.035,2 milioni in calo del 10,8% per effetto da un lato dei bassi tassi di mercato, dall' altro dalla contrazione dei volumi medi fruttiferi, solo in parte attenuato da un minore costo del funding. I profitti da trading segnano un calo del 31,6% a 315,7 milioni in assenza pero' degli effetti positivi generati dal restatement dell' operazione ' Alexandria' pari a circa 213 milioni che avevano caratterizzato il primo semestre 2015. Diversamente, le commissioni nette sono aumentate di circa 13,5 milioni a 940,7 milioni (+1,5%), beneficiando del miglioramento delle componenti non commerciali sulle quali ha inciso la riduzione del costo della garanzia statale sui ‘Monti Bond' . Risultano invece sostanzialmente stabili le commissioni aventi natura commerciale, seppure con un andamento differente nelle sue componenti. In particolare le commissioni da servizi sono aumentate, mentre si sono ridotte quelle da collocamento prodotti. Si riducono anche gli altri ricavi del 33% a 52,9 milioni, in ragione dei minori dividendi percepiti da AXA MPS e dalla rivalutazione delle passivita' valutate al fair value. Il gruppo ha intrapreso un percorso di contenimento strutturale della spesa. Tuttavia il calo dei costi di gestione e' risultato inferiore rispetto a quello manifestato dal margine di intermediazione. In particolare i costi sostenuti per il personale sono diminuiti dell' 1,5% a 821 milioni, mentre gli altri oneri operativi sono diminuiti del 4% a 457,8 milioni. Una dinamica a cui ha fatto seguito la sensibile contrazione delle rettifiche nette su crediti passate da 984 milioni a 718,3 milioni (-27%), con una percentuale di copertura dei crediti deteriorati attestasi al 48%, in riduzione di 104 p.b. rispetto al 1° trimestre 2016. Tale dinamica e' ascrivibile al write off parziale di interessi moratori su posizioni in sofferenza per circa 1,4 miliardi (interamente coperti da accantonamenti) che ha inciso sul coverage ratio delle sofferenze, al netto del quale la copertura totale sarebbe aumentata di 60 b.p. Tutto cio' determina un risultato netto di gestione pari a 347,4 milioni (+4,2%). I conti recepiscono poi poste straordinarie quasi triplicate a circa 147 milioni, generate dalla contabilizzazione del canone deferred tax asset per 109 milioni e dall' attribuzione dell' intera quota annuale del contributo al Fondo di Risoluzione Unico. L' utile ante imposte pertanto segna una flessione del 51,4% a 200,5 milioni. Il calo e' stato in parte attenuato dall' iscrizione di imposte positive nette per 118,5 milioni, 134 milioni delle quali connesse all' operazione ‘Alexandria' contabilizzata nel secondo trimestre. L' utile netto si attesta cosi' a 302 milioni registrando una flessione del' 8,2 per cento.

Gli impieghi verso clientela si attestano a 107,5 miliardi in riduzione sia rispetto al primo trimestre (-5,3%) che al 31 dicembre 2015 (-3,4%). Tale dinamica deriva dal calo dei pronti contro termine, dalla riduzione dei crediti deteriorati netti e, non da ultimo, dalla contrazione della quota commerciale. Analogo l' andamento dei crediti verso banche diminuiti anch' essi del 3,5% a 7,95 miliardi. Per contro diminuisce anche la raccolta diretta a 112 miliardi di euro (-6,1% a/a), anche in questo caso per il calo dei pronti contro termine a cui si aggiunge la riduzione dei conti correnti. In flessione anche la raccolta indiretta a 98 miliardi, da ricondurre interamente al risparmio amministrato su cui ha inciso principalmente dal protrarsi della generale situazione di difficolta' del mercato azionario, a fronte della stabilita' del risparmio gestito. Il Cet1 su base transitional si fissa al 12,1% (11,7% a marzo 2016).

www.marketinsight.it
 
La prima giornata post stres test dimostra che il peggio non e' alle spalle.
Il mercato non sembra dare fiducia al sistema creditizio italiano nel suo complesso.
 
Ho sentito il dott. Russo su ClassNbc.
Non so se Falciai parteciperà all'adc, Russo non si è espresso.
Ha detto che, comunque, sono pronte azioni legali di risarcimento dei danni nei confronti dell'EBA, l'autorità bancaria europea.
Io credo che Russo abbia ragione: la certezza del diritto e il conseguente affidamento dei cittadini verso gli organi pubblici sono valori da tutelare.

Comunque, Russo ha detto che l'adc sarà da 5 mld. di euro, non meno.

E' assurdo che una banca che fa 300 mln. di utili in un trimestre sia 'costretta' a fare un adc inutile.

Russo ha ribadito il suo target e ha detto che del raggiungimento di tale target - più di 10 volte superiore ai prezzi attuali - beneficeranno i futuri azionisti della banca, che saranno molto diversi dagli attuali: Russo ha detto che l'adc andrà a ruba (ovviamente a sottoscriverlo non saranno tutti gli azionisti attuali), perché Bmps, dopo l'operazione, sarà un vero affare.

Io cercherò di partecipare per metà.
Mi auguro di riuscire a vendere in gain le azioni comperate a 0,42 euro: se le vendessi a 0,42 euro, avrei già la liquidità per sottoscrivere metà adc sulle altre azioni (che sono quelle che mi sono state date al precedente adc); se le vendessi a 0,60 euro, la sottoscrizione dell'adc sulle azioni originarie non sarebbe per nulla un sacrificio; se invece i prezzi dovessero collassare, allora dovrei inventarmi qualcosa, tipo una rapina in banca (oppure potrei chiedere un finanziamento al Monte dei Paschi :D).
 
C'e' qualcosa che non capisco.
Prima che l'adc vada a ruba il prezzo dell'azione dovrebbe alzarsi come e' accaduto le altre volte.
Oggi pero' abbiamo visto quanta fatica fa il titolo a procedere in controtendenza. E intanto e' arrivato l'ennesimo declassamento di Barclays.
Fra le diverse opinioni che si leggono sulla rete v'e' chi afferma che se il nercato non rispondera' positivamente al progetto l'adc andra' fallito xche' le banche si tireranno indietro.
Non mi pare un'ipotesi remota.
Se non c'e' un minimo di fiducia nel sistema Italia un'operazione cosi' complessa come quella in cantiere forse non ha davvero margini.
Certo poi c'e' la tesi dell'affarone che si palesera' improvvisamente quando l'azione quotera' 0,1 (mi pare per la prima volta di notare una assonanza fra Salcatal e Russo ma non ditelo a Carmelo se no non mi rivolge piu' la parola)'
 
La prima giornata post stres test dimostra che il peggio non e' alle spalle.
Il mercato non sembra dare fiducia al sistema creditizio italiano nel suo complesso.
Siamo in un trading range.
Sopra 0,357 euro il titolo potrà salire, sotto 0,261 euro si scenderà: come si può vedere, il range è enorme, ma tant'è.
Sopra 0,357 euro ci sarebbe pure l'123 low di Victor Sperandeo.
Speriamo si salga, anche se la mia paura - Russo sembrava paventare tale ipotesi - è che il titolo scenda in modo tale da incastrare proprio tutti e da andare all'adc con la certezza di avere un inoptato enorme, che sarà incamerato tutto da JP Morgan, che così potrà comprarsi con 5 mld. una banca che, a regime, renderà 1 mld. l'anno (un rendimento del 20% annuo).

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C'e' qualcosa che non capisco.
Prima che l'adc vada a ruba il prezzo dell'azione dovrebbe alzarsi come e' accaduto le altre volte.
Oggi pero' abbiamo visto quanta fatica fa il titolo a procedere in controtendenza. E intanto e' arrivato l'ennesimo declassamento di Barclays.
Fra le diverse opinioni che si leggono sulla rete v'e' chi afferma che se il nercato non rispondera' positivamente al progetto l'adc andra' fallito xche' le banche si tireranno indietro.
Non mi pare un'ipotesi remota.
Se non c'e' un minimo di fiducia nel sistema Italia un'operazione cosi' complessa come quella in cantiere forse non ha davvero margini.
Certo poi c'e' la tesi dell'affarone che si palesera' improvvisamente quando l'azione quotera' 0,1 (mi pare per la prima volta di notare una assonanza fra Salcatal e Russo ma non ditelo a Carmelo se no non mi rivolge piu' la parola)'
Salcatal e Russo, in fondo, hanno sempre detto le stesse cose.
Quando Russo dava un target a 3,40 euro, Salcatal parlava di 2 euro.
I dati di bilancio sono quelli: Russo è uno preparato, sa quello che dice.
Il problema è che qui Bmps aveva passato gli stress-test a settembre 2015, ha migliorato il proprio bilancio e 6 mesi dopo viene bocciata?

Oggi Bmps ha retto botta rispetto agli altri titoli.

L'adc non andrà deserto, la banche stanno già facendo a pugni per entrare nel consorzio di garanzia: il problema è che, maggiore sarà l'inoptato, maggiori saranno i loro guadagni.
E quindi il titolo potrebbe crollare.
 
Comunque, se non avessi mediato, non avrei avuto problemi di sorta a sottoscrivere l'adc: meno azioni si hanno, meglio è.
Il pmc non conta più nulla, saremo azzerati tutti: conta il numero di azioni in ptf e, quindi, chi ha pmc basso ha un maggior numero di azioni.

Ripeto, speriamo che non si crolli.
 
Salcatal e Russo, in fondo, hanno sempre detto le stesse cose.
Quando Russo dava un target a 3,40 euro, Salcatal parlava di 2 euro.
I dati di bilancio sono quelli: Russo è uno preparato, sa quello che dice.
Il problema è che qui Bmps aveva passato gli stress-test a dicembre 2015, ha migliorati i propri bilancio e 6 mesi dopo viene bocciata?

Oggi Bmps ha retto botta rispetto agli altri titoli.

L'adc non andrà deserto, la banche stanno già facendo a pugni per entrare nel consorzio di garanzia: il problema è che, maggiore sarà l'inoptato, maggiori saranno i loro guadagni.
E quindi il titolo potrebbe crollare.
Si ma possibile che siano solo loro a fiutare l'affare?
 

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