La mò forever
Forumer attivo
c, addio alle spese di chiusura
(21/07/2006)
La commissione Bilancio di Palazzo Madama ha approvato l’emendamento presentato dall’esecutivo al dl Bersani sulla variazione dei tassi dei conti correnti bancari. Lo ha riferito il relatore del dl, Natale Ripamonti (Verdi). Regole più stringenti quindi a tutela del consumatore nel caso di modifica unilaterale da parte delle banche delle condizioni contrattuali dei conti correnti. E facoltà, in ogni caso, per l’utente di chiudere il conto senza spese.
L’emendamento, in particolare, ha avuto il via libera con il sì anche da parte dell’opposizione e con l’approvazione anche di un emendamento della Cdl che obbliga gli istituti di credito a comunicare con evidenza al cliente le variazioni unilaterali contrattuali e ad avvisarlo che altre banche potrebbero aver variato i tassi.
Le variazioni dei tassi di interesse - recita l’emendamento approvato - conseguenti a decisioni di politica monetaria riguardano contestualmente sia i tassi debitori che quelli creditori e si applicano con modalità tali da non recare pregiudizio al cliente.
“Se la Bce modifica i tassi - ha spiegato Ripamonti - la banca può decidere se variarli a sua volta; ma se lo fa deve agire contestualmente sia sui debiti che sui crediti e senza sfavorire l’utente”.
Mentre nella versione precedente era previsto l’adeguamento automatico (“contestualmente e in egual misura”) nel caso di variazione del tasso di interesse da parte della Bce. Una misura che è stata modificata quindi solo per ciò che riguarda l’evidenziazione nella comunicazione scritta delle variazioni all’utenza e per l’inserimento di un richiamo affinché l’utente stesso confronti le proprie condizioni con quelle proposte dagli altri istituti.
Il Senato ha approvato anche una norma che permette al cliente di recedere dal contratto senza pagare penalità e senza spese di chiusura.
Ma la parte del decreto legge Bersani sulle condizioni dei tassi di interesse non piace alle banche, anche dopo le modifiche già introdotte. “Su questo tema continueremo ad insistere perché la norma sia ulteriormente rivista”, ha affermato il neopresidente dell’Associazione bancaria italiana, Corrado Faissola. La norma - spiega - è di non facile applicazione.
Se per la parte del dl sull’adeguamento delle condizioni dei tassi alle variazioni della Bce l’Abi ha ribadito il suo no, per la parte sulle spese di chiusura dei conti correnti l’associazione ha confermato invece il suo parere favorevole. I costi del provvedimento non preoccupano: “L’impatto economico - ha dichiarato il presidente dell’Abi. sarà significativo ma non dirompente”.
“Ogni gruppo - ha spiegato Faissola- farà le sue analisi. Peraltro alcune banche già non fanno pagare le spese o le fanno pagare solo in parte”.
In effetti la norma sull'abolizione delle spese di chiusura dei conti correnti era già stata applicata spontaneamente da buona parte delle banche soprattutto negli ultimi 12 mesi, in seguito ai richiami del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, del presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, delle associazioni dei consumatori e dell’Unione europea, anche perché la voce di chiusura conto non esiste in nessun paese europeo.
(21/07/2006)
La commissione Bilancio di Palazzo Madama ha approvato l’emendamento presentato dall’esecutivo al dl Bersani sulla variazione dei tassi dei conti correnti bancari. Lo ha riferito il relatore del dl, Natale Ripamonti (Verdi). Regole più stringenti quindi a tutela del consumatore nel caso di modifica unilaterale da parte delle banche delle condizioni contrattuali dei conti correnti. E facoltà, in ogni caso, per l’utente di chiudere il conto senza spese.
L’emendamento, in particolare, ha avuto il via libera con il sì anche da parte dell’opposizione e con l’approvazione anche di un emendamento della Cdl che obbliga gli istituti di credito a comunicare con evidenza al cliente le variazioni unilaterali contrattuali e ad avvisarlo che altre banche potrebbero aver variato i tassi.
Le variazioni dei tassi di interesse - recita l’emendamento approvato - conseguenti a decisioni di politica monetaria riguardano contestualmente sia i tassi debitori che quelli creditori e si applicano con modalità tali da non recare pregiudizio al cliente.
“Se la Bce modifica i tassi - ha spiegato Ripamonti - la banca può decidere se variarli a sua volta; ma se lo fa deve agire contestualmente sia sui debiti che sui crediti e senza sfavorire l’utente”.
Mentre nella versione precedente era previsto l’adeguamento automatico (“contestualmente e in egual misura”) nel caso di variazione del tasso di interesse da parte della Bce. Una misura che è stata modificata quindi solo per ciò che riguarda l’evidenziazione nella comunicazione scritta delle variazioni all’utenza e per l’inserimento di un richiamo affinché l’utente stesso confronti le proprie condizioni con quelle proposte dagli altri istituti.
Il Senato ha approvato anche una norma che permette al cliente di recedere dal contratto senza pagare penalità e senza spese di chiusura.
Ma la parte del decreto legge Bersani sulle condizioni dei tassi di interesse non piace alle banche, anche dopo le modifiche già introdotte. “Su questo tema continueremo ad insistere perché la norma sia ulteriormente rivista”, ha affermato il neopresidente dell’Associazione bancaria italiana, Corrado Faissola. La norma - spiega - è di non facile applicazione.
Se per la parte del dl sull’adeguamento delle condizioni dei tassi alle variazioni della Bce l’Abi ha ribadito il suo no, per la parte sulle spese di chiusura dei conti correnti l’associazione ha confermato invece il suo parere favorevole. I costi del provvedimento non preoccupano: “L’impatto economico - ha dichiarato il presidente dell’Abi. sarà significativo ma non dirompente”.
“Ogni gruppo - ha spiegato Faissola- farà le sue analisi. Peraltro alcune banche già non fanno pagare le spese o le fanno pagare solo in parte”.
In effetti la norma sull'abolizione delle spese di chiusura dei conti correnti era già stata applicata spontaneamente da buona parte delle banche soprattutto negli ultimi 12 mesi, in seguito ai richiami del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, del presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, delle associazioni dei consumatori e dell’Unione europea, anche perché la voce di chiusura conto non esiste in nessun paese europeo.
, sei fortunato io sono la creme della creme di IO 
LICENZIATELO !!!!!!!!!!!!