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Da sempre sto dicendo che l'auto elettrica non inquina di meno, ma di più. Chiaramente la scelta di Mazda non funzionerà commercialmente. Chiaro che ci stan pigliando tutti per gretini :daisy:

Scritto il 30 dicembre 2019 alle 16:22 da Redazione Finanza.com
Mazda a inizio 2020 lancerà il suo MX-30, il suo primo crossover completamente elettrico. Qualcuno ha subito storto il naso perchè l’Mx-30 presenterà una batteria piuttosto piccola da 35,5 kWh con appena 200 km di autonomia. Una scelta azzardata quella di Mazda e a spiegarne i motivi è Christian Schultze, dirigente della casa giapponese.

Parlando ad Automotive News Schultze ha precisato che il pacco batteria è stato “responsabilmente” dimensionato per avere un’impronta ecologica complessiva di emissioni di CO2 (compresi produzione e consumo di energia) paragonabile a una berlina diesel Mazda 3, anche dopo aver sostituito la batteria. Le batterie a lungo raggio, ha affermato Schultze sono peggiori per l’ambiente rispetto all’utilizzo di un motore diesel. La casa automobilistica ha calcolato che una batteria da 95kWh (come quella presente nei Model S e X di fascia più alta di Tesla) richiederebbe più emissioni sin dall’inizio a causa sia del pacco più grande che dell’uso prolungato durante la guida. Per spiegarlo Mazda ha proposto un grafico in cui è stata inserita l’impronta di CO2 lasciata da un veicolo con pacco batterie più consistente da ben 95 kWh, quella di una batteria da 35,5 kWh e quella di una Mazda 3 diesel.



In verde l’impronta di CO2 di un’auto elettrica con batteria da 95 kWh, in bianco una con batteria da 35,5 kWh e in rosso una Mazda 3.

Yasuhiro Aoyama, che guida Mazda Europe dallo scorso marzo, ha spiegato di aver “basato la dimensione della batteria innanzitutto sulle esigenze dei nostri clienti potenziali, che sono giovani acquirenti per la guida urbana. Inoltre, quando abbiamo fatto una valutazione del ciclo di vita, che ha considerato non solo le emissioni causate durante la guida ma anche quelle registrate dalla produzione della batteria, abbiamo scoperto che 35,5 kWh di capacità avrebbero comportato emissioni di CO2 simili ai nostri modelli diesel. Ecco perché abbiamo selezionato una batteria della giusta dimensione per il nostro primo veicolo elettrico” ha concluso Aoyama.
 
Finalmente un articolo ragionato (nel senso che si ragiona) su Cattelan:
Maurizio Cattelan ovvero l’inconsistenza dell’arte contemporanea - Elapsus
Posto di seguito le frasi principali dell'autore dell'articolo:
...quel che si muove dietro queste opere è davvero notevole, sia in termini di copertura mediatica che di speculazione economica...
... non si può negare la scomoda sensazione d’un mero dileggio all’intelligenza...
... è fin troppo chiaro l’intento provocatorio di tutto ciò che questo artista ha fin qui prodotto...
... per quanto lo si voglia considerare un genio (se lo valutiamo come un creatore di tendenze e di capacità di autopromozione, egli è di sicuro un genio), ma non lo è in termini di contenuto...

Una sezione che riporto per intero, commento dell'autore dell'articolo ad un testo critico di Francesco Bonani su Cattelan:
Un testo come questo è il chiaro esempio di ciò che oggi è divenuta l’arte contemporanea, ossia qualcosa che tramite un panegirico di parole vuote e incomprensibili afferma che tu, spettatore, non hai sufficiente cultura per capire cosa si celi dietro la “Teologia della forfora”… In questa autoreferenzialità si nasconde da un lato il fastidio di molti, dall’altro l’accettazione passiva del dogma di un critico d’arte su cui, oggettivamente non si può neanche controbattere perché è tutto opinabile.
Personalmente mi ritrovo molto nell'osservazione per cui, attraverso tale panegirico tu spettatore non hai abbastanza cultura per capire l'arte contemporanea: è cioè che mi viene obiettato ogni volta che, nei duelli in cui mio malgrado mi trovo coinvolto, muovo qualche critica.
Nell'intervista riportata non ha mai niente da rispondere alle domande che gli vengono fatte e infatti l'autore dell'articolo è costretto ad osservare:
Cattelan [...] non dice nulla sul perché abbia scelto di creare una mano con le dita tagliate.
Dopo altra domanda l'autore dell'articolo è ancora costretto a notare:
Attendiamo ancora un concetto articolato in grado di farci capire d’essere davanti ad un genio.
Tutte le interviste a Cattelan vanno avanti in questo modo, si concentrano sulla sua vita, sulle quotazioni delle sue opere e qualche domanda su ciò che egli ne pensa, seppur le sue risposte sono sempre generiche, astratte e prive di sostanza. Ciò che si evince leggendo le sue dichiarazioni è una spaventosa pochezza, un’assenza di pensiero e non da ultimo di cultura. Non a caso non cita mai un libro, un autore, un pensiero articolato.
 
E infine lasciamo la parola a Cattelan. Una sua frase riportata nell'articolo:
«A un certo punto mi chiesero se avessi voglia di lavorare in obitorio. Non dissi di no e feci altri sei mesi, quasi da becchino. A un certo punto dissi basta. Psicologicamente ero arrivato. Trovai un medico pietoso che capì il mio stato d’animo, mi trovò un po’ esaurito e mi diede un paio di mesi d’aria. Avevo ancora lo stipendio, ma per la prima volta anche la possibilità di guardarmi finalmente intorno. I miei coetanei si alzavano la mattina, se si alzavano, facevano quel che dovevano fare, se volevano farlo, e dovevano riempire la giornata con niente. “Ma è fantastico” mi dissi: voglio farlo anche io.»
Adesso si capiscono tante cose.
 
Finalmente un articolo ragionato (nel senso che si ragiona) su Cattelan:
Maurizio Cattelan ovvero l’inconsistenza dell’arte contemporanea - Elapsus
Posto di seguito le frasi principali dell'autore dell'articolo:
...quel che si muove dietro queste opere è davvero notevole, sia in termini di copertura mediatica che di speculazione economica...
... non si può negare la scomoda sensazione d’un mero dileggio all’intelligenza...
... è fin troppo chiaro l’intento provocatorio di tutto ciò che questo artista ha fin qui prodotto...
... per quanto lo si voglia considerare un genio (se lo valutiamo come un creatore di tendenze e di capacità di autopromozione, egli è di sicuro un genio), ma non lo è in termini di contenuto...

Una sezione che riporto per intero, commento dell'autore dell'articolo ad un testo critico di Francesco Bonani su Cattelan:
Un testo come questo è il chiaro esempio di ciò che oggi è divenuta l’arte contemporanea, ossia qualcosa che tramite un panegirico di parole vuote e incomprensibili afferma che tu, spettatore, non hai sufficiente cultura per capire cosa si celi dietro la “Teologia della forfora”… In questa autoreferenzialità si nasconde da un lato il fastidio di molti, dall’altro l’accettazione passiva del dogma di un critico d’arte su cui, oggettivamente non si può neanche controbattere perché è tutto opinabile.
Personalmente mi ritrovo molto nell'osservazione per cui, attraverso tale panegirico tu spettatore non hai abbastanza cultura per capire l'arte contemporanea: è cioè che mi viene obiettato ogni volta che, nei duelli in cui mio malgrado mi trovo coinvolto, muovo qualche critica.
Nell'intervista riportata non ha mai niente da rispondere alle domande che gli vengono fatte e infatti l'autore dell'articolo è costretto ad osservare:
Cattelan [...] non dice nulla sul perché abbia scelto di creare una mano con le dita tagliate.
Dopo altra domanda l'autore dell'articolo è ancora costretto a notare:
Attendiamo ancora un concetto articolato in grado di farci capire d’essere davanti ad un genio.
Tutte le interviste a Cattelan vanno avanti in questo modo, si concentrano sulla sua vita, sulle quotazioni delle sue opere e qualche domanda su ciò che egli ne pensa, seppur le sue risposte sono sempre generiche, astratte e prive di sostanza. Ciò che si evince leggendo le sue dichiarazioni è una spaventosa pochezza, un’assenza di pensiero e non da ultimo di cultura. Non a caso non cita mai un libro, un autore, un pensiero articolato.
Per mia immodesta fortuna è ben difficile che qualcuno mi accusi di non avere sufficiente cultura (specifica, aggiungerei) per non capire. Ma siccome c'è chi deve avere sempre ragione, allora io sono quello cui piace solo l'800,(falso) o fermo a 50 anni fa (in realtà è l'arte che si è fermata 50 anni fa, almeno gran parte), e comunque retrogrado (magari detto da chi non sa chi sia, chessò, Patinir, o Aldegrever).
Come vedi, quello del sostenere che non sei in grado di capire è solo il primo stadio del bombardamento. Solo che, a questo punto, andrebbe anche osservato che costoro si ritengono evidentemente superiori, esperti, raffinati, ma, purtroppo, non riescono, né mai riusciranno, a produrre una giustificazione per cotanta capacità culturale. La quale rimarrà indimostrata.
Come controprova, si noti che tipicamente in discussioni del genere, vedi per esempio forum d'arte (ehm) gli entusiasti, i sostenitori, i grandi esperti non siano in grado di spiccicare due parole due per spiegare le qualità dei loro preferiti (o protetti ...). A quel punto chiedono a te la dimostrazione del contrario, e tu dovresti diventar matto per produrre un testo di alta critica, mentre lui ti sta a guardare con atteggiamento da digestione in corso, e alla fine se produce qualcosa sono solo flatulenze offensive.

Alla larga.

Anche perché, persino i titolari di nota casa d'aste ebbero a confessarmi che "quello lì" (noto forumista onnipresente) di arte non capisce nulla, quel poco che crede di sapere lo ha imparato a pappagallo, da solo non saprebbe distinguere una botte da un bottone ecc. ecc. Tuttavia si erge a paladino immarcescibile di ogni ciofecame. Argomenti costui non ne ha. E si sa che chi non ha argomenti passa facilmente alle mani.
Sempre, in questi casi, vengono allora riportate le argomentazioni di noti critici. Che certo non le fecero aggratiss ... quando pure hanno un senso (non è detto :noo: )
 
Ragazzi spostate questi messaggi nel 3D di Cattelan. Onestamente li ritengo utili per chi legge, anche solo per avere più punti di vista.
Grazie
 
Ragazzi spostate questi messaggi nel 3D di Cattelan. Onestamente li ritengo utili per chi legge, anche solo per avere più punti di vista.
Grazie
Fatto. Da sempre mi sono dato la regola di non disturbare con critiche distruttive nei 3D dedicati agli artisti perchè ciò, di solito almeno, non è gradito.
Ma se tu lo accetti, e la cosa ti fa onore, allora nessun problema.
 

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