Bar del forum

Si chiamava Conte, era un avvocato. Poi un giorno decise di darsi ad altro, cambiando mestiere. Finì in prima linea. Da quel momento non gli mancò il meritato successo. La gente lo amava, anche come valido rappresentante dell’italianità. Bravissimo nel suo ambito, pur se dimesso nell’eloquio, pochi possono dire di aver udito un passo falso, una nota stonata da lui. Tutta Europa lo stava ad ascoltare, era apprezzatissimo dagli americani, ma lui non si montò la testa e rimase sempre la persona semplice che era. Da giovane aveva frequentato i Festival dell’Unità, e ne serbava un buon ricordo. Certo, il suo stile riflessivo, spesso caricato di sottile ironia, apparve a tutti un po’ retrò, ma siccome piaceva, continuò senza problemi. Anche in occasione del Covid si è dato da fare per promuovere la cultura italiana nel mondo. Il suo più grande successo consistette nel richiudere gli italiani in casa a contemplare il cielo azzurro pensando a come andarsene fuori.
Sì, Paolo Conte è davvero molto amato dagli italiani. :B:band:
 
@MaRoTu non ho capito perchè sarei "troppo politica", ho fatto anch'io un'esperienza amministrativa e conosciuto molto bene in modo diretto professionalmente realtà miste pubblico-private per comprendere che non fanno per me, perchè toppo "tecnica" e poco gestibile e perchè del consenso non mi è mai importato un'emerita cippa.

Conosco molto bene l'Alto Adige per averci vissuto i primi 30 anni e perchè lo frequento spesso tuttora. La questione in ballo non è la cittadinanza austriaca ma la rivendicazione dell'autonomia, meglio essere Italiani privilegiati che Austriaci del sud, escludendo il fanatismo strumentale di pochi tipo Klotz & Co.

D'accordo che esista la necessità di livelli intermedi ma ho una visione opposta, lo Stato dovrebbe definire gli indirizzi, un modello ed uno standard qualitativo come prevede la legislazione concorrente in accordo con le Regioni a cui tutte dovrebbero poi allinearsi. Ovvio che alle Regioni competa la gestione, conoscendo la realtà specifica del proprio territorio.
Limitandoci al caso Covid19 non c'è un sistema univoco di raccolta dati, di trattamento dei pazienti (test, tamponi), la Lombardia ha creato ATS accorpando le ASL con una diversa capillarità/impostazione dei servizi, ognuno ha definito i propri protocolli e le proprie app di tracciamento anche in concorrenza con quella statale. Il tutto crea solo confusione. Non mi interessa stabilire di chi è la colpa, nè difendere uno Stato centrale per il quale nutro ben poca simpatia ma rilevo uno spreco di risorse e ben poca efficienza. Anche in materia di sicurezza sul lavoro accade lo stesso, ho parlato dei protocolli perchè è un tema che ho toccato con mano ed è una follia, non va meglio a chi deve aprire un cantiere o opera in appalto e si trova approcci e richieste diverse in base al luogo in cui deve operare con uno spreco di tempo, soldi e il rischio di sanzioni.
 
Sulle critiche in generale concordo ma se la raccolta dei dati è centralizzata i modelli sono viceversa diversi come il numero e target dei tamponi, le diverse app che non credo dialoghino, test sierologici. La trasmissione Report di ieri sera, mettiamoci pure un'impostazione politica, è istruttiva sulla reale gestione territoriale della malattia e sui potenziali e reali appetiti. Immagino anche cosa possa scatenare una deroga a codice degli appalti che pure sarebbe da modificare in nome della semplificazione!

Su affaire mascherine stendiamo un velo pietoso, come sulle contraddittorie indicazioni OMS, l'ultima è sconsigliare i guanti, come sulle varie task force, non ultima la "tecnica" Colao che mi pare abbia messo nero su bianco solo straordinarie ovvietà, quasi i desiderata di Miss Italia tipo "pace nel mondo".
Purtroppo si ha la sensazione che tanti che parlano di PMI non ci abbiano mai messo piede.

Non vorrei fosse passata una mia visione centralista che assicuro non è, lo Stato dovrebbe essere il regolatore/coordinatore anche se la gestione delle pandemie rientra in effetti tra le sue competenze.
Anche realtà celebrate finora come virtuose hanno mostrato i limiti dello sbilanciamento verso un privato mosso da ben altri interessi. Il servizio giornalistico metteva in evidenza come mancavano i reagenti per i tamponi regionali ma non per quelli privati a 300 Euro cad. presso le stesse strutture, situazione già vista nell'affaire calciatori.
 
Ultimi strascichi ...
Guglielmo Briscese è un ricercatore italiano; spiega come deve essere la comunicazione sull'epidemia di Covid-19 da parte delle istituzioni …

… Alla chiarezza va aggiunta flessibilità…è essenziale che la comunicazione sia tale da generare fiducia nei cittadini. «La chiave per fare questo sono istruzioni chiare e spiegazioni semplici su ciò che è necessario per quanto riguarda le politiche come il distanziamento sociale e l'uso della mascherina
Al di là della questione generale, nel suo intervento c'è un passaggio interessante che riguarda l'Italia, da cui viene fuori che i nostri politici non sono stati né abbastanza chiari né abbastanza flessibili. E dove il governo ha di fatto posticipato l'apertura senza dirlo esplicitamente (chiamando fase 2 quello che era ancora una fase uno e mezzo). gli italiani sono, di fatto, ancora piuttosto cauti . La fonte della loro frustrazione, quindi, non era solo il desiderio urgente di uscire dall'isolamento, ma anche il fallimento dei politici nel comunicare chiaramente come e perché stavano cambiando la loro strategia
 
... e qui, quali conseguenze vi saranno? se vi saranno ... Attenzione, non si parla solo di guanti ... ildiscorso è mondiale

Ma non è la sola OMS ad avere fallito alla prova dei fatti. Tutti i tecnici assoldati dai governi per coadiuvarli nella lotta alla pandemia hanno fatto flop ............
gli esperti se la caveranno con qualche formula di rito e un’autodifesa acritica del loro operato, puntando sulla complessità delle nozioni e la molteplicità delle variabili in gioco, dipingendo scenari alternativi ancora più nefasti nel caso in cui i loro consigli non fossero stati recepiti ...
questa tecnocrazia che scalpita per decidere le sorti del pianeta al posto dei governi, ora nel nome della sostenibilità ambientale, della lotta alla povertà, ora anche dell’emergenza sanitaria, e pretendendo di prescindere dagli interessi specifici mediati dalla sfera politica, contrastando quest’ultima con una propaganda mediatica globale martellante e dissacrante
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... e qui, quali conseguenze vi saranno? se vi saranno ... Attenzione, non si parla solo di guanti ... ildiscorso è mondiale


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Meglio scrivere di ammuffite incisioni, va!
 
La vicenda di Alzano e Nembro grida vendetta, il peso dalla Confindustria anche se da più parti negato si è sentito eccome. Nonostante uno sgradevole rimpallo entrambi i livelli di governo avrebbero potuto istituire la "zona rossa" e non è stato fatto.

Certo è che tra OMS che dichiara che gli asintomatici non sono contagiosi autosmentendosi il giorno dopo (Vo Euganeo docet!) e l'inutilità dei guanti (non è forse che sale la preoccupazione per lo smaltimento delle quantità di plastica?). Più che altro occorre metterli e soprattutto toglierli in modo corretto lasciando la parte contaminata all'interno, non riutilizzarli e tenere conto dei tempi di impermeabilità garantita.
Il lavaggio delle mani è sostitutivo ma in esterno o presso esercizi commerciali non è possibile, da qui guanti obbligatori o ge in alternativa, fatte salve le prescrizioni delle ordinanze.
 
La vicenda di Alzano e Nembro grida vendetta, il peso dalla Confindustria anche se da più parti negato si è sentito eccome. Nonostante uno sgradevole rimpallo entrambi i livelli di governo avrebbero potuto istituire la "zona rossa" e non è stato fatto.

Certo è che tra OMS che dichiara che gli asintomatici non sono contagiosi autosmentendosi il giorno dopo (Vo Euganeo docet!) e l'inutilità dei guanti (non è forse che sale la preoccupazione per lo smaltimento delle quantità di plastica?). Più che altro occorre metterli e soprattutto toglierli in modo corretto lasciando la parte contaminata all'interno, non riutilizzarli e tenere conto dei tempi di impermeabilità garantita.
Il lavaggio delle mani è sostitutivo ma in esterno o presso esercizi commerciali non è possibile, da qui guanti obbligatori o ge in alternativa, fatte salve le prescrizioni delle ordinanze.
Però, Lory, c'è una cosa che non ho proprio capito. Dicono che le mascherine non vadano riutilizzate, e così i guanti. Poi però dicono che il virus rimane attivo sulle superfici per poche ore, max per pochi giorni.
E allora non mi torna. Se il virus non è più attivo, allora io le posso riutilizzare, no? Tra l'altro è così che faccio da mesi (per spirito ecologico, non certo per il risparmio). Uso a rotazione un numero limitato di mascherine, poi le metto in veranda a riposare alcuni giorni. Per di più, fodero le vecchie con un foglio di TNT, aumentando il filtro e tenendo asciutta la mascherina. Dunque non mi sono ammalato solo per puro kul0?
Ovvio che mi vengano dubbi e sorgano altri sospetti. Uno per esempio: Cui prodest? (Trad per gli illetterati.: per me Prodi può andare aff.. in oriente :-D). O anche: ma questi qui quando arrivano in fondo a una frase o a un ragionamento, sanno quello che hanno detto all'inizio? Guardando all'OMS (Organizzazione per il Meglio della Stupidità) direi di no.

Tu, però, che secondo molti sai tutto, che ne pensi? O che, appunto, ne sai?

PS Detto tra parentesi, sono mesi che parlo (urlo) di una nuova Norimberga, per Conte e anche altri, per carità. Magari ci siamo ...
 

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